Gli Angeli portano il vello d'oro a Gedeone

Riferimento: S23470
Autore Anne Claude Philipphe de Turbieres Conte di CAYLUS
Anno: 1740
Misure: 265 x 435 mm
300,00 €

Riferimento: S23470
Autore Anne Claude Philipphe de Turbieres Conte di CAYLUS
Anno: 1740
Misure: 265 x 435 mm
300,00 €

Descrizione

Chiaroscuro e acquaforte, circa 1730, firmato in lastra in basso al centro.

Da un soggetto di Antonio Oriali.
Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva, con margini, in perfetto stato di conservazione.

Il chiaroscuro è opera di Nicolas le Seur (Parigi 1690 - 1764).

La tavola appartiene alla serie "Recueil d'estampes d'après les plus beaux tableaux et d'après les plus beaux desseins qui sont en France". Anche nota come "Recueil Crozat", la serie è ccomposta da due volumi di tavole commissionare dal collezionista francese Pierre Crozat e rirpoducenti famosi dipinti e disegni della sua epoca. Il primo volume, di 140 tavole, fu pubblicato nel 1729; il secondo - di 42 tavole (invece che le 110 iniziali) - fu pubblicato nel 1740.

Dopo la morte di Crozat, i rami furono venduti ad alcuni librai che incaricarono Mariette di riorganizzare la raccolta. Mariette organizzò le tavole in due volumi, aggiungendo alcune descrizioni mancanti, e pubblicando l'opera nel 1742. Nel 1764 Basan ripubblicò la raccolta ma incidendo le tavole con la tecnica xilografica.

Bibliografia

Inventaire du Fonds Français 361.

Anne Claude Philipphe de Turbieres Conte di CAYLUS (Parigi 1692 - 1765)

Caylus fu un personaggio di primo piano in Francia e in Europa tra il 1714 e il 1765. La passione per le arti e le lettere lo portò ad abbandonare la carriera militare e dedicarsi ai viaggi per approfondire la sua ricerca di oggetti antichi. Il rigore e la scientificità con cui il conte Caylus condusse le sue ricerche, ne fanno a tutti gli effetti uno dei padri dell'archeologia. Molto importante si rivelò per i suoi studi sull'antichità il viaggio compiuto da Caylus in Italia nel 1714, di cui si ha un'ampia testimonianza nell'opera Voyage d'Italie 1714-1715 (Paris, Fischbacher, 1914). L'opera si presenta sotto forma di diario ed è ricca di annotazioni e osservazioni sulle città più importanti d'Italia. Fondamentale fu l'apporto del conte di Caylus nella diffusione dello stile 'alla greca', corrente artistica che segnò la transizione dal rococò al neoclassico. La sua opera Recueil d'antiquités égyptiennes, étrusques, grecques et romaines… in 7 volumi illustrati, fu per pittori come Joseph-Marie Vien o Louis-Joseph Le Lorrain una ricca fonte cui attingere. Molto importante fu il rapporto tra Caylus e il pittore Watteau, nel cui laboratorio il conte compì il suo apprendistato come incisore. Il ruolo di mecenate sostenuto da Caylus nella Parigi del Settecento è testimoniato dalla sua elezione a membro onorario dell'Académie Royale de Peinture et de Sculpture, e in seguito dell'Académie des Inscriptions et Belles-Lettres, dove promosse la fondazione di una borsa per un premio letterario dedicato allo studio dei popoli antichi.

Bibliografia

Inventaire du Fonds Français 361.

Anne Claude Philipphe de Turbieres Conte di CAYLUS (Parigi 1692 - 1765)

Caylus fu un personaggio di primo piano in Francia e in Europa tra il 1714 e il 1765. La passione per le arti e le lettere lo portò ad abbandonare la carriera militare e dedicarsi ai viaggi per approfondire la sua ricerca di oggetti antichi. Il rigore e la scientificità con cui il conte Caylus condusse le sue ricerche, ne fanno a tutti gli effetti uno dei padri dell'archeologia. Molto importante si rivelò per i suoi studi sull'antichità il viaggio compiuto da Caylus in Italia nel 1714, di cui si ha un'ampia testimonianza nell'opera Voyage d'Italie 1714-1715 (Paris, Fischbacher, 1914). L'opera si presenta sotto forma di diario ed è ricca di annotazioni e osservazioni sulle città più importanti d'Italia. Fondamentale fu l'apporto del conte di Caylus nella diffusione dello stile 'alla greca', corrente artistica che segnò la transizione dal rococò al neoclassico. La sua opera Recueil d'antiquités égyptiennes, étrusques, grecques et romaines… in 7 volumi illustrati, fu per pittori come Joseph-Marie Vien o Louis-Joseph Le Lorrain una ricca fonte cui attingere. Molto importante fu il rapporto tra Caylus e il pittore Watteau, nel cui laboratorio il conte compì il suo apprendistato come incisore. Il ruolo di mecenate sostenuto da Caylus nella Parigi del Settecento è testimoniato dalla sua elezione a membro onorario dell'Académie Royale de Peinture et de Sculpture, e in seguito dell'Académie des Inscriptions et Belles-Lettres, dove promosse la fondazione di una borsa per un premio letterario dedicato allo studio dei popoli antichi.