Isola di Cerigo

Riferimento: S22304
Autore Natale BONIFACIO
Anno: 1568 ca.
Zona: Kythira
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 155 x 210 mm
1.000,00 €

Riferimento: S22304
Autore Natale BONIFACIO
Anno: 1568 ca.
Zona: Kythira
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 155 x 210 mm
1.000,00 €

Descrizione

In alto a sinistra, in un cartiglio, è inciso il titolo: ISOLA DI CERIGO. Nell’angolo inferiore destro, troviamo il monogramma NBF. Orientazione con rosa dei venti nel mare, il nord-ovest è in alto. Carta priva di scala grafica e graduazione ai margini.

La mappa di Citera o Cerigo (in greco Κύθηρα, Kythera) e abbastanza fedele alla reale morfologia dell’isola. Deriva da un modello a noi sconosciuto.


La carta appartiene ad un corpus di mappe raffiguranti le isole dell’arcipelago greco, sia del Mar Jonio che dell’Egeo. Meurer afferma che le mappe costituiscono il lavoro cartografico più noto del Bonifacio; non datate, è quindi difficile assegnare una sequenza cronologica alla serie, vengono fatte risalire al periodo 1567-70. Le carte si trovano occasionalmente nelle raccolte cinquecentesche, spesso in gruppo numeroso.

Alcune vengono incluse anche nella raccolta di carte di piccolo formato della famiglia Bertelli, il Civitatum aliquot insignorum et locorum edito da Ferrando Bertelli nel 1568. Altre compaiono solo nella successiva ristampa curata da Donato Bertelli nel 1574, quindi si presume siano state realizzate dopo la prima edizione del Civitatum. Le carte vengono spesso erroneamente attribuite dalla letteratura proprio a Donato Bertelli, che ne curò solamente la stampa.

“Altra opera di notevole interesse nell’ambito della cartografia urbana rinascimentale e il Civitatum aliquot insigniorum et locorum di Ferdinando o Ferrando Bertelli. Bertelli nasce a Boarno di Salo, l’odierna Vobarno, intorno al 1520. Incisore, editore, calcografo e mercante di stampe attivo a Venezia all’insegna di S. Marco in Merzaria. Poco conosciamo della sua vita, di certo collaboro con Camocio e con Paolo Forlani per l’edizione e la vendita di incisioni, carte geografiche e piante di città. Nel filone dell’iconografia urbana, Ferrando si inserì nel periodo di iniziale fervore editoriale, che coinvolse molti degli editori veneziani. La sua opera più importante e appunto la raccolta dal frontespizio bilingue, italiano e latino, Civitatum aliquot insigniorum et locorum, magis munitorum exacta delineatio: cum additione aliquot insularum principalium. Disegni di alcune piu illustri citta, et fortezze del mondo, con aggionta di alcune Isole principali, con imprint Ferrando Bertelli formis M.D.LXVIII (1568). Si tratta di un’opera molto particolare, priva di indice, e quindi, ogni esemplare esaminato risulta diverso dall’altro. Questa peculiarità avvalora l’ipotesi che le raccolte urbane venissero assemblate secondo la richiesta del committente. La mancanza di indice, unitamente al fatto che il frontespizio venne in seguito utilizzato da Donato Bertelli (con il quale non si e potuto stabilire un legame di parentela) fa sì che sotto lo stesso titolo possano talvolta ritrovarsi collezioni eterogenee, sia per soggetti che per numero di immagini. Altro elemento che caratterizza la raccolta di cartografia urbana di Bertelli e la presenza, sulla scia della tradizione rinascimentale veneziana, di numerose carte raffiguranti le isole, firmate dallo stesso Ferrando ma anche dal dalmata Natale Bonifacio (1538-1592)” (cfr. S. Bifolco, Città e Fortezze Principali del Mondo. Le prime raccolte italiane di cartografia urbana e gli isolari del XVI secolo, in “Cartografia e topografia italiana del XVI secolo” (2018), p. 122).

La lastra conosce una successiva ristampa nel 1713; è infatti inserita nell’opera Universus terrarum orbis scriptorum calamo delineatus di Alphonsus Lasor a Varea (prseudonimo di Raffaello Savonarola), edita a Padova. Sulla mappa viene inciso un numero relativo alla pagina di citazione nel libro.

Bulino, impresso su carta vergata coeva, con margini, in perfetto stato di conservazione. Esemplare del primo stato di due, avanti il numero. Rara.

Bibliografia

S. Bifolco – F. Ronca, Cartografia e topografia italiana del XVI secolo, (2018), p. 1489, tav. 709, I/II; Gallo (1950): p. 99, n. 34 e p. 99, n. 41; Zacharakis (1992): nn. 206, 1234; Zacharakis (2009): nn. 335, 1861.

Natale BONIFACIO (Sebenico 1537- ? 1592)

Incisore, acquafortista, progettista, stampatore, editore e cosmografo originario di Sebenico. Attivo a Venezia all’incirca tra il 1570 e il 1574 e successivamente a Roma tra il 1575 e il 1591. Il 9 Febbraio 1578 venne candidato come membro della confraternita dei Virtuosi del Pantheon, segnalato come “intagliatore in rame” (Orbaan). Nel 1578 era però membro della Confraternita di San Girolamo degli Illirici. L’epitaffio sulla sua tomba ricorda la sua attività come incisore e cosmografo (“aeris caelator divinus ac optimus geographus”). A Venezia le sue opere vennero pubblicate da Camocio, Ferrando Bertelli, Luca e Donato Bertelli, Borgaruccio Borgarucci e Nelli. I suoi editori romani furono Lafrery, Claudio Duchetti, Lorenzo Vaccari e Nicolas van Aelst. Tra le sue opere ci sono mappe, antichità, soggetti didattici e devozionali. Lastre per Della trasportatione dell’obelisco Vaticano 1590 di Domenico Fontana.

Natale BONIFACIO (Sebenico 1537- ? 1592)

Incisore, acquafortista, progettista, stampatore, editore e cosmografo originario di Sebenico. Attivo a Venezia all’incirca tra il 1570 e il 1574 e successivamente a Roma tra il 1575 e il 1591. Il 9 Febbraio 1578 venne candidato come membro della confraternita dei Virtuosi del Pantheon, segnalato come “intagliatore in rame” (Orbaan). Nel 1578 era però membro della Confraternita di San Girolamo degli Illirici. L’epitaffio sulla sua tomba ricorda la sua attività come incisore e cosmografo (“aeris caelator divinus ac optimus geographus”). A Venezia le sue opere vennero pubblicate da Camocio, Ferrando Bertelli, Luca e Donato Bertelli, Borgaruccio Borgarucci e Nelli. I suoi editori romani furono Lafrery, Claudio Duchetti, Lorenzo Vaccari e Nicolas van Aelst. Tra le sue opere ci sono mappe, antichità, soggetti didattici e devozionali. Lastre per Della trasportatione dell’obelisco Vaticano 1590 di Domenico Fontana.