Maddalena nel deserto in adorazione del crocefisso

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Riferimento: S47205
Autore Lorenzo LOLI
Anno: 1650 ca.
Misure: 130 x 175 mm
350,00 €

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Riferimento: S47205
Autore Lorenzo LOLI
Anno: 1650 ca.
Misure: 130 x 175 mm
350,00 €

Descrizione

Acquaforte e bulino, metà del XVII secolo, priva di firma ed indicazioni editoriali.

Probabilmente, come molti dei soggetti riprodotti dal Loli, il soggetto è tratto da invenzione di Guido Reni, presso il quale fece apprendistato. Un’errata morsura ha rovinato la lastra ed ha inciso in modo non omogeneo i tratti all’acquaforte; in molte zone della metà inferiore sono stati infatti aggiunti tratti a bulino.

Pittore e incisore allievo di Guido Reni e di Giovanni Andrea Sirani dai quali spesso ha desunto i soggetti delle sue incisioni. Più noto come incisore che come pittore, segue i modi classicisti del maestro Guido Reni adottando un segno chiaro e sciolto. Oggi è considerato uno dei protagonisti del panorama grafico bolognese di pieno Seicento; a lui vengono ricondotte venticinque lastre in tutto - secondo Bartsch - nelle quali si evince qualche incertezza nell’uso delle morsure.

Bellissima prova, impressa su carta vergata coeva, rifilata al rame, in ottimo stato di conservazione.

Bibliografia

Bartsch, Le Peintre graveur (XIX.173.15); Bertelà, 755. TIB (42), 15.

Lorenzo LOLI (Bologna 1612 – 1691)

Assai più celebre come incisore che come pittore, il Loli fu allievo di Guido Reni e seguì il maestro tanto nelle scelte dei soggetti quanto nella resa del segno all’acquaforte, assai limpido e netto, ben calibrato e adatto a tradurre composizioni moderatamente classicistiche. Il suo repertorio grafico è relativamente ampio, tanto che il Bartsch annovera 25 pezzi, sottolineando talvolta la non sempre squisita realizzazione tecnica nelle tavole in cui la morsura dell’acido ha troppo intaccato la lastra. Loli riprende, per la maggior parte dei casi, soggetti dipinti o inventati da Guido Reni e dai suoi allievi, tra i quali soprattutto Giovanni Andrea Sirani, oltre che da sue proprie idee. Il Loli, seppure non superi nella produzione i limiti di una modesta imitazione, testimonia la grande fortuna, nel 600 bolognese, dei temi reniani e ne costituisce a sua volta un tramite di diffusione.

Lorenzo LOLI (Bologna 1612 – 1691)

Assai più celebre come incisore che come pittore, il Loli fu allievo di Guido Reni e seguì il maestro tanto nelle scelte dei soggetti quanto nella resa del segno all’acquaforte, assai limpido e netto, ben calibrato e adatto a tradurre composizioni moderatamente classicistiche. Il suo repertorio grafico è relativamente ampio, tanto che il Bartsch annovera 25 pezzi, sottolineando talvolta la non sempre squisita realizzazione tecnica nelle tavole in cui la morsura dell’acido ha troppo intaccato la lastra. Loli riprende, per la maggior parte dei casi, soggetti dipinti o inventati da Guido Reni e dai suoi allievi, tra i quali soprattutto Giovanni Andrea Sirani, oltre che da sue proprie idee. Il Loli, seppure non superi nella produzione i limiti di una modesta imitazione, testimonia la grande fortuna, nel 600 bolognese, dei temi reniani e ne costituisce a sua volta un tramite di diffusione.