Ritratto di Giovanni Baglione

Riferimento: S5313
Autore Ottavio LEONI detto "Il Padovanino"
Anno: 1625 ca.
Misure: 110 x 145 mm
325,00 €

Riferimento: S5313
Autore Ottavio LEONI detto "Il Padovanino"
Anno: 1625 ca.
Misure: 110 x 145 mm
325,00 €

Descrizione

Acquaforte e bulino, circa 1625.

Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva applicata su antico supporto di collezione, con piccoli margini, tracce di colla agli angoli, per il resto in eccellente stato di conservazione.

Celebre per i suoi ritratti di tutta l’aristocrazia romana degli inizi del XVII secolo, il Leoni, romano di nascita, deve il suo soprannome alla città natale del padre, anch’egli pittore di ritratti.

Bibliografia

Bartsch 8

Ottavio LEONI detto "Il Padovanino" (Roma 1578 circa - 1630)

Disegnatore, pittore e stampatore italiano. Figlio del padovano Ludovico Leoni (1542–1612), un fabbricante di medaglie e di ritratti a rilievo su cera, da cui il soprannome "Padovanino" Nel 1603 fu coinvolto nel celebre processo contro il Caravaggio accusato di diffamazione, insieme con altri compari, da Giovanni Baglione: secondo la deposizione di Tommaso Salini Leoni sarebbe stato tra gli autori con Orazio Gentileschi di parte di quei versi infamanti; ma fu discolpato completamente dalla testimonianza del Caravaggio, il quale affermò di conoscere il Leoni solo di vista e di non avergli mai parlato. Pittore, incisore ma innanzitutto straordinario disegnatore di ritratti, immortalò su un numero sterminato di fogli di carta azzurra i volti della Roma del primo Seicento: papi, cardinali, nobiluomini e dame, ma anche scienziati, matematici, artisti e poeti. I suoi ritratti detti "alla macchia" (Baglione, p. 321), cioè tirati a memoria dopo aver visto il modello quasi di sfuggita, conquistarono un pubblico amplissimo per la straordinaria resa realistica, cui contribuì certamente l'artificio della tecnica à trois crayons (matita nera, sanguigna e gesso bianco).

Bibliografia

Bartsch 8

Ottavio LEONI detto "Il Padovanino" (Roma 1578 circa - 1630)

Disegnatore, pittore e stampatore italiano. Figlio del padovano Ludovico Leoni (1542–1612), un fabbricante di medaglie e di ritratti a rilievo su cera, da cui il soprannome "Padovanino" Nel 1603 fu coinvolto nel celebre processo contro il Caravaggio accusato di diffamazione, insieme con altri compari, da Giovanni Baglione: secondo la deposizione di Tommaso Salini Leoni sarebbe stato tra gli autori con Orazio Gentileschi di parte di quei versi infamanti; ma fu discolpato completamente dalla testimonianza del Caravaggio, il quale affermò di conoscere il Leoni solo di vista e di non avergli mai parlato. Pittore, incisore ma innanzitutto straordinario disegnatore di ritratti, immortalò su un numero sterminato di fogli di carta azzurra i volti della Roma del primo Seicento: papi, cardinali, nobiluomini e dame, ma anche scienziati, matematici, artisti e poeti. I suoi ritratti detti "alla macchia" (Baglione, p. 321), cioè tirati a memoria dopo aver visto il modello quasi di sfuggita, conquistarono un pubblico amplissimo per la straordinaria resa realistica, cui contribuì certamente l'artificio della tecnica à trois crayons (matita nera, sanguigna e gesso bianco).