Abruzzo Citra et Ultra

Riferimento: S40174
Autore Giovanni Antonio MAGINI
Anno: 1602 ca.
Zona: Abruzzo
Luogo di Stampa: Bologna
Misure: 465 x 375 mm
425,00 €

Riferimento: S40174
Autore Giovanni Antonio MAGINI
Anno: 1602 ca.
Zona: Abruzzo
Luogo di Stampa: Bologna
Misure: 465 x 375 mm
425,00 €

Descrizione

Carta geografica tratta da "L'Italia" a cura di Fabio Magini, edito a Bologna nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre.

Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnoldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright.

Il Magini, per le carte del Regno di Napoli, si ispirò al rilievo ufficiale eseguito dallo studioso nolano Niccolò Antonio Stigliola il collaborazione con il cartografo viterbese Mario Cartaro, che tra il 1583 ed il 1594 ebbero l’incarico di realizzare una grande carta del reame. Incisa da Benjamin Wright. 

Nel cartiglio in alto a destra il titolo ABRUZZO CITRA, ET ULTRA. In basso a sinistra la scala grafica Scala di Miglia dieci (10 miglia pari a mm 45). Nell’angolo in basso a destra le iniziali B. W. (Benjamin Wright). Orientazione nei quattro lati al centro con il nome dei punti cardinali Septentrio, Meridies, Oriens, Occidens, il nord in alto. Graduazione ai margini di 1’ in 1’ da 41° 45’ a 42° 55’ 20’’ di latitudine, e da 36° 23’ a 38° 22’ 15’’ di longitudine.

Esemplare di secondo stato; in basso a sinistra aggiunto un cartiglio con la dedica All’ Ill.mo et Ecc.mo mio S.r et P[at]ron[us] Col.o il S.r D. Cesare Gonzaga Prencipe di Molfetta et Sig.r di Guastalla. Segue l’imprint editoriale Fabio di Gio. Ant. Magini.

Bell'esemplare, in ottimo stato di conservazione.

Bibliografia
Almagià (1922): pp. 73-78, n. 20.

Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)

Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.

Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)

Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.