HISPANIAE DESCRIPTIO

Riferimento: S38516
Autore Vincenzo LUCHINI
Anno: 1559
Zona: Penisola Iberica
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 595 x 450 mm
25.000,00 €

Riferimento: S38516
Autore Vincenzo LUCHINI
Anno: 1559
Zona: Penisola Iberica
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 595 x 450 mm
25.000,00 €

Descrizione

Acquaforte e bulino, due fogli uniti per una misura complessiva di mm 450x595, impressa su carta vergata coeva con filigrana "scudo con lettera M e stella" (Woodward 314-331), con ampli margini, in eccellente stato di conservazione.

Magnifico esemplare di primo stato, avanti l'inidrizzo di Giovanni Orlandi, conosciuto attraverso soli 15 esemplari conservati nelle raccolte pubbliche di tutto il mondo (cfr. Bifolco-Ronca, p. 1110).

In alto al centro, lungo il bordo superiore, è inciso il titolo: HISPANIAE DESCRIPTIO. In basso a destra, in un cartiglio con i bordi ornati, si legge: Hispania quae & Iberia in ulteriore[m] dividit[ur] ac citeriorem: illa provincias continet Castigliam, Bethicam quae nunc Andaluzia Cantabriam seu Vizcaiam, Navarra[m], Asturias, & Lusitaniae portione[m] quae nunc Portogal. Haec nempe citerior quae Taracone[n]sis pars
est et continet regna Aragonem, Valentiam, Catalauniam. ROMAE Vincentij Luchini aereis formis ad Peregrinum M.D.LVIIII.

Nel mare, sopra il cartiglio è disegnto lo stemma di Castiglia tra le colonne d’Ercole, accompagnato dal distico: Alciden perhibent hic erexisse columnas Atlas spectabit magne Philippe tuas. Lungo il margine di sinistra si trova la SCALA LEUCARUM HISPANICARUM (70 leghe, pari a mm 167). Orientazione nei quattro lati al centro con il nome dei venti: TRAMONTANA, MEDJODJA, LEVANTE, PONIENTE, il nord è in alto.
Graduazione ai margini di 10’ in 10’, da 36° a 46° 20’ di latitudine e da 3° 27’ a 20° 15’ (da 1° 45’ a 21° 50’ in alto) di longitudine.

La carta della Penisola Iberica di Vincenzo Luchini, sebbene basata sul modello del Paletino, sembra essere una fedele copia della Nova Hispania Descriptio di Hieronimus Cook, edita ad Anversa nel 1553, a sua volta basata sulla carta di Vincenzo Paletino. Infatti, la carta presenta maggiori corrispondenze con la mappa di Cook: oltre ad essere entrambe incise su rame, hanno la medesima scala in leghe di Spagna e il grande cartiglio con lo scudo imperiale di Carlo V. Se ne differenzia, invece, per la mancanza delle linee di rotta; per il mare realizzato attraverso l’uso del “puntinato” anziché con il tratto ondulato e per la presenza della breve descrizione geografica contenuta nel cartiglio in basso a destra, che è lasciato vuoto nella mappa di Cook.

La lastra fu certamente in possesso di Claudio Duchetti (probabilmente attraverso il Lafreri nel cui catalogo è elencata una “Spagna”) e successivamente ereditata da Giacomo Gherardi. L’opera, infatti, è inserita nel catalogo redatto per conto della vedova Quintilia Lucidi (17-19 ottobre 1598, n. 418) dove è descritta come “doi fogli reali della spagna reale”.

Le lastre furono acquistate da Giovanni Orlandi nel 1602, che le ristampa con l’aggiunta del proprio
indirizzo, ed infine dal fiammingo Hendrick van Schoel, autore di un’ulteriore edizione che reca ancora la data del 1602.

Bibliografia:
Almagià (1948): p. 48; Christie’s (2012): n. 8; Destombes (1970): n. 4; Edwards (1933): n. 11; Ganado (1994): VI, n. 68; Kinauer (1970): n. 94; Ruge (1904-16): IV, n. 90.14 e V, n. 86.7; Shirley (2004): p. 394, n. 37; Valerio (2018): f. 76; Wieder (1915): p. 4, n. 18 & p. 24, n. 14; Cartografía de España (1994): n. 6; Hernando Rica (1995): p. 129; Karrow (1993): n. 60/1.5; Pagani (2012): p. 82; Tooley (1939): n. 530.

Bibliografia

Bifolco-Ronca, Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo, Catalogo ragionato delle opera a stampa (2018), pp. 1110-1111, tav. 460, I/III.

Vincenzo LUCHINI (Attivo a Roma 1552- 1566)

Vincenzo Luchino bolognese, editore e stampatore, attivo a Roma tra il 1544 e il 1568. Aveva la sua bottega al Pellegrino, come si può dedurre dalla sottoscrizione “Romae Vincentii Luchini Aereis Formis ad Peregrinum” che compare sulle sue stampe. Personalità audace che senza temere l’accusa di plagio spesso cambiava date, marche e sottoscrizioni di lavori altrui facendoli passare per propri. Luchino appare tra i debitori della società di Salamanca e Lafréry all’indomani dello scioglimento della stessa nel 1563. Nel 1559 il Luchino riesce ad ottenere dal Papa il privilegio per aprire una cartiera e per acquistare stracci a Roma, progetto che però non si realizzò. Il periodo tra il 1556 e il 1566 è da considerarsi il più prolifico per la sua attività editoriale e commerciale, in quanto si dedica all’acquisto di nuovi rami e alla pubblicazione di diverse carte geografiche e stampe: 1556 la carta dell’Italia settentrionale, conosciuta anche come Lombardia; 1558 la Sicilia e la Grecia, e nel 1564 la Marca d’Ancona, di cui probabilmente il Magini si servì come fonte per la sua carta della Marca. La sottoscrizione “ Venetiis anno 1556 apud Vincentius Luchinus” sulla Carta della Svizzera, dimostra una sua stretta relazione con il mercato veneziano, ipotizzando che lo stesso abbia avuto una bottega a Venezia.

Bibliografia

Bifolco-Ronca, Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo, Catalogo ragionato delle opera a stampa (2018), pp. 1110-1111, tav. 460, I/III.

Vincenzo LUCHINI (Attivo a Roma 1552- 1566)

Vincenzo Luchino bolognese, editore e stampatore, attivo a Roma tra il 1544 e il 1568. Aveva la sua bottega al Pellegrino, come si può dedurre dalla sottoscrizione “Romae Vincentii Luchini Aereis Formis ad Peregrinum” che compare sulle sue stampe. Personalità audace che senza temere l’accusa di plagio spesso cambiava date, marche e sottoscrizioni di lavori altrui facendoli passare per propri. Luchino appare tra i debitori della società di Salamanca e Lafréry all’indomani dello scioglimento della stessa nel 1563. Nel 1559 il Luchino riesce ad ottenere dal Papa il privilegio per aprire una cartiera e per acquistare stracci a Roma, progetto che però non si realizzò. Il periodo tra il 1556 e il 1566 è da considerarsi il più prolifico per la sua attività editoriale e commerciale, in quanto si dedica all’acquisto di nuovi rami e alla pubblicazione di diverse carte geografiche e stampe: 1556 la carta dell’Italia settentrionale, conosciuta anche come Lombardia; 1558 la Sicilia e la Grecia, e nel 1564 la Marca d’Ancona, di cui probabilmente il Magini si servì come fonte per la sua carta della Marca. La sottoscrizione “ Venetiis anno 1556 apud Vincentius Luchinus” sulla Carta della Svizzera, dimostra una sua stretta relazione con il mercato veneziano, ipotizzando che lo stesso abbia avuto una bottega a Venezia.