Parte Alpestre del Territorio Bolognese

Riferimento: S40146
Autore Giovanni Antonio MAGINI
Anno: 1599 ca.
Zona: Bologna
Luogo di Stampa: Bologna
Misure: 475 x 350 mm
325,00 €

Riferimento: S40146
Autore Giovanni Antonio MAGINI
Anno: 1599 ca.
Zona: Bologna
Luogo di Stampa: Bologna
Misure: 475 x 350 mm
325,00 €

Descrizione

Carta geografica tratta dal L’Italia a cura di Fabio Magini, edito a Bologna nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre.

Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnoldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright.

In basso: a destra nel cartiglio il titolo PARTE ALPESTRE DEL TERRITORIO BOLOGNESE. a sinistra la scala grafica Scala di Miglia dieci (10 miglia pari a mm 78). Orientazione nei quattro lati al centro con il nome dei punti cardinali Septe[n]trio, Meridies, Oriens, Occidens, il nord in alto. 

Graduazione ai margini di 1’ in 1’ da 43° 35’ 55’’ a 44° 23’ 30’’ di latitudine, e da 33° 23’ a 34° 36’ 30’’ di longitudine. 

Esemplare con meravigliosa coloritura coeva, in ottimo stato di conservazione.

Bibliografia

Almagià (1922): pp. 56-59, n. 15; Almagià (1960): p. 22, tav. XXXVII; Dante Cremonini, L’Italia nelle vedute e carte geografiche dal 1493 al 1894 libri di viaggi e atlanti, 1996, p.28. Alberto Alberghini, Ferrara. La storia di un territorio in una collezione di mappe e vedute dal XV al XX secolo, 2008, p.13. Marco Petrella, Chiara Santini, Stefano Torresani, Geo-grafie di un territorio. Studi e ricerche per un Dizionario storico dei cartografi in Emilia-Romagna, 2006, copertina e p.18. Stefano Torresani, "'Il particolare' ed 'il generale': topografia e corografie del Bolognese in età moderna" in Anna-Maria Guccini (a cura di), Memoria disegnata e territorio bolognese, Giornate di studi Mengoniani, Provincia di Bologna - Comune di Fontanelice, 2004, pp.34-39. Franca Varignana (a cura di), Omaggio a Bologna materiali per un'immagine della città e del territorio, 1980, pp. 42 e 105.

Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)

Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.

Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)

Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.