La Clemenza di Scipione

Riferimento: S39830
Autore Giovanni Battista FRANCO
Anno: 1540 ca.
Misure: 375 x 261 mm
1.300,00 €

Riferimento: S39830
Autore Giovanni Battista FRANCO
Anno: 1540 ca.
Misure: 375 x 261 mm
1.300,00 €

Descrizione

Acquaforte e bulino 1540 – 1550 circa, firmata in basso a destra "Batista franco fecit".

Da un soggetto di Giulio Romano.

Secondo stato finale con l’aggiunta del nome dell’incisore in basso a destra.
Bellissima prova, ricca di toni, impressa su carta vergata coeva, rifilata al rame, leggera piega di carta verticale, per il resto in perfetto stato di conservazione.

Riproduce l'affresco in un medaglione nella Sala dei Venti, a Palazzo del Te, Mantova, eseguito su disegno di Giulio probabilmente da Girolamo da Pontremoli o Agostino di Mozzanega. Il relativo disegno di Giulio è al Louvre, inv. no. 3728 e un altro, già nella Collezione Ellesmere, è stato venduto da Sotheby's Londra nel 1972. C'è un altro disegno correlato presso l’Albertina, Vienna, precedentemente attribuito a Battista Franco, oggi registrato come Scuola Veneziana, inv. no. 149. La stampa differisce dall'affresco nell'inclusione dell'ottava figura che regge il vaso e per la sostituzione dell'edificio in mattoni con una tenda.

Bibliografia

Bartsch XVI.136.54; Le Blanc II.250.12; Dillon in Venice 1981, no. 147; Giulio Romano, n. 181; TIB.32.210.54-II.

Giovanni Battista FRANCO (Udine 1510 – Venezia 1580)

Battista Franco dei Franchi soprannominato Semoleo o Semolei è disegnatore, pittore e incisore a bulino e all’acquaforte, nato a Venezia nel 1498 ed ivi morto nel 1561. Il Franco è attivo a Roma ma anche a Firenze ed Urbino dove rimane affascinato dal Manierismo del centro Italia . Nella città pontificia, dal quarto decennio, l’artista sceglie come modello prediletto Michelangelo di cui incide numerosi soggetti eseguendo, secondo il Vasari, anche un bellissimo disegno del Giudizio Universale. Indubbi sono nelle sue stampe gli spunti formali desunti dagli affreschi in Vaticano legati ai grandi cicli come la Donazione di Costantino da Giulio Romano. Questi resterà per il Franco un esempio sia a Roma che a Mantova dove riproduce con lievi modifiche le invenzioni di Giulio visibili negli affreschi al Tè. Di ritorno a Venezia nel 1552, dove rimane fino alla morte, il Semoleo lavora alla decorazione della biblioteca Marciana (1556) e della volta della Scala d’oro a Palazzo Ducale prima di dedicarsi alla decorazione di Villa Foscari alla Malcontenta dove evidente risulta l’influsso michelangiolesco. Autore di circa 100 incisioni,siglate dalle lettere BF o B.F.V.F.(Battista Franco veneziano fece) il cui stile grafico si ricollega in parte a quello di Giulio Bonasone. Il Bartsch cataloga 93 incisioni del Semoleo, il Passavant aggiunge altri cinque soggetti.

Bibliografia

Bartsch XVI.136.54; Le Blanc II.250.12; Dillon in Venice 1981, no. 147; Giulio Romano, n. 181; TIB.32.210.54-II.

Giovanni Battista FRANCO (Udine 1510 – Venezia 1580)

Battista Franco dei Franchi soprannominato Semoleo o Semolei è disegnatore, pittore e incisore a bulino e all’acquaforte, nato a Venezia nel 1498 ed ivi morto nel 1561. Il Franco è attivo a Roma ma anche a Firenze ed Urbino dove rimane affascinato dal Manierismo del centro Italia . Nella città pontificia, dal quarto decennio, l’artista sceglie come modello prediletto Michelangelo di cui incide numerosi soggetti eseguendo, secondo il Vasari, anche un bellissimo disegno del Giudizio Universale. Indubbi sono nelle sue stampe gli spunti formali desunti dagli affreschi in Vaticano legati ai grandi cicli come la Donazione di Costantino da Giulio Romano. Questi resterà per il Franco un esempio sia a Roma che a Mantova dove riproduce con lievi modifiche le invenzioni di Giulio visibili negli affreschi al Tè. Di ritorno a Venezia nel 1552, dove rimane fino alla morte, il Semoleo lavora alla decorazione della biblioteca Marciana (1556) e della volta della Scala d’oro a Palazzo Ducale prima di dedicarsi alla decorazione di Villa Foscari alla Malcontenta dove evidente risulta l’influsso michelangiolesco. Autore di circa 100 incisioni,siglate dalle lettere BF o B.F.V.F.(Battista Franco veneziano fece) il cui stile grafico si ricollega in parte a quello di Giulio Bonasone. Il Bartsch cataloga 93 incisioni del Semoleo, il Passavant aggiunge altri cinque soggetti.