Regno di Persia con le notitie delle Provincie Antiche, che più probabilmente corrispondono alle Divisioni moderne d'esso Regno

Riferimento: S43968
Autore Giacomo CANTELLI
Anno: 1679
Zona: Persia
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 560 x 445 mm
475,00 €

Riferimento: S43968
Autore Giacomo CANTELLI
Anno: 1679
Zona: Persia
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 560 x 445 mm
475,00 €

Descrizione

Carta di Cantelli da Vignola del Regno di Persia, che comprende gli odierni Iraq, Iran, Afghanistan e Uzbekistan. La carta è insolita per la sua rappresentazione di un confine orientale dell'impero persiano, qui confinante con l'impero Moghul. Nel complesso, la carta si distingue per il tentativo di Cantelli di conciliare le informazioni classiche contrastanti su una regione essenzialmente sconosciuta con i dati geografici aggiornati dell'epoca. Cantelli sintetizza una serie di resoconti di viaggio e di prime mappe, tra cui quelle di Pietro della Valle (1586 - 1652) e di Adam Olearius (1603 - 1671). In tutta la mappa, i nomi dei luoghi contemporanei sono stampati accanto a quelli storici o a quelli usati da altri popoli: ad esempio, il nome del Mar Caspio è riportato in latino, oltre che in russo e arabo traslitterato, dal nome locale.

Carta geografica tratta dal Mercurio geografico overo Guida Geografica in tutte le parti del Mondo conforme le Tavole Geografiche del Sansone Baudran de Cantelli Data in luce con direttione, e cura di Gio. Giacomo de Rossi nella sua stamperia raccolta di carte edita a Roma tra il 1660 ed il 1730 dalla tipografia De Rossi - la datazione delle carte va dal 1669 al 1715 - la cui prima stesura si deve a Giovanni Giacomo de Rossi. Nel corso degli anni l’atlante fu arricchito da un numero sempre maggiore di carte nelle successive edizioni curate prima da Domenico de Rossi e poi dal figlio Filippo.

Il Mercurio Geografico è una raccolta che raccoglie lavori di cartografi quali Michele Antonio Baudrand, Nicolas Sanson, Augustin Lubin, Filippo Titi, Giacomo Ameti, Giovanni Antonio Magini e Innocenzo Mattei e che contempla come "corpus" principale la grande produzione del geografo Giacomo Cantelli da Vignola. Le carte sono finemente copiate ed intagliate dai maggiori incisori dell'epoca tra i quali Falda, Widman, Barbey, Widman, Lhuillier, Donia, Mariotti. 

Cantelli era un geografo e cartografo, originario di Montorsello presso Vignola; compiti gli studi umanistici a Bologna, nel 1669, entrò ivi a servizio del marchese Obizzo da Ferrara come segretario, poi passò a Venezia e di là a Parigi, dove strinse rapporti coi maggiori geografi francesi del tempo, il Du Val, Nicola Sanson e specialmente Michel Antoine Baudrand, col quale rimase poi sempre in corrispondenza. Tornato a Bologna, fu per lunghi anni segretario di Rinieri Marescotti; ma, intorno al 1675 o poco dopo, si recò, forse più volte, a Roma, ed entrò in relazione con la celebre officina cartografica dei De Rossi, la quale pubblicò poi la massima parte delle sue carte geografiche. La sua fama di cartografo si era ormai consolidata, tanto che venne chiamato sia dal papa Innocenzo XI che dal duca di Modena e Reggio Francesco II d'Este, che lo desideravano entrambi come cartografo ufficiale. Scelse la corte di Francesco II, e in novembre 1685 fu nominato geografo di corte. Dal 1686 al 1689 eseguì numerose carte di paesi e territori europei. Costruì di sua mano un mappamondo e un globo celeste, che rimasero esposti per qualche tempo nell'atrio della Biblioteca Estense a Modena. Morì in Modena il 30 novembre 1695. Quasi tutte le carte furono inserite nel Mercurio Geografico, il notissimo atlante pubblicato a Roma dai De Rossi. Nella prima edizione del Mercurio Geografico furono pubblicate 19 sue carte, assieme ad altre del Sanson e del Baudrand. Nel 1692 uscì una seconda edizione in due volumi, che conteneva lavori da lui eseguiti (88 carte, intagliate al bulino dall'incisore Antonio Barbey).

Incisione in rame, in buono stato di conservazione.

Bibliografia

cfr. R. Almagià, Studi storici di cartografia napoletana, in “Archivio storico per le province napoletane”, 38 (1913), p. 645; A. Bonazzi, Il Mercurio geografico: il gioco e la differenza, in “Giacomo Cantelli: geografo del Serenissimo”, Bologna, 1995, p. 37-44 e 150-152; Bagrow 268; Phillips I 254-255; Shirley BL I, pp. 868-874.

Giacomo CANTELLI (Vignola 1643 - 1695)

Cantelli era un geografo e cartografo, originario di Montorsello presso Vignola; compiti gli studi umanistici a Bologna, nel 1669, entrò ivi a servizio del marchese Obizzo da Ferrara come segretario, poi passò a Venezia e di là a Parigi, dove strinse rapporti coi maggiori geografi francesi del tempo, il Du Val, Nicola Sanson e specialmente Michel Antoine Baudrand, col quale rimase poi sempre in corrispondenza. Tornato a Bologna, fu per lunghi anni segretario di Rinieri Marescotti; ma, intorno al 1675 o poco dopo, si recò, forse più volte, a Roma, ed entrò in relazione con la celebre officina cartografica dei De Rossi, la quale pubblicò poi la massima parte delle sue carte geografiche. La sua fama di cartografo si era ormai consolidata, tanto che venne chiamato sia dal papa Innocenzo XI che dal duca di Modena e Reggio Francesco II d'Este, che lo desideravano entrambi come cartografo ufficiale. Scelse la corte di Francesco II, e in novembre 1685 fu nominato geografo di corte. Dal 1686 al 1689 eseguì numerose carte di paesi e territori europei. Costruì di sua mano un mappamondo e un globo celeste, che rimasero esposti per qualche tempo nell'atrio della Biblioteca Estense a Modena. Morì in Modena il 30 novembre 1695. Quasi tutte le carte furono inserite nel Mercurio Geografico, il notissimo atlante pubblicato a Roma dai De Rossi. Nella prima edizione del Mercurio Geografico furono pubblicate 19 sue carte, assieme ad altre del Sanson e del Baudrand. Nel 1692 uscì una seconda edizione in due volumi, che conteneva lavori da lui eseguiti (88 carte, intagliate al bulino dall'incisore Antonio Barbey).

Giacomo CANTELLI (Vignola 1643 - 1695)

Cantelli era un geografo e cartografo, originario di Montorsello presso Vignola; compiti gli studi umanistici a Bologna, nel 1669, entrò ivi a servizio del marchese Obizzo da Ferrara come segretario, poi passò a Venezia e di là a Parigi, dove strinse rapporti coi maggiori geografi francesi del tempo, il Du Val, Nicola Sanson e specialmente Michel Antoine Baudrand, col quale rimase poi sempre in corrispondenza. Tornato a Bologna, fu per lunghi anni segretario di Rinieri Marescotti; ma, intorno al 1675 o poco dopo, si recò, forse più volte, a Roma, ed entrò in relazione con la celebre officina cartografica dei De Rossi, la quale pubblicò poi la massima parte delle sue carte geografiche. La sua fama di cartografo si era ormai consolidata, tanto che venne chiamato sia dal papa Innocenzo XI che dal duca di Modena e Reggio Francesco II d'Este, che lo desideravano entrambi come cartografo ufficiale. Scelse la corte di Francesco II, e in novembre 1685 fu nominato geografo di corte. Dal 1686 al 1689 eseguì numerose carte di paesi e territori europei. Costruì di sua mano un mappamondo e un globo celeste, che rimasero esposti per qualche tempo nell'atrio della Biblioteca Estense a Modena. Morì in Modena il 30 novembre 1695. Quasi tutte le carte furono inserite nel Mercurio Geografico, il notissimo atlante pubblicato a Roma dai De Rossi. Nella prima edizione del Mercurio Geografico furono pubblicate 19 sue carte, assieme ad altre del Sanson e del Baudrand. Nel 1692 uscì una seconda edizione in due volumi, che conteneva lavori da lui eseguiti (88 carte, intagliate al bulino dall'incisore Antonio Barbey).