La quaglia

Riferimento: S42506
Autore Luigi Bartolini
Anno: 1932
Misure: 130 x 220 mm
1.800,00 €

Riferimento: S42506
Autore Luigi Bartolini
Anno: 1932
Misure: 130 x 220 mm
1.800,00 €

Descrizione

Acquaforte, 1932, esemplare unico terminato ad acquarello.

Lastra 130x220 mm. Firmata e datata in lastra 1932. Titolo autografo a matita in basso a sinistra dove riportata l’iscrizione “unica a colori”. Firma a matita in basso a destra “Luigi Bartolini”.

Un esemplare unico della stampa viene descritto in diversi repertori (vedi bibliografia sotto) e riprodotto ne Gli esemplari unici o rari (Casini editore, Roma 1952).

Il presente esemplare sarebbe dunque l’unico terminato a colori da Bartolini.

Luigi Bartolini è considerato uno dei maggiori incisori italiani del Novecento, insieme a Giorgio Morandi e Giuseppe Viviani. Oltre ad essere un prolifico incisore (al suo attivo oltre mille acqueforti), fu anche pittore e scrittore. Partecipò sia come pittore che come incisore a diverse edizioni della Biennale di Venezia dal 1928 al 1962. Presente a varie manifestazioni artistiche, sviluppò diverse maniere definite: ‘maniera bionda’, ‘lineare’ e ‘nera’. Ricordiamo soprattutto le acqueforti della serie Marche e della serie Sicilia.  Iniziò la sua produzione grafica nel 1914 e il suo stile si rifà alla tradizione naturalistica dell’Ottocento. Molte sue incisioni si possono ricollegare ad alcune opere del Goya, di Telemaco Signorini e di Giovanni Fattori. Eccellente nella rappresentazione della natura morta e del paesaggio, spesso il Bartolini rappresentò dolcemente le cose e gli oggetti più umili, i soggetti di natura più dimessi. In essi ritroviamo il sentimento che diviene immagine e la forma che si sviluppa in espressione. Con Bartolini l’incisione torna ad essere un mezzo di espressione poetica libera dal simbolismo e dal vedutismo allora in voga presso le accademie. Nelle sue acqueforti prevale ora un tratteggio leggero (genere biondo), ora una ricerca del chiaroscuro alla Rembrandt (genere nero).

Magnifica prova, con margini, in ottime condizioni. Il presente esemplare proviene dalla mostra di Bartolini presso la Galleria d’Arte Moderna Viotti di Torino, tenutasi il 22 febbraio 1969. Viene allegata la targhetta della galleria.

Bibliografia

Gli esemplari unici o rari, Casini editore, Roma 1952; C.A. Petrucci, Le incisioni di Luigi Bartolini, Calcografia Nazionale Roma (1951), n. 379 (e.u.); G. Ronci, Le incisioni di Luigi Bartolini, Calcografia Nazionale Roma (1962), n. 379 (e.u.); C. Barsan

Luigi Bartolini (Cupramontana 1892 – Roma 1963)

Pittore, scrittore, sceneggiatore ed incisore italiano. Dopo gli studi tecnici, compiuti a Jesi, si trasferisce nel 1907 a Siena, dove si iscrive all’Istituto di Belle Arti. Nel 1909 lo troviamo a Roma, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti e le lezioni di anatomia, storia dell’arte e letteratura all’Università; all’Accademia di Spagna, a San Pietro in Montorio, segue i corsi di disegno e studia le incisioni di Goya. Fra il 1913 e il 1914 è a Firenze, dove segue lezioni di architettura e anatomia e la scuola di nudo annessa all’Accademia; resta colpito dalle incisioni di Giovanni Fattori e, agli Uffizi, studia le collezioni di antichi disegni e le acqueforti di Rembrandt e Callot. La sua produzione come poeta, critico d’arte e scrittore è notevole: oltre 70 libri pubblicati con le più importanti case editrici quali Arnoldo Mondadori Editore, e Longanesi. Collaborò anche con le principali testale giornalistiche quali Il Borghese e il Corriere della Sera. L'artista si spegne il 16 maggio 1963 a Roma; alcuni giorni prima aveva fatto biffare più di 1200 lastre, la prima delle quali venne incisa nel 1909.

Bibliografia

Gli esemplari unici o rari, Casini editore, Roma 1952; C.A. Petrucci, Le incisioni di Luigi Bartolini, Calcografia Nazionale Roma (1951), n. 379 (e.u.); G. Ronci, Le incisioni di Luigi Bartolini, Calcografia Nazionale Roma (1962), n. 379 (e.u.); C. Barsan

Luigi Bartolini (Cupramontana 1892 – Roma 1963)

Pittore, scrittore, sceneggiatore ed incisore italiano. Dopo gli studi tecnici, compiuti a Jesi, si trasferisce nel 1907 a Siena, dove si iscrive all’Istituto di Belle Arti. Nel 1909 lo troviamo a Roma, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti e le lezioni di anatomia, storia dell’arte e letteratura all’Università; all’Accademia di Spagna, a San Pietro in Montorio, segue i corsi di disegno e studia le incisioni di Goya. Fra il 1913 e il 1914 è a Firenze, dove segue lezioni di architettura e anatomia e la scuola di nudo annessa all’Accademia; resta colpito dalle incisioni di Giovanni Fattori e, agli Uffizi, studia le collezioni di antichi disegni e le acqueforti di Rembrandt e Callot. La sua produzione come poeta, critico d’arte e scrittore è notevole: oltre 70 libri pubblicati con le più importanti case editrici quali Arnoldo Mondadori Editore, e Longanesi. Collaborò anche con le principali testale giornalistiche quali Il Borghese e il Corriere della Sera. L'artista si spegne il 16 maggio 1963 a Roma; alcuni giorni prima aveva fatto biffare più di 1200 lastre, la prima delle quali venne incisa nel 1909.