Mappa Aestivarum Insularum, alias Barmudas

Riferimento: MS4748
Autore Willem Janszoon BLAEU
Anno: 1640 ca.
Zona: Bermuda
Luogo di Stampa: Amsterdam
Misure: 530 x 405 mm
1.700,00 €

Riferimento: MS4748
Autore Willem Janszoon BLAEU
Anno: 1640 ca.
Zona: Bermuda
Luogo di Stampa: Amsterdam
Misure: 530 x 405 mm
1.700,00 €

Descrizione

Bell'esemplare della famosa mappa di Willem Janszoon Blaeu delle isole Bermuda, che raffigura anche la terraferma del Nord America.

Questa mappa è basata sul rilievo di Richard Norwood per conto della Compagnia delle Bermuda, condotto nel 1617 a bordo di una canoa. Norwood fece una mappa del suo lavoro, registrata nel 1622, ma nessun esemplare di questa carta è oggi conosciuto. John Speed fu il primo a realizzare una derivazione del rilievo di Norwood, che fu inclusa nel suo Prospect of the Most Famous Parts of the World (1627). La lastra per la mappa di Speed fu intagliata da Jodocus Hondius e, dopo la scomparsa di questi nel 1629, venduta a Blaeu, che ne fece una ristampa. 

Willem Janszoon Blaeu, started in 1599 his business as a builder of globes and astronomical instruments in Amsterdam. In 1630, after buying some plates of the Mercator atlas from Jodocus Hondius II, he was able to publish a volume of 60 maps under the title Atlantis Appendix. Five years later, he published the first two volumes of his atlas Atlas Novus or Theatrum Orbis Terrarum, in six books. After his death, Joan (Johannes) continued his father's work, completing the entire six-volume Atlas Novus series around 1655. He was also the author of an Atlas Maior sive Cosmographia Blaviana, in 12 volumes published in 1662 -72, one of which was devoted to Italy.

Incisione in rame, coloritura coeva con ritocchi, lievissima brunitura, in buono stato di conservazione.

Bibliografia

Palmer, M. (Bermuda maps) #7; Van der Krogt, P. (Atlantes) 9660:2.

Willem Janszoon BLAEU (Uitgeest 1571- Amsterdam 1638)

Willem Janszoon Blaeu, nato ad Alkmaar nel 1571 e allievo di Tycho Brahe, famoso astronomo danese, avviò nel 1599 la sua attività di costruttore di globi e strumenti astronomici ad Amsterdam – all’epoca una delle più ricche e vivaci città commerciali d’Europa. In poco tempo, l’attività si ingrandì, ed egli iniziò anche a pubblicare in qualità di editore, nonché a disegnare egli stesso, mappe e carte nautiche. Nel frattempo, lavorava al progetto di un atlante che includesse le mappe più aggiornate del mondo conosciuto, ma solo nel 1630, dopo aver comprato circa 30 o 40 lastre dell’atlante del Mercator da Jocundus Hondius II, fu in grado di pubblicare un volume di 60 mappe con il titolo di Atlantis Appendix. Cinque anni dopo, pubblicò i primi due volumi del suo atlante Atlas Novus o Theatrum Orbis Terrarum, in sei libri. Nel 1633 fu nominato cartografo ufficiale della Compagnia Olandese delle Indie Orientali. Morì nel 1638 e la sua attività passò ai figli, Joan e Cornelis, che proseguirono ed ampliarono l’ambizioso progetto del padre. Dopo la sua morte, Joan continuò l’opera paterna, completando l’intera serie di sei volume dell’Atlas Novus intorno al 1655. Fu inoltre autore di un Atlas Maior sive Cosmographia Blaviana, in 12 volumi pubblicati tra il 1662 -72, dei quali uno dedicato all'Italia. Questa rimane tuttora, la più importante opera del genere mai prodotta; forse il contenuto geografico non era propriamente aggiornato o così accurato come l’autore avrebbe sperato, ma le mancanze in tal senso sono ampiamente compensate dalla fine incisione e dalla coloritura, dagli elaborati cartigli e dai dettagli araldici, nonché dalla splendida grafia. Nel 1672 un incendio disastroso distrusse la casa editrice di Blaeu nel Gravenstraat e un anno dopo Joan Blaeu morì. Il complesso delle lastre e mappe che scamparono alla distruzione vennero gradualmente disperse, alcune vennero acquistate da F. de Wit, Schenk e Valck, prima della chiusura definitiva nel 1695. Bisogna ricordare che c’è spesso molta confusione tra Blaeu il Vecchio e il suo rivale Jan Jansson (Johannes Janssonius). Fino al 1619 Blaeu aveva spesso firmato i suoi lavori come Guilielmus Janssonius o Willems Jans Zoon, ma pare che dopo quella data abbia optato per Guilielmus o G. Blaeu

Willem Janszoon BLAEU (Uitgeest 1571- Amsterdam 1638)

Willem Janszoon Blaeu, nato ad Alkmaar nel 1571 e allievo di Tycho Brahe, famoso astronomo danese, avviò nel 1599 la sua attività di costruttore di globi e strumenti astronomici ad Amsterdam – all’epoca una delle più ricche e vivaci città commerciali d’Europa. In poco tempo, l’attività si ingrandì, ed egli iniziò anche a pubblicare in qualità di editore, nonché a disegnare egli stesso, mappe e carte nautiche. Nel frattempo, lavorava al progetto di un atlante che includesse le mappe più aggiornate del mondo conosciuto, ma solo nel 1630, dopo aver comprato circa 30 o 40 lastre dell’atlante del Mercator da Jocundus Hondius II, fu in grado di pubblicare un volume di 60 mappe con il titolo di Atlantis Appendix. Cinque anni dopo, pubblicò i primi due volumi del suo atlante Atlas Novus o Theatrum Orbis Terrarum, in sei libri. Nel 1633 fu nominato cartografo ufficiale della Compagnia Olandese delle Indie Orientali. Morì nel 1638 e la sua attività passò ai figli, Joan e Cornelis, che proseguirono ed ampliarono l’ambizioso progetto del padre. Dopo la sua morte, Joan continuò l’opera paterna, completando l’intera serie di sei volume dell’Atlas Novus intorno al 1655. Fu inoltre autore di un Atlas Maior sive Cosmographia Blaviana, in 12 volumi pubblicati tra il 1662 -72, dei quali uno dedicato all'Italia. Questa rimane tuttora, la più importante opera del genere mai prodotta; forse il contenuto geografico non era propriamente aggiornato o così accurato come l’autore avrebbe sperato, ma le mancanze in tal senso sono ampiamente compensate dalla fine incisione e dalla coloritura, dagli elaborati cartigli e dai dettagli araldici, nonché dalla splendida grafia. Nel 1672 un incendio disastroso distrusse la casa editrice di Blaeu nel Gravenstraat e un anno dopo Joan Blaeu morì. Il complesso delle lastre e mappe che scamparono alla distruzione vennero gradualmente disperse, alcune vennero acquistate da F. de Wit, Schenk e Valck, prima della chiusura definitiva nel 1695. Bisogna ricordare che c’è spesso molta confusione tra Blaeu il Vecchio e il suo rivale Jan Jansson (Johannes Janssonius). Fino al 1619 Blaeu aveva spesso firmato i suoi lavori come Guilielmus Janssonius o Willems Jans Zoon, ma pare che dopo quella data abbia optato per Guilielmus o G. Blaeu