La Tartaria Chinese

Riferimento: AS12901
Autore Vincenzo PAZZINI CARLI
Anno: 1796
Zona: Cina, Corea e Giappone
Luogo di Stampa: Siena
Misure: 315 x 240 mm
225,00 €

Riferimento: AS12901
Autore Vincenzo PAZZINI CARLI
Anno: 1796
Zona: Cina, Corea e Giappone
Luogo di Stampa: Siena
Misure: 315 x 240 mm
225,00 €

Descrizione

Carta tratta dalla rara raccolta di carte geografiche denominata Atlante Geografico, prima stesura delle opera dell’abate Bartolomeo Borghi, pubblicata in Siena dal Pazzini Carli.

Molte delle carte, datate tra il 1788 ed il 1800, sono incise da Agostino Costa e poi successivamente inserite nell’opera Atlante generale dell'ab. Bartolommeo Borghi, pubblicato a Firenze nel 1819.

Bartolomeo Borghi, che Vermiglioli (Biografia degli scrittori perugini, 1829) definisce "uno dei migliori geografi dell'Europa", nacque nel 1750 a Monte del Lago, piccola frazione del comune di Magione, in provincia di Perugia, sulle rive del Trasimeno. Ordinato sacerdote nel 1774, trascorse i primi anni del suo mandato nel paese natale, poi a Magione e quindi a Sorbello (Cortona).

Appassionato studioso di geografia, applicò dapprima le sue conoscenze all'analisi delle terre a lui più familiari: nel 1770 scrisse Descrizione geografica, fisica e naturale del Lago Trasimeno (che sarà tuttavia data alle stampe per la prima volta solo nel 1821), e nel 1791 pubblicò negli atti dell'Accademia etrusca di Cortona una Dissertazione sopra l'antica geografia dell'Etruria, Umbria e Piceno, arricchendo entrambe le opere di una carta delle regioni descritte. Intanto la sua fama di cartografo, oltre che di geografo, cresceva, tanto da fargli ottenere le nomine a membro delle Accademie Cortonese e Reale di Firenze, e procurargli l'incarico, da parte di Pietro Leopoldo, di delineare la carta del catasto pubblico di Cortona e del contado di Castiglione.

Nello stesso tempo gli orizzonti geografici della sua attività si allargavano sensibilmente, e se nell'Atlante Novissimo, illustrato ed accresciuto sulle osservazioni, e scoperte fatte dai più celebri e più recenti cartografi di Antonio Zatta (Venezia 1779-1785) il suo contributo fu ancora legato all'area toscana, nell'Atlante geografico che si pubblicò a Siena da Pazzini Carli tra il 1798 ed il 1800 il Borghi tracciò la maggior parte delle carte e spaziò dalle province del Sud-Est dell'Inghilterra, al Regno di Danimarca, alla Romania.
Una sorta di prova generale, quest'ultima, della sua opera più importante, quell'Atlante generale dell'ab. Bartolommeo Borghi, pubblicato a Firenze nel 1819. L'Atlante, corredato da brevi descrizioni storiche, politiche, civili e naturali che introducono le carte relative ai territori afferenti a ciascun Impero o Regno illustrato, rispecchia il nuovo assetto geo-politico attuato dal Congresso di Vienna.

Incisione in rame, bella coloritura coeva, in ottimo stato di conservazione.

Vincenzo PAZZINI CARLI (Siena ? - 1769)

Libraio, editore, stampatore attivo a Siena per circa quarantanni. Nelle dediche preposte alle opere sotto i suoi auspici, si sottoscriveva sempre e soltanto come "mercante di libri" o "mercante libraio". Alla sua morte, avvenuta nel 1769, lasciava la sua avviata e ormai prestigiosa libreria ai due figli maschi, Giuseppe e Giovanni. Fu in realtà soprattutto il primo che continuò l'esperienza paterna, integrandola, in società con il fratello, a partire dal 1775. Furono proprio i due figli a portare a compimento, tra il 1798 e il 1801, l'Atlante generale. Il progetto era stato avviato dal padre, e il celebre cartografo Bartolomeo Borghi ne aveva intrapreso la compilazione delle carte, ma l'opera fu poi interrotta per l'avversità dei tempi e per la morte dell'editore.

Vincenzo PAZZINI CARLI (Siena ? - 1769)

Libraio, editore, stampatore attivo a Siena per circa quarantanni. Nelle dediche preposte alle opere sotto i suoi auspici, si sottoscriveva sempre e soltanto come "mercante di libri" o "mercante libraio". Alla sua morte, avvenuta nel 1769, lasciava la sua avviata e ormai prestigiosa libreria ai due figli maschi, Giuseppe e Giovanni. Fu in realtà soprattutto il primo che continuò l'esperienza paterna, integrandola, in società con il fratello, a partire dal 1775. Furono proprio i due figli a portare a compimento, tra il 1798 e il 1801, l'Atlante generale. Il progetto era stato avviato dal padre, e il celebre cartografo Bartolomeo Borghi ne aveva intrapreso la compilazione delle carte, ma l'opera fu poi interrotta per l'avversità dei tempi e per la morte dell'editore.