Signoria di Vercelli

Riferimento: S7569
Autore Giovanni Antonio MAGINI
Anno: 1600 ca.
Zona: Vercelli
Luogo di Stampa: Bologna
Misure: 415 x 360 mm
275,00 €

Riferimento: S7569
Autore Giovanni Antonio MAGINI
Anno: 1600 ca.
Zona: Vercelli
Luogo di Stampa: Bologna
Misure: 415 x 360 mm
275,00 €

Descrizione

Carta geografica tratta dal L’Italia a cura di Fabio Magini, edito a Bologna nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre.

Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnoldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright.

In alto, nel cartiglio a destra, il titolo SIGNORIA DI VERCELLI; a sinistra, in una colonna la, scala grafica Scala di Miglia otto ( 8 miglia pari a mm 61). Nel cartiglio in basso a destra la dedica All’ Ill.mo S.r mio et P[at]ron[us] Oss.mo il S.D. Costanzo Vizani Cavare di S. Lazaro et Mauritio. segue l’imprint editoriale Fabio di Gio. Ant.o Magini. Graduazione ai margini di 1’ in 1’ da 44° 30’ a 45° 10’ 30’’ di latitudine, e da 29° 54’ 30’’ a 31° di longitudine. Carta priva di orientazione (si deduce che il nord è in alto). 

Esemplare di secondo stato con la dedica di Fabio Magini che sostituisce l'originale dedica a Costanzo Vizani firmata da Giovanni Antonio Magini.

Incisione in rame, finemente colorata a mano, in ottimo stato di conservazione.

Bibliografia

Barrera (1991): p. 28, n. 14.

Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)

Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.

Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)

Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.