Il Trionfo della Fama

Riferimento: S31255
Autore Georg PENCZ
Anno: 1539 ca.
Misure: 208 x 140 mm
1.250,00 €

Riferimento: S31255
Autore Georg PENCZ
Anno: 1539 ca.
Misure: 208 x 140 mm
1.250,00 €

Descrizione

Il Trionfo della Fama; la figura alata della Fama che suona due trombe in piedi su due elefanti a sinistra; il corteo con i soldati romani che conducono i prigionieri attraverso antiche rovine romane, tra cui la piramide di Caio Cestio all'estrema sinistra e la testa di Costantino e il grande frammento di piede capitolino in primo piano a sinistra. Sullo sfondo si notano alcune costruzioni architettoniche, ricordo di Roma e Tivoli, mentre in primo piano, a sinistra, si trova l'enorme testa dell'imperatore Costantino, oggi conservata in Campidoglio.

Bulino, 1539 circa, firmato con il monogramma in alto al centro; scritta in basso: 'FAMA PEREMUS ERIT QUAM NEC TONIS IRA NEC IGNES/ NEC POTERIT EERRUM NEC EDAX ABOLERE VETUSTAS'.

Dall'insieme "I trionfi di Petrarca". Esemplare nel terzo stato di quattro.

I Trionfi sono un poema allegorico in volgare italiano in terzine scritto da Francesco Petrarca, e articolato in dodici capitoli raggruppati in sei Triumphi, ciascuno dedicato ad una visione ottenuta dal poeta in sogno. È quindi presente una successione di sei trionfi: Amore, Pudicizia, Morte, Fama, Tempo ed Eternità. Nel Trionfo della Fama (Triumphus Fame) la Fama conduce con sé un corteo di personaggi celebri per le azioni (divisi in romani, stranieri e moderni, in modo analogo ai Rerum memorandarum libri) o per le opere di ingegno, ai quali è assicurata la sopravvivenza oltre la morte.

Georg Pencz (1500 circa - 11 ottobre 1550) è stato un incisore, pittore e stampatore tedesco. Pencz nacque probabilmente a Westheim, vicino a Bad Windsheim, in Franconia. Si recò a Norimberga nel 1523 e si unì all'atelier di Albrecht Dürer. Come Dürer, visitò l'Italia e fu profondamente influenzato dall'arte veneziana; si ritiene che abbia lavorato con Marcantonio Raimondi. Nel 1525 fu imprigionato insieme ai fratelli Barthel Beham e Hans Sebald Beham, i cosiddetti "pittori senza Dio", per aver diffuso le idee radicali di Thomas Müntzer. I tre furono graziati poco dopo e divennero parte del gruppo noto come "Piccoli Maestri" per le loro piccole, intricate e influenti stampe. Intorno al 1539 Pencz tornò brevemente in Italia, visitando per la prima volta Roma, per poi tornare a Norimberga nel 1540, dove divenne pittore della città e ottenne il suo maggior successo come ritrattista. Come incisore, si colloca tra i migliori dei "piccoli maestri" tedeschi. Tra le stampe degne di nota si ricordano i Sei trionfi di Petrarca e la Vita di Cristo (26 tavole). 

Poco prima del 1520, alcuni giovani artisti della cerchia di Albercht Dürer presero a realizzare incisioni molto piccole che hanno sfidato lo spettatore con un mondo in miniatura, un mondo di nuovo soggetto laico e di interpretazioni non convenzionali di temi tradizionali. A causa delle ridotte dimensioni delle loro incisioni, questi artisti sono stati appellati a lungo, con il nome collettivo, e poco lusinghiero, di Piccoli Maestri di Norimberga. Il nucleo del gruppo consiste in tre artisti di Norimberga, Hans Sebald & Bartel Beham e Georg Pencz, e inoltre Jacob Bink da Colonia e Heinrich Aldegrever da Soest.

Straordinaria prova, ricca di toni, impressa su carta vergata coeva priva di filigrana, rifilata al rame, in eccellente stato di conservazione.

Ex collezione Albert Camesina (Lugt 88).

Bibliografia

Landau 1978, Catalogo completo dell'opera grafica di Georg Pencz (118); Hollstein, German engravings, etchings and woodcuts c.1400-1700 (99.IV); Bartsch; Le Peintre graveur (VIII.357.119).

Georg PENCZ (Norimberga 1550 - 1550)

Georg Pencz (1500 circa - 11 ottobre 1550) è stato un incisore, pittore e stampatore tedesco. Pencz nacque probabilmente a Westheim, vicino a Bad Windsheim, in Franconia. Si recò a Norimberga nel 1523 e si unì all'atelier di Albrecht Dürer. Come Dürer, visitò l'Italia e fu profondamente influenzato dall'arte veneziana; si ritiene che abbia lavorato con Marcantonio Raimondi. Nel 1525 fu imprigionato insieme ai fratelli Barthel Beham e Hans Sebald Beham, i cosiddetti "pittori senza Dio", per aver diffuso le idee radicali di Thomas Müntzer, affermando la non credenza nel battesimo, in Cristo e nella transustanziazione. I tre furono graziati poco dopo e divennero parte del gruppo noto come "Piccoli Maestri" per le loro piccole, intricate e influenti stampe. A Norimberga, influenzato dalle opere che aveva visto in Italia, Pencz dipinse una serie di soffitti a trompe-l'œil nelle case delle famiglie patrizie. Intorno al 1539 Pencz tornò brevemente in Italia, visitando per la prima volta Roma, per poi tornare a Norimberga nel 1540, dove divenne pittore della città e ottenne il suo maggior successo come ritrattista. Come incisore, si colloca tra i migliori dei "piccoli maestri" tedeschi. Tra le stampe degne di nota si ricordano i Sei trionfi di Petrarca e la Vita di Cristo (26 tavole). I suoi migliori dipinti sono ritratti, come Ritratto di giovane uomo, Ritratto del maresciallo Schirmer e Ritratto di Erhard Schwetzer e di sua moglie. Nel 1550 fu nominato pittore di corte da Alberto, duca di Prussia, ma morì a Lipsia prima di arrivare a corte.

Georg PENCZ (Norimberga 1550 - 1550)

Georg Pencz (1500 circa - 11 ottobre 1550) è stato un incisore, pittore e stampatore tedesco. Pencz nacque probabilmente a Westheim, vicino a Bad Windsheim, in Franconia. Si recò a Norimberga nel 1523 e si unì all'atelier di Albrecht Dürer. Come Dürer, visitò l'Italia e fu profondamente influenzato dall'arte veneziana; si ritiene che abbia lavorato con Marcantonio Raimondi. Nel 1525 fu imprigionato insieme ai fratelli Barthel Beham e Hans Sebald Beham, i cosiddetti "pittori senza Dio", per aver diffuso le idee radicali di Thomas Müntzer, affermando la non credenza nel battesimo, in Cristo e nella transustanziazione. I tre furono graziati poco dopo e divennero parte del gruppo noto come "Piccoli Maestri" per le loro piccole, intricate e influenti stampe. A Norimberga, influenzato dalle opere che aveva visto in Italia, Pencz dipinse una serie di soffitti a trompe-l'œil nelle case delle famiglie patrizie. Intorno al 1539 Pencz tornò brevemente in Italia, visitando per la prima volta Roma, per poi tornare a Norimberga nel 1540, dove divenne pittore della città e ottenne il suo maggior successo come ritrattista. Come incisore, si colloca tra i migliori dei "piccoli maestri" tedeschi. Tra le stampe degne di nota si ricordano i Sei trionfi di Petrarca e la Vita di Cristo (26 tavole). I suoi migliori dipinti sono ritratti, come Ritratto di giovane uomo, Ritratto del maresciallo Schirmer e Ritratto di Erhard Schwetzer e di sua moglie. Nel 1550 fu nominato pittore di corte da Alberto, duca di Prussia, ma morì a Lipsia prima di arrivare a corte.