La visione di San Girolamo

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Riferimento: S47105
Autore Giulio BONASONE
Anno: 1550 ca.
Misure: 240 x 360 mm
450,00 €

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Riferimento: S47105
Autore Giulio BONASONE
Anno: 1550 ca.
Misure: 240 x 360 mm
450,00 €

Descrizione

La visione di San Girolamo addormentato con un crocifisso nella mano destra; in alto, la Vergine e il Bambino.

Bulino, circa 1550/60, con la dicitura in basso a sinistra "EPIV / I Bonasonis / imitando pinsit / et celavit / A S Scqdebat".

Deriva dall’omonimo dipinto del Parmigianino, oggi conservato alla National Gallery di Londra (Inv. n. NG33).

Esemplare del secondo stato, con l'imprint di Antonio Salamanca aggiunto in basso.

Buona impressione, stampata su carta vergata senza filigrana, rifilata al rame, in buone condizioni.

Bibliografia

Bartsch, Le Peintre graveur (XV.127.62); Massari, Giulio Bonasone (12a II).

Giulio BONASONE (Bologna circa 1500 - Roma circa 1580)

Giulio Bonasone, nato a Bologna nel 1510 circa, è incisore a bulino e all’acquaforte oltre che pittore come ricorda il Malaspina includendolo tra gli allievi di Lorenzo Sabbatici. Sono 410 le stampe - quasi tutte conservate all’Istituto per la Grafica di Roma - che la critica recente assegna al Bonasone ampliando il numero indicato dal Bartsch di 354 fogli. Incisore di riproduzione oltre che di invenzione, Giulio inizia la sua attività calcografica intorno al 1531, come risulta dalla data che si legge nella raffaellesca S. Cecilia. Ritenuto un seguace tardivo di Marcantonio Raimondi, il bolognese rivela presto una sostanziale autonomia di visione che lo rende uno degli interpreti più interessanti dell’epoca, tanto che lo stesso Parmigianino gli consegna i disegni per la trasposizione su rame. A Roma dal 1544 fino al 1547 ca., il Bonasone lavora per i più importanti editori – calcografi dell’epoca (Salamanca, Barlacchi, Lafrery) interpretando i soggetti di Michelangelo o di Raffaello e dei suoi principali allievi: Giulio Romano, Perin del Vaga e Polidoro da Caravaggio, in uno stile estremamente personale che si avvale di tratti a bulino spesso combinati all’acquaforte.

Giulio BONASONE (Bologna circa 1500 - Roma circa 1580)

Giulio Bonasone, nato a Bologna nel 1510 circa, è incisore a bulino e all’acquaforte oltre che pittore come ricorda il Malaspina includendolo tra gli allievi di Lorenzo Sabbatici. Sono 410 le stampe - quasi tutte conservate all’Istituto per la Grafica di Roma - che la critica recente assegna al Bonasone ampliando il numero indicato dal Bartsch di 354 fogli. Incisore di riproduzione oltre che di invenzione, Giulio inizia la sua attività calcografica intorno al 1531, come risulta dalla data che si legge nella raffaellesca S. Cecilia. Ritenuto un seguace tardivo di Marcantonio Raimondi, il bolognese rivela presto una sostanziale autonomia di visione che lo rende uno degli interpreti più interessanti dell’epoca, tanto che lo stesso Parmigianino gli consegna i disegni per la trasposizione su rame. A Roma dal 1544 fino al 1547 ca., il Bonasone lavora per i più importanti editori – calcografi dell’epoca (Salamanca, Barlacchi, Lafrery) interpretando i soggetti di Michelangelo o di Raffaello e dei suoi principali allievi: Giulio Romano, Perin del Vaga e Polidoro da Caravaggio, in uno stile estremamente personale che si avvale di tratti a bulino spesso combinati all’acquaforte.