Equus Germanus

Riferimento: S5200
Autore Hendrick GOLTZIUS
Anno: 1579 ca.
Misure: 265 x 195 mm
500,00 €

Riferimento: S5200
Autore Hendrick GOLTZIUS
Anno: 1579 ca.
Misure: 265 x 195 mm
500,00 €

Descrizione


Tavola tratta da "Equile Ioannis Austriaci Caroli V. Imp. F. In quoquo omnis generis generosissi: morum equorum equorum ex variis orbis partibus insignis delectus. Ad vivum omnes delineati à celeberrimo Pictore Iohane Stradano Belga Brugensi et à Philippo Galleo editi", una raccolta di 40 tavole raffiguranti le varie razze equine presenti nella scuderia di Don Giovanni d'Austria pubblicata ad Anversa da Philip Galle.

Le opere sono tratte da disegni di Jan van der Straet, detto Stradano o Stradanus (Bruges 1523–1605 Firenze); la serie venne iniziata da Hieronymus Wierix, mnetre il forntespizio reca la firma di Adriaen Collaert.

Bulino, privo della firma dell'incisore. Magnifica prova, ricca di toni, impressa su carta vergata coeva e rifilata alla liena marginale, in ottimo stato di conservazione.

Bibliogrfaia: A. Baroni and M. Sellink, 'Stradanus 1523-1605: Court artist of the Medici', exh.cat. Groeningemuseum Brugge 2008-2009, Turnhout, 2012, pp.240-241, cat.nos.28-31.

Bibliografia

Hollstein 335; Strauss 94.

Hendrick GOLTZIUS (Mulbrecht 1559 - Haarlem 1617)

Pittore e incisore olandese, nato a Millebrecht, nel ducato di Julich. Dopo aver studiato pittura su vetro per diversi anni presso lo studio del padre, venne iniziato all’uso del bulino da Dirk Volkertszoon Coornlert. Gli venne commissionato, da Philip Galle, un set di stampe sulla vita di Lucrezia. A 21 anni si sposò con una vedova in età avanzata, il cui patrimonio gli permise di stabilirsi ad Haarlem e aprire il suo studio personale; la sua pessima relazione con la donna, tuttavia, influenzò la sua salute al punto che decise di intraprendere un viaggio attraverso la Germania per giungere fino in Italia. Qui imparò ad apprezzare le opere di Michelangelo, cosa che lo portò a superare addirittura questo grande artista per la stravaganza e il grottesco dei suoi soggetti. Tornò ad Haaroem notevolmente migliorato in salute e ivi lavorò fino alla morte. Goltzius non deve essere giudicato meramente attraverso quei lavoro che lui stesso apprezzava di più, ovvero le eccentriche imitazioni di Michelangelo. I suoi ritratti, sebbene principalmente miniature, sono dei capolavori del genere, sia per la squisitezza delle finiture sia per lo studio dei singoli personaggi. Tra le sue opere migliori, un autoritratto a grandezza naturale è probabilmente il miglior esempio di quanto affermato. La serie dei sette cosiddetti "capolavori", così definiti per il loro tentativo di imitazione delle opere di maestri del passato, è stati sopravvalutata, molto probabilmente. Nella destrezza dell’utilizzo del bulino, Goltzius non è inferiore neanche a Dürer, ma le sue capacità tecniche spesso non sono egualmente assistite dalla qualità artistica. Tuttavia, le sue stravaganze ed eccentricità sono ampiamente controbilanciate dalla bellezza dell’esecuzione. Iniziò a dipingere all’età di quaranta due anni, ma nessuno dei suoi dipinti, alcuni dei quali oggi sono conservati nella collezione imperiale a Vienna, mostra particolare eccellenza. Realizzò anche qualche opera in chiaroscuro.

Bibliografia

Hollstein 335; Strauss 94.

Hendrick GOLTZIUS (Mulbrecht 1559 - Haarlem 1617)

Pittore e incisore olandese, nato a Millebrecht, nel ducato di Julich. Dopo aver studiato pittura su vetro per diversi anni presso lo studio del padre, venne iniziato all’uso del bulino da Dirk Volkertszoon Coornlert. Gli venne commissionato, da Philip Galle, un set di stampe sulla vita di Lucrezia. A 21 anni si sposò con una vedova in età avanzata, il cui patrimonio gli permise di stabilirsi ad Haarlem e aprire il suo studio personale; la sua pessima relazione con la donna, tuttavia, influenzò la sua salute al punto che decise di intraprendere un viaggio attraverso la Germania per giungere fino in Italia. Qui imparò ad apprezzare le opere di Michelangelo, cosa che lo portò a superare addirittura questo grande artista per la stravaganza e il grottesco dei suoi soggetti. Tornò ad Haaroem notevolmente migliorato in salute e ivi lavorò fino alla morte. Goltzius non deve essere giudicato meramente attraverso quei lavoro che lui stesso apprezzava di più, ovvero le eccentriche imitazioni di Michelangelo. I suoi ritratti, sebbene principalmente miniature, sono dei capolavori del genere, sia per la squisitezza delle finiture sia per lo studio dei singoli personaggi. Tra le sue opere migliori, un autoritratto a grandezza naturale è probabilmente il miglior esempio di quanto affermato. La serie dei sette cosiddetti "capolavori", così definiti per il loro tentativo di imitazione delle opere di maestri del passato, è stati sopravvalutata, molto probabilmente. Nella destrezza dell’utilizzo del bulino, Goltzius non è inferiore neanche a Dürer, ma le sue capacità tecniche spesso non sono egualmente assistite dalla qualità artistica. Tuttavia, le sue stravaganze ed eccentricità sono ampiamente controbilanciate dalla bellezza dell’esecuzione. Iniziò a dipingere all’età di quaranta due anni, ma nessuno dei suoi dipinti, alcuni dei quali oggi sono conservati nella collezione imperiale a Vienna, mostra particolare eccellenza. Realizzò anche qualche opera in chiaroscuro.