Soldato seduto appoggiato alla scudo

Riferimento: S24607
Autore Salvator ROSA
Anno: 1656 ca.
Misure: 90 x 140 mm
375,00 €

Riferimento: S24607
Autore Salvator ROSA
Anno: 1656 ca.
Misure: 90 x 140 mm
375,00 €

Descrizione

Acquaforte e puntasecca, 1656/8 circa, monogrammata in lastra.

Della serie conosciuta come Diverse Figure.

Bellissima prova, ricche di toni, impressa su carta vergata coeva, con sottili margini, in eccellente stato di conservazione. Esemplare in secondo stato, tutte con il monogramma; le prove di primo stato, ove esistano, sono senza monogramma e note in un solo esemplare.

Conosciuta con il nome di Diverse Figure o Figurine, rappresentano senza dubbio l’opera grafica più famosa di Salvator Rosa. Già in epoca era considerata un modello per i giovani artisti, e venne più volte copiata sia in Italia che all’estero. Nelle figure dei soldati in costumi esotici oppure d’invenzione il Rosa svolge un tema trattato da molti incisori quali Callot, Della Bella e Filippo Liagno, con il quale aveva un rapporto stretto, e tramite il quale probabilmente arrivò a conoscere i soggetti dei lanzichenecchi del XV secolo di Dürer e Urs Graf. 

Una lettera dell’artista all’amico Ricciardi datata 1656 permette di datare la serie con sicurezza la periodo 1656/8. Bartsch elenca l’opera composta da 61 stampe, mentre Rotili e Wallace descrivano alcune rare variante dei soggetti, poi mai inserite nella serie, portando il numero delle Figurine a 72.

Bibliografia

Bartsch 37 III/III; Wallace 27 II/II..

Salvator ROSA (Napoli 1615 - Roma 1673)

Analogamente al Testa, al Castiglione e al Della Bella, Salvator Rosa sentì l’incisione come il mezzo tecnico più adatto ad esprimere il suo linguaggio espressivo ed infatti, insieme agli artisti sopra citati, è da considerarsi un protagonista della storia dell’incisione italiana del '600. Esponente di una vasta cultura eclettica, i suoi molteplici interessi figurativi avevano come poli il classicismo carraccesco, il naturalismo del Ribera, la pittura romana contemporanea e il mondo antico. Da quest’ultimo in particolare il Rosa sembra trarre spunto per le sue colte composizioni incise che, come già nel Testa, si ricollegano alle tematiche care alla filosofia stoica, glorificando le virtù con allegorie assai complesse e costruite. A questo aspetto va aggiunto anche l’interesse per il mondo esoterico che gli ispirò composizioni negromantiche in pitture. La sua grande abilità tecnica e la padronanza del mezzo incisorio all’acquaforte hanno fatto sì che le stampe di Salvator Rosa venissero apprezzate sin dall’antichità, copiate e ricercate da collezionisti e mercanti.

Bibliografia

Bartsch 37 III/III; Wallace 27 II/II..

Salvator ROSA (Napoli 1615 - Roma 1673)

Analogamente al Testa, al Castiglione e al Della Bella, Salvator Rosa sentì l’incisione come il mezzo tecnico più adatto ad esprimere il suo linguaggio espressivo ed infatti, insieme agli artisti sopra citati, è da considerarsi un protagonista della storia dell’incisione italiana del '600. Esponente di una vasta cultura eclettica, i suoi molteplici interessi figurativi avevano come poli il classicismo carraccesco, il naturalismo del Ribera, la pittura romana contemporanea e il mondo antico. Da quest’ultimo in particolare il Rosa sembra trarre spunto per le sue colte composizioni incise che, come già nel Testa, si ricollegano alle tematiche care alla filosofia stoica, glorificando le virtù con allegorie assai complesse e costruite. A questo aspetto va aggiunto anche l’interesse per il mondo esoterico che gli ispirò composizioni negromantiche in pitture. La sua grande abilità tecnica e la padronanza del mezzo incisorio all’acquaforte hanno fatto sì che le stampe di Salvator Rosa venissero apprezzate sin dall’antichità, copiate e ricercate da collezionisti e mercanti.