Carte Nouvelle De La Mer Mediterranee

Riferimento: VR31OL
Autore Romeyn de Hooghe
Anno: 1694
Zona: Mediterraneo
Luogo di Stampa: Amsterdam
Misure: 1390 x 585 mm
25.000,00 €

Riferimento: VR31OL
Autore Romeyn de Hooghe
Anno: 1694
Zona: Mediterraneo
Luogo di Stampa: Amsterdam
Misure: 1390 x 585 mm
25.000,00 €

Descrizione

Carte Nouvelle De La Mer Mediterranee ou sont Exactement Remarques tous les Ports, Golfes, Rochers, Banks, de Sable &c: a l’usage des Arméès, du Roy de la Grande Bretagne. Dressé sur le Memoires les Plus Nouveaux par le Sr. Romain de Hooge.

Acquaforte e bulino, dimensioni 585x1390 mm, firmata in lastra nel cartiglio in basso, dove figura l’imprint: A Amsterdam chez Pierre Mortier. Avec Privilége 1694.

Esemplare nel raro primo stato di quattro, con la data 1694 e prima della correzione del titolo, dove si legge Mediteranee al luogo di Mediterranee. Magnifica coloritura coeva, in perfetto stato di conservazione.

Opera tratta da: Cartes Marines a l'Usage des Armées du Roy de la Grande Bretagne: Faites sur les Memoires les plus nouveaux, des plus experts Ingenieurs et Pilotes, et enrichies des porfils des plus fameaux Ports de Mer et villes Maritimes de l'Europe. (…) Gravéès et recuillies par le Sr. Romain De Hooge Commissaire de Sa Majesté. A Amsterdam. Chez Pierre Mortier Libraire sur le Vygen Dam. M.DC. LXXXXIII. Avec Privilege de Nos Seigneurs les Etats de Hollande et West-Frise.

Monumentale carta nautica del Mar Mediterraneo di Romeyn De Hooghe (1645 - 1708). L’opera è impreziosita da 38 mappe e vedute dei principali porti del Mediterraneo, ed è decorata da numerosi galeoni, galee, figure allegoriche e mostri marini.

La carta è inserita in una sezione speciale del Neptune François di Pierre Mortier, intitolata Cartes Marines a l’Usage des Armées du Roy de la Grande Bretagne; le nove carte che compongono questa sezione, tutte incise dallo stesso de Hooghe, sono descritte da Koeman come “la più spettacolare cartografia nauica mai prodotta ad Amsterdam del XVII secolo”.

La carta del Mediterraneo è la più grande, decorata e spettacolare della serie. Pierre Mortier fece stampare l’atlante in onore di Guglielmo III d’Orange (in olandese Willem Hendrik van Oranje-Nassau, anche noto come Guglielmo III d’Inghilterra), re olandese sul trono britannico. Le dimensioni dell’atlante, senza precedenti, e il ricorso ad artisti del calibro di de Hooghe hanno reso questa raccolta una delle più sontuose dell’epoca.

Koeman lo definisce “l’atlante nautico più costoso del periodo”, inteso più come pubblicazione spettacolare che come un reale strumento ad uso dei navigatori.

La carta è conosciuta in diverse edizioni o stati: la prima stesura reca nel titolo la parola Mediteranée con una sola “R”. Il termine viene corretto successivamente, mentre nella terza stesura la data è abrasa. L’ultima edizione della tavola ha l’imprint editorial corretto in: A Amsterdam chez J. Covens & C. Mortier. Le edizioni successive alle prime due ricorrono ne Le Neptune françois, ou Atlas nouveau des cartes marines: leveés et gravées par ordre exprés du Roy, pour lª usage de ses armées de mer dans lequel on voit la description exacte de toutes les côtes de la Mer Oceane, & de la Mer Baltique, depuis la Norwege au Detroit de Gibraltar. Où sont exactement marquées les routes quªil faut tenir, les bancs de sables, rochers & brasses dªeau; & generalement tout ce qui concerne la navigation reveu et mis en meilleur ordre par les Sieurs Pene, Cassini & autres.

Bibliografia: T. Campbell, Early Maps, New York, 1981, pp. 96-7; C. Koeman, Atlantes Neerlandici: Bibliography of Terrestrial, Maritime and Celestial Atlases and Pilot Books Published in the Netherlands up to 1880 Vol. IV, pp. 423-431, M. Mor 5 (9); Mare Nostrum, a historic voyage across the Mediterranean Sea, Lussemburgo, 2003, p. 38; National Maritime Museum, Catalogue of the Library - Vol. Three, Atlas & Cartography, Londra, 1971, pp. 282-284, n. 238 (38); R. Putman, Early Sea Charts, New York, 1983, pp. 22-3, tav. 7; cfr. R. Shirley, Maps in the Atlases of the British Library, Londra, 2004, pp. 1236-1241; P. Whitfield, The Charting of the Oceans: Ten Centuries of Maritime Maps, British Library, 1996, pp. 86-7.

Bibliografia

S. Bifolco, "Mare Nostrum, Cartografia nautica a stampa del Mar Mediterraneo" (2020), pp. 158-159, tav. 68.

Romeyn de Hooghe

Romeyn de Hooghe nacque ad Amsterdam e vi lavorò fino al 1680 - 1682, quando si trasferì ad Haarlem, dove si dedicò ai dipinti di architettura d’interni e altre opere. Nel 1662 De Hooghe fu invitato da Adam Frans van der Meulen (1632 - 1690) a Parigi, dove incise il battesimo del Delfino nel 1668. Lì incontrò Giovanni III di Polonia (Jan Sobieski), dal quale venne nominato cavaliere (1675). Durante la sua lunga carriera De Hooghe dipinse, incise, scolpì, progettò medaglie, smaltò, insegnò a scuola di disegno e comprò e vendette arte in qualità di commerciante. Durante gli anni ’90 fece sculture per il palazzo di Het Loo, progettò e incise archi trionfali e medaglie per l’ingresso di Guglielmo III all’Aia (1691) e le decorazioni del mercato di Haarlem per la celebrazione della pace dopo la conquista di Naumur (1695).

Bibliografia

S. Bifolco, "Mare Nostrum, Cartografia nautica a stampa del Mar Mediterraneo" (2020), pp. 158-159, tav. 68.

Romeyn de Hooghe

Romeyn de Hooghe nacque ad Amsterdam e vi lavorò fino al 1680 - 1682, quando si trasferì ad Haarlem, dove si dedicò ai dipinti di architettura d’interni e altre opere. Nel 1662 De Hooghe fu invitato da Adam Frans van der Meulen (1632 - 1690) a Parigi, dove incise il battesimo del Delfino nel 1668. Lì incontrò Giovanni III di Polonia (Jan Sobieski), dal quale venne nominato cavaliere (1675). Durante la sua lunga carriera De Hooghe dipinse, incise, scolpì, progettò medaglie, smaltò, insegnò a scuola di disegno e comprò e vendette arte in qualità di commerciante. Durante gli anni ’90 fece sculture per il palazzo di Het Loo, progettò e incise archi trionfali e medaglie per l’ingresso di Guglielmo III all’Aia (1691) e le decorazioni del mercato di Haarlem per la celebrazione della pace dopo la conquista di Naumur (1695).