I Dioscuri di Monte Cavallo

Riferimento: S31253
Autore Antonio TEMPESTA
Anno: 1589
Zona: Quirinale
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 490 x 360 mm
1.000,00 €

Riferimento: S31253
Autore Antonio TEMPESTA
Anno: 1589
Zona: Quirinale
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 490 x 360 mm
1.000,00 €

Descrizione

Le due statue virili della piazza del Quirinale raffigurano i Dioscuri, mentre trattengono per le briglie i cavalli scalpitanti, ed appartengono probabilmente all’antico tempio di Serapide edificato da Caracalla sul monte nel 217 a.c.. Sotto papa Sisto V le statue furono collocate sulla nuova piazza, dopo un lungo restauro terminato nel 1585. L’incisione del Tempesta viene realizzata apubblicizzare la nuova sistemazione antistante la residenza papale.

L’opera è edita da belga Nicolas van Aelst, uno dei tanti tipografi trasferitosi a Roma nel XVI secolo, attirati dalla fiorente attività calcografica che si era sviluppata nella città.

Incisione in rame, impressa su carta vergata coeva con filigrana “giglio e doppio cerchio”, con margini, in eccellente stato di conservazione. Timbro di collezione sul verso. Molto rara.

Bibliografia: Bartsch 557.

Bibliografia

Bartsch 557.

Antonio TEMPESTA (Firenze 1555 – Roma 1630)

Pittore e incisore. Si formò a Firenze con Santi di Tito e poi con G. Stradano (col quale collaborò in Palazzo Vecchio sotto la direzione di G. Vasari), che esercitò su T. un'influenza determinante. Verso il 1575 si stabilì a Roma, dove si specializzò in affreschi di carattere decorativo lasciandone piacevoli esempî in edifici religiosi (S. Giovanni dei Fiorentini, S. Stefano Rotondo, battistero lateranense) e in dimore private (palazzo Pallavicini Rospigliosi, palazzo del Quirinale, Villa d'Este a Tivoli, palazzo Farnese a Caprarola). Fecondo incisore, eseguì numerose serie di acqueforti, privilegiando scene di caccia e di battaglie.

Bibliografia

Bartsch 557.

Antonio TEMPESTA (Firenze 1555 – Roma 1630)

Pittore e incisore. Si formò a Firenze con Santi di Tito e poi con G. Stradano (col quale collaborò in Palazzo Vecchio sotto la direzione di G. Vasari), che esercitò su T. un'influenza determinante. Verso il 1575 si stabilì a Roma, dove si specializzò in affreschi di carattere decorativo lasciandone piacevoli esempî in edifici religiosi (S. Giovanni dei Fiorentini, S. Stefano Rotondo, battistero lateranense) e in dimore private (palazzo Pallavicini Rospigliosi, palazzo del Quirinale, Villa d'Este a Tivoli, palazzo Farnese a Caprarola). Fecondo incisore, eseguì numerose serie di acqueforti, privilegiando scene di caccia e di battaglie.