Ponte Sisto a Roma (Paesaggio fluviale con una torre e un ponte)

Riferimento: S41931
Autore Jan van de VELDE II
Anno: 1615
Misure: 315 x 124 mm
500,00 €

Riferimento: S41931
Autore Jan van de VELDE II
Anno: 1615
Misure: 315 x 124 mm
500,00 €

Descrizione

Acquaforte e incisione, 1645, numerata "14" in basso a destra.

Dalla serie:  Amoenissimae aliquot Regiunculae, et antiquorum momentorum ruinae: a Ioanne Veldio Iuniore delineatae, et per chalcographiam in luck aeditae a Nicolao Ioannis Vischerio anaglijptario. Anno. MDCXV. AMSTELODAMI, composta da diciotto paesaggi con rovine, pubblicato da Claes Jansz. Visscher (II) nel 1615.

Sebbene priva di titolo e genericamente descritta dalle bibliografie, la veduta raffigura il Tevere e ponte Sisto a Roma. Si tratta di uno dei numerosi paesaggio con rovine romane che Van de Velde ritrasse durante il suo periodo italiano.

Magnifica prova, stampata su carta vergata contemporanea, rifilata vicino alla marca da lettera, in ottime condizioni.

Jan van de Velde II proveniva da una famiglia di artisti. Suo padre era un celebre calligrafo e insegnante ed era il nipote di Esaias van de Velde, un importante pittore di paesaggi. Anche Jan si specializzò in paesaggi, ma si fece notare come incisore e disegnatore. I suoi paesaggi incisi erano spesso basati su disegni dalla natura e la sua enfasi sui dettagli naturalistici e sulla composizione semplice influenzò altri artisti tra cui Rembrandt Harmensz. van Rijn.

Cresciuto a Rotterdam, Van de Velde si formò come incisore con l'artista Jacob Matham a Haarlem. Nel 1614, si unì alla Gilda di San Luca di Haarlem e iniziò a produrre stampe in serie. In questa fase iniziale della sua carriera, Van de Velde era tra gli artisti più prolifici di Haarlem e aveva prodotto più di cento incisioni di paesaggi entro il 1617 (all'età di ventiquattro anni).

Oltre ai paesaggi, Van de Velde creò più di cinquanta ritratti, così come scene di genere, illustrazioni di libri e dipinti. Con il progredire della sua carriera, cominciò a basare la sua produzione incisa sul lavoro di altri artisti, compreso quello di suo cugino Esaias. Lavorò anche come insegnante e suo figlio, Jan Van de Velde III, fu un pittore di nature morte. 

Bibliografia

Hollstein 194; Franken & van der Kellen (1883), n. 233 p. 104.

Jan van de VELDE II (Delft 1593 - Enkhuizen 1641)

Jan van de Velde II, o Veldius (Delft o Rotterdam, 1593 – Enkhuizen, 24 ottobre 1641 (sepolto il 4 novembre), è stato un incisore, pittore, disegnatore ed editore olandese del secolo d'oro. Figlio di Jan van de Velde, padre di Jan van de Velde III e nipote di Esaias van de Velde, trascorse la giovinezza a Rotterdam e fu allievo di Jacob Matham a Haarlem. In questa città iniziò la sua carriera artistica, divenendo membro della locale Corporazione di San Luca nel 1614. Nel 1618 operò ad Enkhuizen, mentre nel 1626 si trovava a Haarlem: divenne infatti membro della Chiesa Calvinista in quell'anno. Nel 1636 si trasferì a Enkhuizen, dove rimase fino al 1641. Viaggiò attraverso la regione del Basso Reno lungo il fiume Niers, fermandosi a Schenkenschans, nei pressi di Kleve e a Düren. Si dedicò principalmente alla rappresentazione di paesaggi, in particolare invernali, soggetti religiosi e di genere, spesso ritraenti contadini, architetture, interni e ritratti. È noto soprattutto come incisore, ma fu anche attivo come pittore. Purtroppo i suoi dipinti sono di difficile identificazione: solo un paesaggio invernale di forma ovale e firmato con il monogramma IVV gli è stato attribuito. Produsse, inoltre, in serie stampe, fin dagli inizi della sua carriera, creando un proprio marchio come stampatore. Realizzò anche stampe di devozione. Fu tra gli incisori più prolifici di Haarlem, realizzando, già nel 1617, più di un centinaio di paesaggi, ponendo l'accento su dettagli naturalistici e strutturando semplicemente le composizioni. Eseguì, inoltre, più di cinquanta ritratti, scene di genere e illustrazioni di libri. Nella fase più avanzata della sua carriera, produsse anche incisioni basandosi su opere di altri artisti, tra cui quelle del cugino Esaias van de Velde II. Contribuì a creare, assieme ad altri artisti che operavano a Haarlem, il tipico paesaggio olandese del XVII secolo, mettendone in evidenza caratteristiche, precedentemente ignorate. Si formarono alla sua scuola Willem Akersloot, Cornelis Goutsbloem, Cornelis van Kittensteyn e Jan van de Velde III. Le sue opere influenzarono Esaias van de Velde e Rembrandt.

Bibliografia

Hollstein 194; Franken & van der Kellen (1883), n. 233 p. 104.

Jan van de VELDE II (Delft 1593 - Enkhuizen 1641)

Jan van de Velde II, o Veldius (Delft o Rotterdam, 1593 – Enkhuizen, 24 ottobre 1641 (sepolto il 4 novembre), è stato un incisore, pittore, disegnatore ed editore olandese del secolo d'oro. Figlio di Jan van de Velde, padre di Jan van de Velde III e nipote di Esaias van de Velde, trascorse la giovinezza a Rotterdam e fu allievo di Jacob Matham a Haarlem. In questa città iniziò la sua carriera artistica, divenendo membro della locale Corporazione di San Luca nel 1614. Nel 1618 operò ad Enkhuizen, mentre nel 1626 si trovava a Haarlem: divenne infatti membro della Chiesa Calvinista in quell'anno. Nel 1636 si trasferì a Enkhuizen, dove rimase fino al 1641. Viaggiò attraverso la regione del Basso Reno lungo il fiume Niers, fermandosi a Schenkenschans, nei pressi di Kleve e a Düren. Si dedicò principalmente alla rappresentazione di paesaggi, in particolare invernali, soggetti religiosi e di genere, spesso ritraenti contadini, architetture, interni e ritratti. È noto soprattutto come incisore, ma fu anche attivo come pittore. Purtroppo i suoi dipinti sono di difficile identificazione: solo un paesaggio invernale di forma ovale e firmato con il monogramma IVV gli è stato attribuito. Produsse, inoltre, in serie stampe, fin dagli inizi della sua carriera, creando un proprio marchio come stampatore. Realizzò anche stampe di devozione. Fu tra gli incisori più prolifici di Haarlem, realizzando, già nel 1617, più di un centinaio di paesaggi, ponendo l'accento su dettagli naturalistici e strutturando semplicemente le composizioni. Eseguì, inoltre, più di cinquanta ritratti, scene di genere e illustrazioni di libri. Nella fase più avanzata della sua carriera, produsse anche incisioni basandosi su opere di altri artisti, tra cui quelle del cugino Esaias van de Velde II. Contribuì a creare, assieme ad altri artisti che operavano a Haarlem, il tipico paesaggio olandese del XVII secolo, mettendone in evidenza caratteristiche, precedentemente ignorate. Si formarono alla sua scuola Willem Akersloot, Cornelis Goutsbloem, Cornelis van Kittensteyn e Jan van de Velde III. Le sue opere influenzarono Esaias van de Velde e Rembrandt.