La Pompe Notre-Dame

Riferimento: S42026
Autore Charles MERYON
Anno: 1852
Misure: 251 x 172 mm
1.000,00 €

Riferimento: S42026
Autore Charles MERYON
Anno: 1852
Misure: 251 x 172 mm
1.000,00 €

Descrizione

Acquaforte e acquatinta, 1852, firmata in lastra in basso a sinistra: C. Meryon ft. Imp. A seguire: R. No St. Etienne-du-Mont 26 /Publie par L’Artiste; titolo al centro seguito dai dati editoriali e dalla data Impe A. Delâtre R. St Jacque 176 – 1852. Esemplare nel settimo stato di nove, oppure ottavo di dieci, pubblicato da L'Artiste. Molto buono lo stato di conservazione.

Dalla serie Eaux-fortes sur Paris di Charles Meryon, formata da 22 acqueforti pubblicate dall'artista in tre parti tra il 1852 e il 1854.

La demolizione della pompa dell’acqua del ponte di Notre-Dame, ordinata dal governo municipale di Parigi nel 1851, incoraggiò Meryon a scegliere la vecchia struttura come soggetto per la sua acquaforte l'anno successivo. Come parte del piano istituito dall'imperatore Napoleone III per migliorare le infrastrutture della città, il sistema di approvvigionamento idrico fu revisionato, rendendo questa pompa del XVII secolo superata. Meryon scrisse nel 1853 del suo rammarico per la sua distruzione, perché la pompa era stata una "cosa insolita e curiosa" in una città che stava diventando "sempre più regolare".

Entrato giovanissimo in marina, Charles Meryon (Parigi 1821 - Charenton 1868) fece grandi viaggi riportandone impressioni e disegni. Dal 1849 si dedicò all'incisione, introdotto alla tecnica da E. Bléry. Le Eaux-fortes sur Paris (tre serie, 1852-54) sono il suo capolavoro per compiutezza tecnica e per l'intensa interpretazione poetica del soggetto; i cieli delle sue vedute sono popolate, a volte, di figure chimeriche. Amico di Charles Baudelaire, che ne esaltò la potenza drammatica, visse poveramente e nel 1858 fu internato in manicomio.

Bibliografia

Burty ,45; Wedmore, 15; Delteil & Wright, Catalogue raisonné of the etchings of Charles Meryon 31 VII/IX; Schneiderman, The Catalogue Raisonné of the Prints of Charles Meryon, 26 VIII/X; Delteil, 31 VII/IX.

Charles MERYON (Parigi 1821 - S.Maurice 1868)

Figlio illegittimo del medico inglese Charles Lewis Meryon e di Narcisse Chaspoux, ballerina all'Opéra di Parigi, visse un'infanzia in povertà. Dopo una carriera come ufficiale di marina, studiò infatti alla Scuola navale di Brest dal 1837 al 1839, nel 1848 iniziò a dedicarsi esclusivamente all'incisione ispirandosi ai ricordi dei suoi viaggi, principalmente in Oceania. Navigò dapprima nel Mediterraneo poi, nei primi anni '40 salpò per la base francese di Akaroa in Nuova Zelanda, rimanendo nel Sud Pacifico per parecchi anni e visitando vari porti, tra cui quello di Sydney e Valparaíso: di questo periodo restano varie centinaia di disegni. Studiò a Tolone presso Vincent Cordouan dal 1839 al 1841 e, dopo il suo ritorno in Francia dal Pacifico, presso Charles-Francois Phélippes, un allievo di Jacques-Louis David, nel 1846, ma abbandonò del tutto la pittura a causa di una grave forma di cecità ai colori. Apprese le tecniche d'incisione dall'acquafortista Eugène Bléry dal 1849 al 1850 ed eseguì copie dai maestri olandesi del XVII secolo, in particolare Zeeman, da cui realizzò le sue prime incisioni ("Eaux-fortes sur Paris", 1850-1854, 22 acqueforti) e Van de Velde. Al Salon del 1850 espose Le Petit Pont, appartenente proprio a questa serie. Nel 1857 eseguì una Veduta di San Francisco a partire da cinque dagherrotipi, commissionata con intento promozionale dall'azienda Pioche, Bayerque e Company che possedeva vasti immobili in loco, tra il 1860 e il 1863 incise delle Vedute dell'Oceania, tra cui Nouvelle Zélande e L'assassinat de Marion-Dufrêne dans la baie des Îles e copie di vedute di Parigi del XVII e del XVIII secolo (Il vecchio Louvre da un dipinto di Zeeman). Realizzò, inoltre, altre 72 tavole su Parigi, alcune pubblicate da L'Artiste (Tour de l'Horloge, Pompe Notre-Dame). Eseguì principalmente architetture, marine, scene con soggetti ornitologici e anche alcuni ritratti. Le sue incisioni sono caratterizzate da un gioco rigoroso di linee intersecantesi, da una precisione degna d'un disegnatore navale, da un audace chiaroscuro con effetti drammatici e con fantasie romantiche e inquietanti, che gli meritarono l'ammirazione del poeta Charles Baudelaire. Solitamente incideva su rame, anche se a volte preferiva l'acciaio, come nel caso della sua Veduta di San Francisco. Corredava, inoltre, le sue incisioni di didascalie in versi. Ammalatosi di un disturbo mentale, fu internato presso l'ospizio di Charenton-le-Pont, dove morì il 14 febbraio 1868.

Charles MERYON (Parigi 1821 - S.Maurice 1868)

Figlio illegittimo del medico inglese Charles Lewis Meryon e di Narcisse Chaspoux, ballerina all'Opéra di Parigi, visse un'infanzia in povertà. Dopo una carriera come ufficiale di marina, studiò infatti alla Scuola navale di Brest dal 1837 al 1839, nel 1848 iniziò a dedicarsi esclusivamente all'incisione ispirandosi ai ricordi dei suoi viaggi, principalmente in Oceania. Navigò dapprima nel Mediterraneo poi, nei primi anni '40 salpò per la base francese di Akaroa in Nuova Zelanda, rimanendo nel Sud Pacifico per parecchi anni e visitando vari porti, tra cui quello di Sydney e Valparaíso: di questo periodo restano varie centinaia di disegni. Studiò a Tolone presso Vincent Cordouan dal 1839 al 1841 e, dopo il suo ritorno in Francia dal Pacifico, presso Charles-Francois Phélippes, un allievo di Jacques-Louis David, nel 1846, ma abbandonò del tutto la pittura a causa di una grave forma di cecità ai colori. Apprese le tecniche d'incisione dall'acquafortista Eugène Bléry dal 1849 al 1850 ed eseguì copie dai maestri olandesi del XVII secolo, in particolare Zeeman, da cui realizzò le sue prime incisioni ("Eaux-fortes sur Paris", 1850-1854, 22 acqueforti) e Van de Velde. Al Salon del 1850 espose Le Petit Pont, appartenente proprio a questa serie. Nel 1857 eseguì una Veduta di San Francisco a partire da cinque dagherrotipi, commissionata con intento promozionale dall'azienda Pioche, Bayerque e Company che possedeva vasti immobili in loco, tra il 1860 e il 1863 incise delle Vedute dell'Oceania, tra cui Nouvelle Zélande e L'assassinat de Marion-Dufrêne dans la baie des Îles e copie di vedute di Parigi del XVII e del XVIII secolo (Il vecchio Louvre da un dipinto di Zeeman). Realizzò, inoltre, altre 72 tavole su Parigi, alcune pubblicate da L'Artiste (Tour de l'Horloge, Pompe Notre-Dame). Eseguì principalmente architetture, marine, scene con soggetti ornitologici e anche alcuni ritratti. Le sue incisioni sono caratterizzate da un gioco rigoroso di linee intersecantesi, da una precisione degna d'un disegnatore navale, da un audace chiaroscuro con effetti drammatici e con fantasie romantiche e inquietanti, che gli meritarono l'ammirazione del poeta Charles Baudelaire. Solitamente incideva su rame, anche se a volte preferiva l'acciaio, come nel caso della sua Veduta di San Francisco. Corredava, inoltre, le sue incisioni di didascalie in versi. Ammalatosi di un disturbo mentale, fu internato presso l'ospizio di Charenton-le-Pont, dove morì il 14 febbraio 1868.