Tabula Asiae XII

Riferimento: ms5755
Autore Sebastian Münster
Anno: 1540 ca.
Zona: Sri Lanka
Luogo di Stampa: Basilea
Misure: 340 x 250 mm
625,00 €

Riferimento: ms5755
Autore Sebastian Münster
Anno: 1540 ca.
Zona: Sri Lanka
Luogo di Stampa: Basilea
Misure: 340 x 250 mm
625,00 €

Descrizione

Esemplare finemente colorato della carta di Munster di Taprobana, l'isola di Ceylon, talvolta confusa con Sumatra nelle prime mappe.

In alto a sinistra si trova una superba xilografia del Pascua Elephantum (un elefante al pascolo) che Tolomeo scrive nella sua Geographia di aver visto alla base dei Monti Malli. In basso a sinistra si trova un cartiglio decorativo che include una nota che indica che l'isola era una ricca fonte di avorio. Nell'antichità lo Sri Lanka era conosciuto con diversi nomi: Tolomeo lo chiamava Taprobana, gli arabi Serendib, i portoghesi Ceilo e gli inglesi Ceylon.

Situato al centro di numerose rotte commerciali attraverso l'Oceano Indiano, l’odierno Sri Lanka è sempre stato un importante collegamento commerciale tra est e ovest. In quanto grande esportatore di cannella, i commercianti arabi e cinesi frequentavano l'isola fin dai tempi più antichi ed era una tappa importante per i mercanti sulla rotta marittima tra Asia ed Europa. Tra i cartografi medievali esisteva una grande confusione sull'identità delle isole di Taprobana e Sumatra, dovuta principalmente alle descrizioni dei testi antichi che affermavano che Taprobana era l'isola più grande del mondo. Questa affermazione fu poi contraddetta da Marco Polo nel suo Il Milione, in cui affermava che era Giava Minore (Sumatra) ad essere in realtà l'isola più grande. Poiché Sumatra era praticamente sconosciuta alla maggior parte dei cartografi medievali, la loro preoccupazione principale era la collocazione di Taprobana sulle mappe. Invariabilmente era posizionata in modo errato al largo della costa sud-orientale dell'Arabia, ma quando alla fine del XIII secolo furono resi noti i resoconti di Marco Polo, i limiti orientali dell'Oceano Indiano si ampliarono notevolmente e la questione dell'identità delle isole divenne più critica per i cartografi.

I portoghesi arrivarono sull'isola nel 1505 e nel 1518 avevano costruito un forte a Colombo, consentendo loro di controllare le aree costiere strategiche che avevano precedentemente conquistato. Una volta copiate le informazioni e le carte portoghesi, la posizione di Ceylon e la confusione con Sumatra furono corrette.

Tuttavia, alcuni studiosi ritengono che sia in realtà una rappresentazione dell'isola di Sumatra. Le isole circostanti raffigurate, sono rappresentate nella posizione delle odierne Nias, Enggano e Mentawis. La terra nell'angolo in alto a destra corrisponde alla Malesia; diverse città e villaggi si trovano collocati vicino alle attuali città di Lampung, Medan, Sibolga e Banda Aceh. Si trovano anche montagne e corsi d'acqua, anch'essi molto vicini all’attuale rappresentazione idrografica di Sumatra. 

Carta tratta dalla Geographia universalis, vetus et nova, complectens. Claudii Ptolemaei Alexandrini Ennarationis libros VIII, pubblicata per la prima volta nel 1540 a Basilea da Heinrich Petri, figliastro di Münster e suo fidatissimo stampatore.

Il volume è illustrato da 27 carte costruite seguendo le indicazioni di Tolomeo, a cui si affiancano 21 carte “moderne”, delineate in base alle recenti scoperte geografiche. La Geographia di Münster ebbe un notevole successo, e Petri la ristampò l'anno seguente (1541) e quello successivo ancora.

Aumentate di sei le carte moderne, tra le quali la Carta Marina di Olao Magnus descrittiva della Scandinavia, l'editore la ristampò ancora nel 1545, nel 1551 e infine nel 1552, sempre con 54 carte geografiche, ma con la sostituzione della Pomerania al posto del Lago di Costanza. Alla scomparsa di Münster l’opera non venne più ristampata; alcune delle carte furono invece utilizzate da Heinrich Petri per le edizioni postume della Cosmographiae Universalis. Le matrici lignee, debitamente emendate, furono poi utilizzate per il Rerum Geographicarum dello Strabo, edizione stampata a Basileae: Ex Officina Henricpetriana, 1571 Mense Augusto.

Silografia, finemente colorata a mano, in ottimo stato di conservazione.

Bibliografia

Moreland p.82, 302, Parry p.65-67, Shirley p.76, Suarez (A) p.101.

Sebastian Münster (1488 - 1552)

Sebastian Münster, insegnante d'ebraico, era uomo rinascimentale colto in discipline disparate quali lingue antiche, filosofia, geografia e astronomia. Nel 1532 fu l'autore, nella corposa opera storico-geografica Novus Orbis Regionum ac insularum veteribus incognitarum, di una lunga introduzione e soprattutto l'ideatore del magnifico mappamondo che impreziosisce il volume e che fu superbamente arricchito di decori anche paurosi da Hans Holbein il giovane. Certamente la geografia lo interessò sempre più in quanto vi si dedicò con passione, dimostrando di possederla come la filologia. Curò le edizioni di due classici latini: la Memorabilia di Solino e di Pomponio Mela il De Situ Orbis. Furono i prodromi, le esercitazioni prima di giungere nel 1540 alla traduzione Geographia universalis, vetus et nova, complectens. Claudii Ptolemaei Alexandrini Ennarationis libros VIII, edita a Basilea da Heinrich Petri nel 1540 e la Cosmographiae Universalis del 1544, la prima descrizione tedesca del mondo intero e l’opera principale, con nella rinascita degli studi geografici del XVI secolo in Europa.

Sebastian Münster (1488 - 1552)

Sebastian Münster, insegnante d'ebraico, era uomo rinascimentale colto in discipline disparate quali lingue antiche, filosofia, geografia e astronomia. Nel 1532 fu l'autore, nella corposa opera storico-geografica Novus Orbis Regionum ac insularum veteribus incognitarum, di una lunga introduzione e soprattutto l'ideatore del magnifico mappamondo che impreziosisce il volume e che fu superbamente arricchito di decori anche paurosi da Hans Holbein il giovane. Certamente la geografia lo interessò sempre più in quanto vi si dedicò con passione, dimostrando di possederla come la filologia. Curò le edizioni di due classici latini: la Memorabilia di Solino e di Pomponio Mela il De Situ Orbis. Furono i prodromi, le esercitazioni prima di giungere nel 1540 alla traduzione Geographia universalis, vetus et nova, complectens. Claudii Ptolemaei Alexandrini Ennarationis libros VIII, edita a Basilea da Heinrich Petri nel 1540 e la Cosmographiae Universalis del 1544, la prima descrizione tedesca del mondo intero e l’opera principale, con nella rinascita degli studi geografici del XVI secolo in Europa.