XXXII Nomi de Venti Praticati dagli Italiani…

Riferimento: S35963
Autore Vincenzo CORONELLI
Anno: 1693 ca.
Zona: Rosa dei venti
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 640 x 491 mm
Non Disponibile

Riferimento: S35963
Autore Vincenzo CORONELLI
Anno: 1693 ca.
Zona: Rosa dei venti
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 640 x 491 mm
Non Disponibile

Descrizione

Tavola contenente nove raffigurazioni: nella parte superiore e centrale della stampa sono rappresentate sei Rose dei Venti; in basso a sinistra sono indicate le scale metriche; in basso a destra una tabella comparativa tra gradi di latitudine e scale metriche.

La tavola è, per la prima volta, pubblicata nell’Epitome Cosmografica del 1693 di Vincenzo Maria Coronelli, stampata a Colonia, per conto dell'editore veneziano Andrea Poletti.

L’opera, dedicata all’ Accademia degli Argonauti, la prima società geografica del mondo fondata dallo stesso Coronelli, è suddivisa in tre libri: il primo, di 35 capitoli, verte sull’astronomia e sulla cartografia celeste; il secondo, di 17 capitoli, tratta della terra e della geografia; il terzo è composto da 5 capitoli della parte prima “che contiene la Descrittione de’ vari globi, che sin hora sono stati fabbricati” e dagli ultimi 23 capitoli della parte seconda “che contiene la pratica” della costruzione dei globi. Ad ogni argomento trattato corrisponde una delle 38 tavole annesse al volume.

Coronelli produsse quasi quattrocento carte cosmografiche e geografiche distribuite tra le sue maggiori opere: l’Atlante Veneto, il Corso Geografico, l’Isolario, l’Arcipelago e la Biblioteca universale sacroprofana (1701-1709), enciclopedia alfabetica prevista in venti volumi, dei quali furono prodotti soltanto i primi sette.

La presente tavola è tratta dall’Atlante Veneto.

Incisione in rame, bella coloritura coeva, in ottimo stato di conservazione.

Vincenzo CORONELLI (Venezia 1650 - 1718)

Vincenzo Coronelli o Vincenzo Maria Coronelli, nacque a Venezia nel 1650, non a Ravenna, come affermano alcuni biografi, dove visse in gioventù con la famiglia. Al ritorno a Venezia, nel 1665, entrò come studente nel convento dei minori di S. Nicolò della Lattuga; aggregato alla chiesa dei Frari, fu mandato dai superiori a studiare a Roma, nel collegio di S. Bonaventura, dove si laureò in teologia ed iniziò gli studi geografici. Già prima del 1680 risulta a Parma, dove costruì due globi, oggi perduti, per il duca Ranuccio Farnese. Fu poi a Parigi, chiamato dall’ambasciatore francese a Roma, cardinale César d’Estrées, e vi si trattenne dal 1681 al 1684, quando iniziò la collaborazione con l’editore e costruttore di mappe Jean Baptiste Nolin; nel 1683 costruì per Luigi XIV due famosi globi di quasi 5 metri di diametro. Ritornato a Venezia, fondò nel 1684 l’Accademia cosmografica degli Argonauti, la più antica fra quelle di carattere geografico, promossa dal patrizio G. B. Donà e posta sotto la protezione del doge Marcantonio Giustiniani. Nel 1685 fu nominato cosmografo pubblico della Repubblica di Venezia, titolo col quale si fregiò in quasi tutte le sue opere e che costituì per lui motivo di particolare orgoglio. Nel 1689 prese la cattedra di geografia all’Università delle Procuratie; iniziò un periodo di straordinaria fecondità editoriale, pubblicando il primo volume dell’Atlante veneto (1690); sotto questo titolo va tutta la raccolta di tredici opere composte nell’arco del decennio successivo, dall’Isolario (1696-98, in due volumi) al Portolano o Specchio del mare Mediterraneo (1698), al Corso geografico (1689-92; ma aggiornato fino al 1697), al Teatro delle città (1696-97). Morì il 9 dicembre 1718 a Venezia. Quasi tutti i suoi libri, i manoscritti, la sua corrispondenza, le lastre di rame per le incisioni andarono dispersi o furono venduti poco tempo dopo. Anche l’Accademia degli Argonauti non sopravvisse al suo fondatore. [A. de Ferrari, Vincenzo Coronelli, in “Dizionario Biografico degli Italiani”, Volume 29 (1983)].

Vincenzo CORONELLI (Venezia 1650 - 1718)

Vincenzo Coronelli o Vincenzo Maria Coronelli, nacque a Venezia nel 1650, non a Ravenna, come affermano alcuni biografi, dove visse in gioventù con la famiglia. Al ritorno a Venezia, nel 1665, entrò come studente nel convento dei minori di S. Nicolò della Lattuga; aggregato alla chiesa dei Frari, fu mandato dai superiori a studiare a Roma, nel collegio di S. Bonaventura, dove si laureò in teologia ed iniziò gli studi geografici. Già prima del 1680 risulta a Parma, dove costruì due globi, oggi perduti, per il duca Ranuccio Farnese. Fu poi a Parigi, chiamato dall’ambasciatore francese a Roma, cardinale César d’Estrées, e vi si trattenne dal 1681 al 1684, quando iniziò la collaborazione con l’editore e costruttore di mappe Jean Baptiste Nolin; nel 1683 costruì per Luigi XIV due famosi globi di quasi 5 metri di diametro. Ritornato a Venezia, fondò nel 1684 l’Accademia cosmografica degli Argonauti, la più antica fra quelle di carattere geografico, promossa dal patrizio G. B. Donà e posta sotto la protezione del doge Marcantonio Giustiniani. Nel 1685 fu nominato cosmografo pubblico della Repubblica di Venezia, titolo col quale si fregiò in quasi tutte le sue opere e che costituì per lui motivo di particolare orgoglio. Nel 1689 prese la cattedra di geografia all’Università delle Procuratie; iniziò un periodo di straordinaria fecondità editoriale, pubblicando il primo volume dell’Atlante veneto (1690); sotto questo titolo va tutta la raccolta di tredici opere composte nell’arco del decennio successivo, dall’Isolario (1696-98, in due volumi) al Portolano o Specchio del mare Mediterraneo (1698), al Corso geografico (1689-92; ma aggiornato fino al 1697), al Teatro delle città (1696-97). Morì il 9 dicembre 1718 a Venezia. Quasi tutti i suoi libri, i manoscritti, la sua corrispondenza, le lastre di rame per le incisioni andarono dispersi o furono venduti poco tempo dopo. Anche l’Accademia degli Argonauti non sopravvisse al suo fondatore. [A. de Ferrari, Vincenzo Coronelli, in “Dizionario Biografico degli Italiani”, Volume 29 (1983)].