Citta di Coron

Riferimento: S39861
Autore Donato BERTELLI
Anno: 1569
Zona: Coron
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 255 x 184 mm
900,00 €

Riferimento: S39861
Autore Donato BERTELLI
Anno: 1569
Zona: Coron
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 255 x 184 mm
900,00 €

Descrizione

In alto a sinistra, in un cartiglio, troviamo il titolo: CITTA DI CORON. In basso a sinistra è disegnato un cartiglio, vuoto, dove probabilmente doveva essere inserita una dedica. Orientazione mediante una rosa dei venti, il nord-est è in basso.

“Pianta prospettica della città, anonima, priva di data ed indicazioni editoriali, attribuita a Donato Bertelli. Alcuni esemplari dell’opera si trovano infatti inseriti nella raccolta di cartografia urbana Le vere imagini et descritioni delle piu nobili città del mondo, edita a Venezia da Donato nel 1569” (cfr Bifolco-Ronc p. 1464).

Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva, priva di margini, in perfetto stato di conservazione. Rarissima.

Bibliografia

Bifolco-Ronca, Cartografia e topografia italiana del XVI Secolo (2018): p. 1464, Tav. 685; Christie’s (1998): n. 992; Valerio (1998): p. 45, 8, n. 18.

Donato BERTELLI (Attivo a Venezia seconda metà del XVI secolo)

La famiglia Bertelli rappresenta il gruppo più folto di editori, incisori, cartografi e mercanti di stampe del XVI secolo. Il più produttivo fu Ferrando Bertelli, attivo tra il 1560e il 1570, ma le mappe dell’ultimo quarto del secolo sono conosciute con le firme di Andrea, Donato, Lucca, Nicolò e Pietro. Quest’ultimo fu attivo principalmente a Padova, dove condusse un'officina tipografica e di incisioni. Le prime notizie certe lo indicano attivo alla data del 1589 in qualità di incisore di alcune tavole per una edizione dal titolo Diversarum nationum habitus che fu edita in collaborazione con Alciato Alciati. Pietro Bertelli aveva a Padova una libreria "all'insegna dell'Angelo". Alla sua morte l'attività fu ereditata dal figlio Francesco. Donato Bertelli era stampatore, editore e mercante di stampe, nato probabilmente a Padova, come risulta esplicitamente da alcuni suoi rami (“Donatus Bertellius Patavinus”) ma attivo a Venezia tra il 1563 ed il 1574, anche se si tende a dilatare la sua attività dal 1558 al 1592 sulla scorta del materiale cartografico da lui immesso sul mercato in quegli anni. Lavorò nella bottega di Ferdinando Bertelli – con il quale non è ancora ben chiaro il rapporto di parentela – dal quale ereditò i rami calcografici, sostituendovi il proprio nome. In qualità di editore calcografo uscirono dalla sua bottega carte da invenzione o da derivazione di Natale Bonifacio, Giacomo Gastaldi , Ortelius ecc. In considerazione del gran numero di carte da lui siglate l’Almagià lo definisce “il principale erede e continuatore dei più attivi produttori della seconda metà del secolo XVI” in Venezia. Suo successore "alla Libraria di S. Marco" fu Andrea, che non sempre utilizzò i vecchi rami di Donato. Bibliografia: Valerio, Cartografi Veneti, p. 149.

Donato BERTELLI (Attivo a Venezia seconda metà del XVI secolo)

La famiglia Bertelli rappresenta il gruppo più folto di editori, incisori, cartografi e mercanti di stampe del XVI secolo. Il più produttivo fu Ferrando Bertelli, attivo tra il 1560e il 1570, ma le mappe dell’ultimo quarto del secolo sono conosciute con le firme di Andrea, Donato, Lucca, Nicolò e Pietro. Quest’ultimo fu attivo principalmente a Padova, dove condusse un'officina tipografica e di incisioni. Le prime notizie certe lo indicano attivo alla data del 1589 in qualità di incisore di alcune tavole per una edizione dal titolo Diversarum nationum habitus che fu edita in collaborazione con Alciato Alciati. Pietro Bertelli aveva a Padova una libreria "all'insegna dell'Angelo". Alla sua morte l'attività fu ereditata dal figlio Francesco. Donato Bertelli era stampatore, editore e mercante di stampe, nato probabilmente a Padova, come risulta esplicitamente da alcuni suoi rami (“Donatus Bertellius Patavinus”) ma attivo a Venezia tra il 1563 ed il 1574, anche se si tende a dilatare la sua attività dal 1558 al 1592 sulla scorta del materiale cartografico da lui immesso sul mercato in quegli anni. Lavorò nella bottega di Ferdinando Bertelli – con il quale non è ancora ben chiaro il rapporto di parentela – dal quale ereditò i rami calcografici, sostituendovi il proprio nome. In qualità di editore calcografo uscirono dalla sua bottega carte da invenzione o da derivazione di Natale Bonifacio, Giacomo Gastaldi , Ortelius ecc. In considerazione del gran numero di carte da lui siglate l’Almagià lo definisce “il principale erede e continuatore dei più attivi produttori della seconda metà del secolo XVI” in Venezia. Suo successore "alla Libraria di S. Marco" fu Andrea, che non sempre utilizzò i vecchi rami di Donato. Bibliografia: Valerio, Cartografi Veneti, p. 149.