Cascina nella neve

Riferimento: S42289
Autore Beppi ZANCAN
Anno: 1978
Misure: 200 x 135 mm
250,00 €

Riferimento: S42289
Autore Beppi ZANCAN
Anno: 1978
Misure: 200 x 135 mm
250,00 €

Descrizione

Acquaforte, 1978, firmata e datata in lastra in basso al centro. Firma a matita Beppi Zancan in basso a destra.

Esemplare stampato su carta cina, in perfetto stato di conservazione.

Beppi Zancan nacque a Torino il 14 febbraio del 1936 da una famiglia di origine veneta di giuristi, medici e docenti universitari. Durante la guerra, riparó con la famiglia nella villa di Viverone, dove trascorse alcuni degli anni piú belli della fanciullezza insieme al fratello Giampaolo, divenuto poi uno tra i più noti avvocati penalisti italiani.

Rientrato a Torino, frequentó il liceo classico presso l’Istituto Sociale dei padri Gesuiti, dove si distinse come studente brillante e geniale. Si laureó in giurisprudenza con Norberto Bobbio, del quale fu assistente, elaborando una tesi di filosofia del diritto sul concetto di giustizia in Dostoevskij, che fu molto apprezzata e che ottenne numerosi riconoscimenti. L’amore per Dostoevskij, che Beppi leggeva anche in lingua originale, rimase una costante della sua intera esistenza. Assolto il servizio militare a Casale, tornó a Torino dove, abbandonó la carriera universitaria, per una sua incompatibilitá con le formalitá piú rigide e canoniche, da artista intenso ed eccentrico qual era. Trasferitosi a Milano, incontró Arrigo Polillo, direttore della rivista Musica Jazz e direttore del personale di Arnoldo Mondadori, che, apprezzatene le doti di musicista e riconosciutone l’estro creativo, lo volle con sé come pubblicitario e creativo.

É di questo periodo, nel 1967, la sua prima mostra personale di incisioni, ordinata presso la galleria L’Arte Antica di Torino. Si trattava di incisioni di grandissimo talento tecnico, strettamente correlate al lavoro del Maestro ideale di Beppi Zancan, Rembradt.

Nel 1971 espose di nuovo all’Arte Antica di Torino e al Gabinetto delle Stampe di Milano e nel 1974 al Casinò di Sanremo. Nel 1974, divenne giornalista professionista e, nel 1975, gli fu affidata la direzione de Il Mago, una delle più importanti riviste di fumetti italiane, sulle cui pagine trovavano spazio tavole di giovani autori italiani esordienti così come strisce straniere, prevalentemente umoristiche. In quello stesso anno conobbe Carlotta Frattini, che divenne sua moglie l’anno successivo. Ancora nel 1976, ordinò una nuova mostra di incisioni, nuovamente presso la galleria L’Arte Antica, mentre la prima esposizione torinese di opere pittoriche avvenne soltanto nel 1981, presso la galleria Quaglino di piazza San Carlo; qui espose le sue tele, in cui l’impronta dei grandi impressionisti, tra i quali soprattutto Van Gogh e Cezanne emergeva forte ed evidente. La pennellata di Beppi Zancan rimane tuttavia personale e autonoma, pur riflettendo ardentemente l’ammirazione per quei grandi.

Beppi ZANCAN (Torino 1936-2016)

Beppi Zancan nacque a Torino il 14 febbraio del 1936 da una famiglia di origine veneta di giuristi, medici e docenti universitari. Durante la guerra, riparó con la famiglia nella villa di Viverone, dove trascorse alcuni degli anni piú belli della fanciullezza insieme al fratello Giampaolo, divenuto poi uno tra i più noti avvocati penalisti italiani. Rientrato a Torino, frequentó il liceo classico presso l’Istituto Sociale dei padri Gesuiti, dove si distinse come studente brillante e geniale. Si laureó in giurisprudenza con Norberto Bobbio, del quale fu assistente, elaborando una tesi di filosofia del diritto sul concetto di giustizia in Dostoevskij, che fu molto apprezzata e che ottenne numerosi riconoscimenti. L’amore per Dostoevskij, che Beppi leggeva anche in lingua originale, rimase una costante della sua intera esistenza. Assolto il servizio militare a Casale, tornó a Torino dove, abbandonó la carriera universitaria, per una sua incompatibilitá con le formalitá piú rigide e canoniche, da artista intenso ed eccentrico qual era. Trasferitosi a Milano, incontró Arrigo Polillo, direttore della rivista Musica Jazz e direttore del personale di Arnoldo Mondadori, che, apprezzatene le doti di musicista e riconosciutone l’estro creativo, lo volle con sé come pubblicitario e creativo. É di questo periodo, nel 1967, la sua prima mostra personale di incisioni, ordinata presso la galleria L’Arte Antica di Torino. Si trattava di incisioni di grandissimo talento tecnico, strettamente correlate al lavoro del Maestro ideale di Beppi Zancan, Rembradt. Nel 1971 espose di nuovo all’Arte Antica di Torino e al Gabinetto delle Stampe di Milano e nel 1974 al Casinò di Sanremo. Nel 1974, divenne giornalista professionista e, nel 1975, gli fu affidata la direzione de Il Mago, una delle più importanti riviste di fumetti italiane, sulle cui pagine trovavano spazio tavole di giovani autori italiani esordienti così come strisce straniere, prevalentemente umoristiche. In quello stesso anno conobbe Carlotta Frattini, che divenne sua moglie l’anno successivo. Ancora nel 1976, ordinò una nuova mostra di incisioni, nuovamente presso la galleria L’Arte Antica, mentre la prima esposizione torinese di opere pittoriche avvenne soltanto nel 1981, presso la galleria Quaglino di piazza San Carlo; qui espose le sue tele, in cui l’impronta dei grandi impressionisti, tra i quali soprattutto Van Gogh e Cezanne emergeva forte ed evidente. La pennellata di Beppi Zancan rimane tuttavia personale e autonoma, pur riflettendo ardentemente l’ammirazione per quei grandi.

Beppi ZANCAN (Torino 1936-2016)

Beppi Zancan nacque a Torino il 14 febbraio del 1936 da una famiglia di origine veneta di giuristi, medici e docenti universitari. Durante la guerra, riparó con la famiglia nella villa di Viverone, dove trascorse alcuni degli anni piú belli della fanciullezza insieme al fratello Giampaolo, divenuto poi uno tra i più noti avvocati penalisti italiani. Rientrato a Torino, frequentó il liceo classico presso l’Istituto Sociale dei padri Gesuiti, dove si distinse come studente brillante e geniale. Si laureó in giurisprudenza con Norberto Bobbio, del quale fu assistente, elaborando una tesi di filosofia del diritto sul concetto di giustizia in Dostoevskij, che fu molto apprezzata e che ottenne numerosi riconoscimenti. L’amore per Dostoevskij, che Beppi leggeva anche in lingua originale, rimase una costante della sua intera esistenza. Assolto il servizio militare a Casale, tornó a Torino dove, abbandonó la carriera universitaria, per una sua incompatibilitá con le formalitá piú rigide e canoniche, da artista intenso ed eccentrico qual era. Trasferitosi a Milano, incontró Arrigo Polillo, direttore della rivista Musica Jazz e direttore del personale di Arnoldo Mondadori, che, apprezzatene le doti di musicista e riconosciutone l’estro creativo, lo volle con sé come pubblicitario e creativo. É di questo periodo, nel 1967, la sua prima mostra personale di incisioni, ordinata presso la galleria L’Arte Antica di Torino. Si trattava di incisioni di grandissimo talento tecnico, strettamente correlate al lavoro del Maestro ideale di Beppi Zancan, Rembradt. Nel 1971 espose di nuovo all’Arte Antica di Torino e al Gabinetto delle Stampe di Milano e nel 1974 al Casinò di Sanremo. Nel 1974, divenne giornalista professionista e, nel 1975, gli fu affidata la direzione de Il Mago, una delle più importanti riviste di fumetti italiane, sulle cui pagine trovavano spazio tavole di giovani autori italiani esordienti così come strisce straniere, prevalentemente umoristiche. In quello stesso anno conobbe Carlotta Frattini, che divenne sua moglie l’anno successivo. Ancora nel 1976, ordinò una nuova mostra di incisioni, nuovamente presso la galleria L’Arte Antica, mentre la prima esposizione torinese di opere pittoriche avvenne soltanto nel 1981, presso la galleria Quaglino di piazza San Carlo; qui espose le sue tele, in cui l’impronta dei grandi impressionisti, tra i quali soprattutto Van Gogh e Cezanne emergeva forte ed evidente. La pennellata di Beppi Zancan rimane tuttavia personale e autonoma, pur riflettendo ardentemente l’ammirazione per quei grandi.