Chartam Mediterraneam antea magna obrutam falsitate..

Riferimento: VR34IT
Autore Bartolomeo Crescenzio
Anno: 1596
Zona: Mediterraneo
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 595 x 745 mm
30.000,00 €

Riferimento: VR34IT
Autore Bartolomeo Crescenzio
Anno: 1596
Zona: Mediterraneo
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 595 x 745 mm
30.000,00 €

Descrizione

Chartam Mediterraneam antea magna obrutam falsitate: quam proprijs expensis post longam septem annorum navigationem, summamque diligentiam in investiga[n]dis locorum gradibus et veris ventorum uijs, non sine manifesto libertatis ac vitae periculo, absoluimus; posteaq[ue] coram Ill.mo Commendatore Puccio classis Pontificiae Generali duce, a praeclarissimo nauta Fratre Vinceguerra equite Hierosolymitano examinatam, approbatam ac valde commendatam iam, ab antiquis erroribus purgatam, in lucem et nunc manu propria descriptam mittimus: ut in nostri saeculis gloriam, ad navigantium utilitatem, in posteros tra[n]feat. Accipe ergo illam generosa Italia (et si tibi magnae atq[ue] uberrimae virtutum parvum munusculum) sicut et alias elucubrationes nostras libenter accepisti, Interi[m] sub Clementissimo Pontifice felicit vive et in aeternum tua maneat felicitas. Romae a[n]no a Virginis par tu 1596. Inventor Prothei.

Acquaforte e bulino, stampata su due fogli, dimensioni totali mm 745x595.

Carta nautica del Mediterraneo compilata da Bartolomeo Crescenzio, ingegnere idrografico al servizio della Marina Papale; il primo a dedicarsi alla correzione delle inesattezze magnetiche nelle mappe nautiche del Mediterraneo. Alcuni nastri ai lati della carta, oltre che a decorare la stessa forse dovevano indicare anche la scala grafica. Numerosi toponimi indicano le isole e i luoghi lungo le coste. L’orientazione e fornita da diverse rose dei venti, il nord e a destra.

L’autore afferma di aver personalmente sperimentato gli errori delle misurazioni tradizionali, grazie al suo impiego di idrografo sulle galee della flotta papale (dal 1588 al 1593) e ad altri viaggi fatti da passeggero e osservatore nel periodo 1594 -95. Il suo lavoro è diviso in cinque libri e tratta ogni aspetto della navigazione scientifica, dalla costruzione navale, alle correnti marine, alla descrizione di vari porti e rade. La bussola del marinaio e altri strumenti nautici sono discussi a lungo e illustrati. Crescenzio sosteneva che la declinazione magnetica fosse pari a zero nelle Azzorre, per aumentare gradualmente e uniformemente da Gibilterra al Mediterraneo orientale, raggiungendo il valore massimo di una lossodromia, cioè undici gradi, attorno al meridiano di Antiochia. Propose, pertanto, di correggere quest’errore ruotando l’asse di otto gradi in senso orario intorno alle Azzorre come centro fisso (questo valore è calcolato come media della declinazione del Mediterraneo).

Il risultato finale è una carta nautica soddisfacente, anche se la stessa decisione di utilizzare un valore medio per la correzione della rotazione significava che l’aggiustamento nel Mediterraneo orientale era ancora insufficiente. L’opera, datata 1596, è accompagnata alla Nautica mediterranea di Bartolomeo Crescentio romano, pubblicata a Roma da Bartolomeo Bonfadino solo nel 1602.

Nella dedica al cardinale Pietro Aldobrandini, con il quale il Crescenzio era entrato in stretta collaborazione dopo la morte dell’ammiraglio della flotta pontificia Emilio Pucci, l’autore spiega i motivi del ritardo della pubblicazione della Nautica mediterranea e del Portolano, affermando che “...il presente racconto la Nautica mediterranea, da me fabbricata e già sei anni sono data alla stampa, non prima di adesso finita per essere in tutto questo tempo da Nostro Signore e da Vostra Signoria Ill.ma in diversi viaggi e affari impiegato, si come anchora mi trovo”. Del Crescenzio è nota una carta manoscritta del Mediterraneo conservata alla National Library di Helsinki.

Bibliografia: cfr. C. Astengo, La cartografia nautica mediterranea dei secoli XVI e XVII, Genova, 2000; C. Astengo, The Renaissance Chart Tradition in the Mediterranean, in “The History of Cartography”, Chicago, 2007, pp. 196-197; O. Baldacci, Le carte nautiche e il Portolano di Bartolomeo Crescenzi, in “Rendiconti Dell’Accademia nazionale dei Lincei” CCCXLVI (1949), 4, pp. 605-607; S. Bifolco - F. Ronca, Cartografia e topografia italiana del XVI secolo. Catalogo ragionato delle opere e stampa, Roma, 2018, pp. 706-07, tav. 236 bis; Mare Nostrum, a historic voyage across the Mediterranean Sea, Lussemburgo, 2003, p. 11.

Bibliografia

S. Bifolco, "Mare Nostrum, Cartografia nautica a stampa del Mar Mediterraneo" (2020), pp. 44-45, tav. 11.

Bartolomeo Crescenzio (Roma 1565 – 1607 circa)

Bartolomeo Crescenzi o Bartolomeo Romano nacque a Roma, presumibilmente intorno al 1565; compì una lunga serie di viaggi nel Mediterraneo per dedicarsi ad osservazioni scientifiche e tecniche sulla navigazione e la geografia, animato da un profondo amore per la scienza e dalla volontà di “redurre alla perfettione la più bella e difficultosa parte delle matematiche”. È il Crescenzio stesso a fornire talvolta notizie sulla sua attività inserendo informazioni personali nelle sue opere. Ad esempio, egli dice di esser stato il 5 luglio 1587 nell’isola di Scarpanto, giuntovi probabilmente dopo aver costeggiato l’Algeria. Nel 1588 il nome figura come idrografo nell’elenco dei comandanti della flotta permanente da poco costituita da Sisto V per contenere i sempre più frequenti attacchi della pirateria musulmana contro le coste italiane. L’inizio dell’attività ufficiale del Crescenzio nella Marina Pontificia si può senz’altro porre intorno agli anni 1588-1590; infatti, nel maggio 1588 partecipò ad una missione contro i corsari comandata da Orazio Lercari. Nel 1595 stampa a Napoli la sua prima opera, il Proteo militare. Gli ultimi anni del sec. XVI videro il Crescenzio costantemente impegnato in incarichi e missioni affidatigli dal papa e dal cardinale Aldobrandini: nel luglio 1596 dovette restaurare il porto di Civitavecchia e l'anno seguente, a conclusione del lavoro, gli vennero pagati 300 scudi (27 luglio 1597). Non si hanno più sue notizie dopo il 1607.

Bibliografia

S. Bifolco, "Mare Nostrum, Cartografia nautica a stampa del Mar Mediterraneo" (2020), pp. 44-45, tav. 11.

Bartolomeo Crescenzio (Roma 1565 – 1607 circa)

Bartolomeo Crescenzi o Bartolomeo Romano nacque a Roma, presumibilmente intorno al 1565; compì una lunga serie di viaggi nel Mediterraneo per dedicarsi ad osservazioni scientifiche e tecniche sulla navigazione e la geografia, animato da un profondo amore per la scienza e dalla volontà di “redurre alla perfettione la più bella e difficultosa parte delle matematiche”. È il Crescenzio stesso a fornire talvolta notizie sulla sua attività inserendo informazioni personali nelle sue opere. Ad esempio, egli dice di esser stato il 5 luglio 1587 nell’isola di Scarpanto, giuntovi probabilmente dopo aver costeggiato l’Algeria. Nel 1588 il nome figura come idrografo nell’elenco dei comandanti della flotta permanente da poco costituita da Sisto V per contenere i sempre più frequenti attacchi della pirateria musulmana contro le coste italiane. L’inizio dell’attività ufficiale del Crescenzio nella Marina Pontificia si può senz’altro porre intorno agli anni 1588-1590; infatti, nel maggio 1588 partecipò ad una missione contro i corsari comandata da Orazio Lercari. Nel 1595 stampa a Napoli la sua prima opera, il Proteo militare. Gli ultimi anni del sec. XVI videro il Crescenzio costantemente impegnato in incarichi e missioni affidatigli dal papa e dal cardinale Aldobrandini: nel luglio 1596 dovette restaurare il porto di Civitavecchia e l'anno seguente, a conclusione del lavoro, gli vennero pagati 300 scudi (27 luglio 1597). Non si hanno più sue notizie dopo il 1607.