Pianta di Roma come si trova al presente colle alzate delle Fabriche piu Nobili cosi Antiche come Moderne

Riferimento: OS36
Autore Lievin CRUYL
Anno: 1665
Zona: Roma
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 825 x 495 mm
Non Disponibile

Riferimento: OS36
Autore Lievin CRUYL
Anno: 1665
Zona: Roma
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 825 x 495 mm
Non Disponibile

Descrizione

- RARISSIMA PRIMA EDIZIONE -

La pianta del Cruyl, pubblicata per la prima volta nel 1665 dalla tipografia De Rossi, è una delle rare immagini della città che presenta contemporaneamente sia un impianto iconografico che prospettico.

Le vedute presenti in questa pianta sono le stesse che furono poi oggetto di specifiche vedute intagliate dall’artista fiammingo, quasi come una sorta di catalogo personale.

L’esemplare in questione è edito da Giovanni Battista De Rossi nel 1665. Sono note una ristampa con l'aggiunta di alcune vedute dei luoghi notabili ad opera di Matteo Gregorio de Rossi (1696) e un’ulteriore tiratura a cura di Carlo Losi, datata 1773.

Incisa da Giulio Testone, su due matrici di rame, tracce di pieghe di carta, alcune abrasioni, nel complesso in ottimo stato di conservazione.

In alto al centro troviamo il titolo e l’imprint editoriale: PIANTA DI ROMA COME SI TROVA AL PRESENTE COLLE ALZATE DELLE FABRICHE PIU NOBILI COSI ANTICHE COME MODERNE La quale si Stampa in Roma da Giovanni Battista de Rossi Milanese in Piazza Navona l’Anno 1665. Con Grazia e Privilegio di Nostro Sig.re .A sinistra lo stemma di papa Alessandro VII, a destra, in un cartiglio troviamo la dedica: ALLA SANTITA DI NOSTRO S. PAPA ALESSANDRO VII. Beatissimo Padre. Io piglio ardire di dedicar alla S.V. il presente Disegno, fatto in forma piccola, della sua Roma, il quale serva come di preludio all’istesso Disegno, fatto in forma assai maggiore, et agli altri Disegni degli edificy più famosi dell’istessa sua Città, con le loro Vedute e lontananze. Le quali cose in un’istesso tempo serviran[n]o agli absenti, per mostrar loro Roma, qual’essa è al presente: et a me, per manifestare, nel modo, che mi permette il mio deboletalento, le glorie della S. V[ost]ra; nel cui ponteficato si vede Roma, ornata di fabriche superbe, aspirare all’antica bellezza, nella quale fu posta da Ottaviano, da Tito, da Traiano, e da altri generosi Augusti, ben imitata da V[ost]ra Santità nella grandezza del’animo, e nella rettitudine del governo. Supplicando dunque humilmente la Santità V[ost]ra a gradire questo mio picciolo tributo di devotissimo ossequio, le bascio con ogni più riverente ossequio i Santi piedi. In Roma li 4 Giugnio 1665. Hum.o e devotissimo sudito e servo Matteo Gregorio de Rossi D.D.D. In basso lungo il bordo in un riquadro una legenda numerica disposta su diciassette colonne di 318 rimandi a luoghi e monumenti notabili. Nel bordo superiore del riquadro: a sinistra L. Cruyl delin., al centro Superiorum licen. a destra Giulio Testone Romano Sculp.

Opera molto rara e ricercata.

Bibliografia
Arrigoni-Bertarelli (1939): n. 142; Christie’s (1998): p. 50, n. 1043; Ehrle (1908): p. 23; Frutaz (1962): pp. 216-217, n. CLIV, Tav. 343; Hülsen (1915): XXIV, pp. 87-89, nn. 110-111; Jatta (1992): p. 166, n. 31s; Jatta (2012); Marigliani (2007): pp. 216-217, n. 124 e p. 249, n. 155; Roma Veduta (2000): p. 175, n. 31; Scaccia Scarafoni (1939): pp. 125-126, n. 241.

Lievin CRUYL (Ghendt 1640 - 1720)

Lievin Cruyl (1640-1720) disegnatore fiammingo di vedute prospettiche, originario di Ghent, si trasferì a Roma nel 1644. Insieme a Giovan Battista Falda e a Israel Silvestre fu uno dei rinnovatori della veduta romana del XVII secolo. Seppure risentì della concezione cinquecentesca del ruolo dell’antico nell’immagine di Roma, rappresentò le novità architettoniche urbanistiche della Roma di Alessandro VII (Fabio Chigi 1655- 1667), caratterizzando le sue vedute con piccole scene di genere secondo la tradizione fiamminga. Nella rappresentazione dello spazio urbano Cruyl altera la prospettiva, alzando il punto di vista e dilatando il campo di visuale, utilizzando le più avanzate tecniche ottiche del tempo. L’artista eseguì una serie di dodici vedute a penna a inchiostro bruno e acquerello grigio e azzurro su pergamene incollate su tavolette di legno, delle quali undici conservate al Museo di Roma, provenienti dalla donazione Pecci-Blunt. Risulta mancante la veduta di San Pietro, oggi dispersa. Non appartengono alla serie, le due vedute di Campo Vaccino e di Porta del popolo. I disegni furono eseguiti da Cruyl intorno al 1670 per l'ambasciatore di Spagna. Alla metà del XVIII secolo la serie fu donata all'Infante di Spagna Don Luis Antonio, fratello di Carlo II.

Lievin CRUYL (Ghendt 1640 - 1720)

Lievin Cruyl (1640-1720) disegnatore fiammingo di vedute prospettiche, originario di Ghent, si trasferì a Roma nel 1644. Insieme a Giovan Battista Falda e a Israel Silvestre fu uno dei rinnovatori della veduta romana del XVII secolo. Seppure risentì della concezione cinquecentesca del ruolo dell’antico nell’immagine di Roma, rappresentò le novità architettoniche urbanistiche della Roma di Alessandro VII (Fabio Chigi 1655- 1667), caratterizzando le sue vedute con piccole scene di genere secondo la tradizione fiamminga. Nella rappresentazione dello spazio urbano Cruyl altera la prospettiva, alzando il punto di vista e dilatando il campo di visuale, utilizzando le più avanzate tecniche ottiche del tempo. L’artista eseguì una serie di dodici vedute a penna a inchiostro bruno e acquerello grigio e azzurro su pergamene incollate su tavolette di legno, delle quali undici conservate al Museo di Roma, provenienti dalla donazione Pecci-Blunt. Risulta mancante la veduta di San Pietro, oggi dispersa. Non appartengono alla serie, le due vedute di Campo Vaccino e di Porta del popolo. I disegni furono eseguiti da Cruyl intorno al 1670 per l'ambasciatore di Spagna. Alla metà del XVIII secolo la serie fu donata all'Infante di Spagna Don Luis Antonio, fratello di Carlo II.