Catalogo delle Opere date finora alla luce da Gio. Battista Piranesi

Riferimento: S45952
Autore Giovan Battista PIRANESI
Anno: 1773
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 295 x 482 mm
4.500,00 €

Riferimento: S45952
Autore Giovan Battista PIRANESI
Anno: 1773
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 295 x 482 mm
4.500,00 €

Descrizione

Acquaforte e bulino, circa 1773, firmata in lastra in alto a sinistra.

Esemplare corrispondente al ventiduesimo stato di trentasei descritto dal recentissimo saggio di Andrew Robison (marzo 2022), databile all’autunno del 1773. Sono elencate 110 Vedute di Roma e, in basso a destra, la “Pianta di Roma e del Campo Marzo a Paoli quindici” e la “Colonna Traiana e suo piedistallo”.

Iscrizione a penna – probabilmente autografa – in basso a sinistra: “Vedute di Roma tutte sono 116”. Il successivo catalogo del Piranesi, il ventitreesimo stato descritto da Robison, vede l’aggiunta di ulteriori 6 Vedute di Roma, portando appunto il numero delle opere offerte per la vendita a 116.

Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva priva di filigrana, con sottili margini, piccolo restauro all’angolo inferiore sinistro, tracce di pieghe di carta al verso, per il resto in buono stato di conservazione.

Abitudine comune di molti editori nel diciottesimo secolo era quella di redigere e dare alle stampe cataloghi o listini prezzi delle opere grafiche che offrivano in vendita, allo scopo pubblicitario di promulgarle, facilitarne le ordinazioni, ricevere sottoscrizioni. Il Piranesi non si limitò ad un semplice catalogo scritto, realizzandone uno illustrato, meglio conosciuto come catalogo inciso, che pubblicò per la prima volta nel 1761. L’occasione fu quella della nuova sede di Palazzo Tomati, dove andò a stabilirsi proprio nel 1761. Il primo catalogo conteneva l’elenco delle 59 vedute della serie Vedute di Roma prodotte sino ad allora, comprendendo anche la lista dei libri e delle altre stampe realizzate; tale catalogo venne di volta in volta aggiornato con l’aggiunta del nuovo materiale in vendita, producendo un notevole numero di stati differenti, di cui ben 36 sono ora noti.

Il catalogo inciso costituisce un elemento fondamentale per la datazione delle opere del Piranesi, strumento insostituibile di studio e ricerca, la cui analisi degli stati permette di datare approssimativamente tutte le opere tarde dell’artista. Nella realizzazione di questa opera, che a ragione viene considerata come l’ennesimo capolavoro, il Piranesi studia soprattutto l’aspetto decorativo che la stessa doveva assumere. La tecnica usata è la stessa di quella che ritroviamo in alcuni suoi libri; su uno sfondo architettonico egli dà vita ad un effetto trompe oeil, disegnando degli spilli che fermano alcuni cartigli contenenti titoli delle sue opere. Il primo piano è costituito da rovine e frammenti scultorei, mentre lo spazio bianco è volutamente inserito per aggiungere in seguito altre voci. Gli esemplari del catalogo sono notevolmente più rari delle altre incisioni, probabilmente sia per la scarsa tiratura, sia perché considerati effimero materiale pubblicitario, e quindi non conservati.

Robison descrive solo tre esemplari del Catalogo in questa tiratura. Opera rarissima.

Bibliografia

Andrew Robison, Piranesi’s Catalogo delle Opere, in The Burlington Magazine, n. 164 (2022), pp. 230-245, XXII/XXXVI; H. Focillon, Giovan Battista Piranesi 1720-1778 (1918): n. 1; A. M. Hind, Giovanni Battista Piranesi. A critical study with a list of his published works and detailed catalogues of the Prisons and Views of Rome (1922): p. 6; cfr. K. Meyer-Haunton in Piranesi, Incisioni, Rami, Legature, Architetture.

Giovan Battista PIRANESI (Mogliano Veneto 1720 - Roma 1778)

Acquafortista, incisore, progettista, architetto e teorico italiano, considerato uno dei supremi esponenti dell’incisione topografica, sebbene il maggiore interesse egli lo mostrasse per l’architettura. Anche se solo pochi disegni architettonici sono stati realizzati, egli ebbe comunque una grande influenza, nel Neo-Classicismo europeo, attraverso contatti personali con architetti, mecenati e artisti in visita a Roma nel corso di quattro decadi. La sua prolifica produzione di lastre di acqueforti, che combinava una straordinaria immaginazione con una conoscenza delle tecniche dell’antica Roma estremamente pragmatica, diede avvio ad una nuova e duratura percezione dell’antichità. Era anche disegnatore di strutture e palchi per le feste, decoratore di interni e di mobili, così come restauratore. L’interazione di questa straordinaria combinazione di attività lo portò ad un concetto alto del disegno, sostenuto da saggi scritti. L’eredità che lasciò, relativamente alla sua visione unica della civiltà romana, fu una interpretazione immaginativa e una ri-creazione del passato che ispirarono scrittori e poeti così come artisti ed altri disegnatori.

Giovan Battista PIRANESI (Mogliano Veneto 1720 - Roma 1778)

Acquafortista, incisore, progettista, architetto e teorico italiano, considerato uno dei supremi esponenti dell’incisione topografica, sebbene il maggiore interesse egli lo mostrasse per l’architettura. Anche se solo pochi disegni architettonici sono stati realizzati, egli ebbe comunque una grande influenza, nel Neo-Classicismo europeo, attraverso contatti personali con architetti, mecenati e artisti in visita a Roma nel corso di quattro decadi. La sua prolifica produzione di lastre di acqueforti, che combinava una straordinaria immaginazione con una conoscenza delle tecniche dell’antica Roma estremamente pragmatica, diede avvio ad una nuova e duratura percezione dell’antichità. Era anche disegnatore di strutture e palchi per le feste, decoratore di interni e di mobili, così come restauratore. L’interazione di questa straordinaria combinazione di attività lo portò ad un concetto alto del disegno, sostenuto da saggi scritti. L’eredità che lasciò, relativamente alla sua visione unica della civiltà romana, fu una interpretazione immaginativa e una ri-creazione del passato che ispirarono scrittori e poeti così come artisti ed altri disegnatori.