Ercole nella culla

Riferimento: S17223
Autore Lorenzo LOLI
Anno: 1640 ca.
Misure: 140 x 180 mm
575,00 €

Riferimento: S17223
Autore Lorenzo LOLI
Anno: 1640 ca.
Misure: 140 x 180 mm
575,00 €

Descrizione

Acquaforte, circa 1640, priva della firma dell’artista.

Bellissima prova, impressa su carta vergata coeva, con sottili margini, lievi pieghe di stampa, in ottimo stato di conservazione.

L’incisione fa parte di una serie di diciannove tavole, raffiguranti il tema elegiaco di Scherzi di putti, che erano poste a illustrare il volume di Filippo Guasta Villani edito nel 1640.

La serie è composta da lavori d’invenzione ed altri di derivazione da Giovanni Andrea Sirani.

Pittore ed incisore allievo di Guido Reni e di Giovanni Andrea Sirani dai quali spesso ha desunto i soggetti delle sue incisioni. Più noto come incisore che come pittore segue i modi classicisti del maestro Guido Reni adottando un segno chiaro e sciolto; è oggi considerato uno dei protagonisti del panorama grafico bolognese di pieno Seicento; a lui vengono ricondotte venticinque lastre in tutto secondo Bartsch nelle quali si evince qualche incertezza nelle morsure.

Bibliografia

Bartsch 24.

Lorenzo LOLI (Bologna 1612 – 1691)

Assai più celebre come incisore che come pittore, il Loli fu allievo di Guido Reni e seguì il maestro tanto nelle scelte dei soggetti quanto nella resa del segno all’acquaforte, assai limpido e netto, ben calibrato e adatto a tradurre composizioni moderatamente classicistiche. Il suo repertorio grafico è relativamente ampio, tanto che il Bartsch annovera 25 pezzi, sottolineando talvolta la non sempre squisita realizzazione tecnica nelle tavole in cui la morsura dell’acido ha troppo intaccato la lastra. Loli riprende, per la maggior parte dei casi, soggetti dipinti o inventati da Guido Reni e dai suoi allievi, tra i quali soprattutto Giovanni Andrea Sirani, oltre che da sue proprie idee. Il Loli, seppure non superi nella produzione i limiti di una modesta imitazione, testimonia la grande fortuna, nel 600 bolognese, dei temi reniani e ne costituisce a sua volta un tramite di diffusione.

Lorenzo LOLI (Bologna 1612 – 1691)

Assai più celebre come incisore che come pittore, il Loli fu allievo di Guido Reni e seguì il maestro tanto nelle scelte dei soggetti quanto nella resa del segno all’acquaforte, assai limpido e netto, ben calibrato e adatto a tradurre composizioni moderatamente classicistiche. Il suo repertorio grafico è relativamente ampio, tanto che il Bartsch annovera 25 pezzi, sottolineando talvolta la non sempre squisita realizzazione tecnica nelle tavole in cui la morsura dell’acido ha troppo intaccato la lastra. Loli riprende, per la maggior parte dei casi, soggetti dipinti o inventati da Guido Reni e dai suoi allievi, tra i quali soprattutto Giovanni Andrea Sirani, oltre che da sue proprie idee. Il Loli, seppure non superi nella produzione i limiti di una modesta imitazione, testimonia la grande fortuna, nel 600 bolognese, dei temi reniani e ne costituisce a sua volta un tramite di diffusione.