L’Isola Spagnola - L’Isola Cuba

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Riferimento: S27086
Autore Paolo FORLANI
Anno: 1564
Zona: Cuba & Hispaniola
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 188 x 258 mm
9.000,00 €

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Riferimento: S27086
Autore Paolo FORLANI
Anno: 1564
Zona: Cuba & Hispaniola
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 188 x 258 mm
9.000,00 €

Descrizione

Coppia di mappe raffiguranti l’isola di Cuba e quella di Hispaniola, stampate in un unico foglio di carta cinquecentesca. Esemplari nel primo stato di due, avanti l’indirizzo di Pietro de Nobili, descritti in Bifolco/Ronca.

Nel cartiglio in alto a sinistra della mappa di Hispaniola, in alto nel foglio, si legge: L’Isola Spagnola una delle prime che Colombo trovasse, hoggi e detta L’Isola di .S. Dominico, el’habitano Spagnoli, per cio che pochi Isolani vi sono rimasi. E fertilissima di molte cose, come di Cottone, Mastice, Aloe, Cannella, Zenzero, et altre Speciarie, Quivi non nascevano animali di quatro piedi fuor che Conigli, ma ora vi nascono Cavalli bonissimi, et Buoi, et altre sorte simili. E isola molto grande et di aere perfetto, et hoggi fertile di tutte le cose, la sua figura e come si vede, con una scala di miglia Italiani. jn venetia l’anno 1564. Paulo Forlano Veronese .f. In basso a sinistra si trova la Scala d’miglia Italiani (100 miglia, pari a mm 40). Orientazione con una rosa a sedici venti nel mare, il nord e in alto. Graduazione ai margini di 10 in 10, da 15° a 21° di latitudine e da 294° a 303° di longitudine.

Questa carta di Paolo Forlani si basa sul modello gastaldino; la prima carta di un certo rilievo dell’isola e quella inclusa nel Summario de la generale historia de l’Indie Occidentali cauato da libri scritti dal signor Don Pietro Martyre ... et da molte altre particulari relationi, un trittico di relazioni di viaggio, tradotte dallo spagnolo e curate da Giovanni Battista Ramusio, edito a Venezia da A. Pinto nel 1534. Nella terza parte, traduzione del testo La conquista del Peru edito a Siviglia nel 1534, e allegata una carta silografica dal titolo ISOLA SPAGNUOLA. Su questa mappa e sulla relazione di viaggio si basò Giacomo Gastaldi per la compilazione della sua carta dell’isola, pubblicata nella Geografia del 1548, modello riproposto poi da Girolamo Ruscelli nel 1561. La carta del Forlani si trova nelle raccolte quasi sempre in coppia con quella di Cuba. Karrow attribuisce anche questa lastra a Giacomo Gastaldi. La carta ebbe una successiva ristampa a Roma, per i torchi dell’editore Pietro de Nobili. Si ipotizza che il rame fu acquisito da Claudio Duchetti e quindi introdotto nel mercato calcografico romano. La si trova elencata nel catalogo della tipografia di Antonio Lafreri del 1573 circa (n. 76), come “Cuba et Spagnola Isole”. La matrice venne ereditata da Stefano Duchetti e ceduta a Paolo Graziani (1581) e quindi a Pietro de Nobili. La carta e presente nel catalogo della tipografia (inv. maggio 1586, n. 149), come “L’Isola di s. Domenico”.

 

Nel cartiglio in basso a sinistra della mappa di Cuba, in basso nel foglio, si legge: L’Isola Cuba e piu sette[n]tio[n]al della Spagnola et e a[n]cor essa molto abo[n]da[n]te di zuccaro, Cottone, Oro, et altre cose simili, insieme co[n] molte Speciarie, Produce molto forme[n]to indiano detto da paesani Maiz, jl Populo di q[ue]sta jsola e molto piu humano et piacevole, di quello della Spagnola. Hanno copia de Betume, opegola la quale nasce d’una fo[n]te naturalme[n]te. Quivi e aere molto te[m]p[er]ato et buono. Et e situata, et figurata come si vede. Piu in basso, fuori dal cartiglio, troviamo la Scala de miglia Italiani (100 miglia, pari a mm 36). Orientazione con una rosa di sedici venti nel mare; sono indicati con le lettere iniziali i quattro venti principali e i quattro venti intermedi, il nord e in alto. Graduazione ai margini di 10 in 10, da 18° a 24° 10 di latitudine e da 285° a 297° di longitudine.

La carta di Cuba di Paolo Forlani, sebbene non datata, può essere sicuramente fatta risalire al 1564 in quanto stampata in coppia con la carta di Hispaniola, che reca appunto quella data. Come per la carta di Hispaniola Forlani si ispira alle opere di Giacomo Gastaldi inserite nelle edizioni veneziane della Geografia di Tolomeo (1548 e 1561). Karrow attribuisce anche questa carta a Giacomo Gastaldi.

La fonte cartografica di queste due mappe e tuttora sconosciuta; se l’orografia, l’idrografia e i toponimi delle mappe derivano dalle precedenti, la morfologia delle isole e assolutamente differente e risulta molto distorta. La lastra ebbe una successiva tiratura postuma, stampata a Roma dall’ editore Pietro de Nobili. Si ipotizza che il rame venne acquisito da Claudio Duchetti e quindi introdotto nel mercato romano. La si trova elencata nel catalogo della tipografia di Antonio Lafreri del 1573 circa (n. 76), come “Cuba et Spagnola Isole”. La matrice venne ereditata da Stefano Duchetti e ceduta a Paolo Graziani (1581) e quindi a Pietro de Nobili. La carta e presente nel catalogo della tipografia (inv. maggio 1586, n. 150), come “L’Isola di Cuba spagnolo”.

Paolo Forlani, nativo di Verona, nel 1560 aprì una propria bottega calcografica a Venezia, Al segno del pozzo, come risulta da alcune sue opere. Dal 1566 è attivo a Merzaria al segno della colonna e dal 1569 a Merzaria al segno della nave. Forlani ebbe rapporti commerciali con i maggiori editori di materiale cartografico del tempo, tra questi Antonio Lafreri, la famiglia Bertelli ed altri. Oltre ad essere un talentuoso incisore, era altresì rapido nell’esecuzione, qualità che gli consentì di lavorare contemporaneamente per editori diversi, e di eseguire una gran quantità di lavori. Woodward attribuisce a Forlani circa cento opere, di cui la maggior parte però non sono firmate. Tra il 1560 e il 1567, Forlani collaborò con Ferrando Bertelli, per cui incise una decina di rami, con Camocio, Bolognino Zaltieri e con Claudio Duchetti, per il quale incise alcune mappe. Per la sua attività professionale fu però molto importante e preziosa la collaborazione con Giacomo Gastaldi per il quale incise tredici carte. Nel 1567 Forlani pubblicava e commerciava la sua opera Il primo libro delle città et fortezze principali del mondo, i cui rami passarono poi a Bolognino Zaltieri. È probabile che il Forlani sia morto durante la peste che si diffuse a Venezia dal 1575.

Acquaforte e bulino, magnifiche prove impresse su un unico foglio di carta vergata coeva con filigrana “agnello nel cerchio”, con ampli margini, in eccellente stato di conservazione. Dimensioni mm 175x240 (Cuba) e mm 188x258 (Hispaniola).

Bibliografia
per la carta di Hispaniola: Bifolco-Ronca, Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo, p. 366, tav. 63, I/II; Alberti (2009): p. 127, n. A.73; Karrow (1993): n. 30/62.2; Pagani (2008): p. 383; Tooley (1939): n. 84 & n. 85; Woodward (1990): n. 30; Woodward (1992): n. 30.

per la carta di Cuba: Bifolco-Ronca, Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo, p. 362, tav. 60, I/II; Alberti (2009): p. 127, n. A.72; Karrow (1993): n. 30/61.1; Pagani (2008): p. 383; Tooley (1939): n. 90 & n. 91; Woodward (1990): n. 29.01; Woodward (1992): n. 64.

Paolo FORLANI (Attivo a Venezia seconda metà del XVI secolo)

Paolo Forlani (o Furlani) fu attivo a Venezia tra il 1560 e il 1574 come mercante di stampe e incisioni, in particolare di carte geografiche, vedute e piante. Le sue incisioni, in gran parte di soggetto geografico, risultano pubblicate dai principali editori e stampatori veneziani. Importante per il Forlani è la collaborazione con Giacomo Gastaldi del quale incise ben 13 carte. Le prime opere note risalgono al 1560 circa , e tra queste: un Globo (10 cm di diametro) in cui Forlani ricorda “Giacomo gastaldo cosmografo raro” che “ questi mesi addietro me ha dato un disegno, o descrittone universale di tutta la terra”; la carta della Germania, tratta dal Gastaldi, una carta dell’ Oceano Atlantico di Niccolò de Nicolai. Esclusa la carta della Germania, nelle altre il nome di Forlani è associato con quello di Giovanni Francesco Camocio che si firma proprietario dei rami “aereis formis” . Dotato di una considerevole capacità tecnica e di una velocità nella realizzazione delle incisioni, collaborò nello stesso momento con altri tipografi e stampatori veneziani: Ferrando Bertelli, uca Bertelli, Bolognino Zaltieri per il quale incise “Il Gran Consiglio”, una delle rare immagini figurative dell’incisore nella quale viene rappresentata la riunione del gran consiglio della Repubblica di Venezia, svoltasi nel palazzo Ducale l’8 luglio 1566. Tra gli autori da cui trasse le sue incisioni è da ricordare l’olandese Jacob van Deventer (Olanda 1566)e Girolamo Bellarmato (Toscana 1563). Il Forlani intreccia una relazione commerciala anche con Claudio Duchetti, editore romano, per il quale incide alcune carte tra cui l’Europa con il Mediterraneo, un planisfero, l’isola di Creta, la Morea e Rodi. Attraverso le dediche riportate sulle sue stampe è stato possibile avere delle interessanti informazioni circa la sua attività commerciale e appurare l’esistenza di una sua bottega per lo smercio delle stampe. L’opera più importante dell’incisore è la prima raccolta organica di cartografia urbana stampata in Italia, con incisioni datate 1566 e 1567 dal titolo Il primo delle città, et fortezze principali del mondo, pubblicata nel 1567 e venduta nella bottega “ al segno della colonna”. Opera dedicata ad Alfonso dal Corno, funzionario del duca di Ferrara. L’unica raccolta completa di tale volume è conservata nella Osterreichische Nationalbibliothek e consta di 32 vedute e piante urbane (21x29cm). Forlani non pubblicò mai la seconda parte in quanto egli consegnò i rami che furono utilizzati, nello stesso anno, da Domenico Zenoi in una raccolta senza titolo di immagini urbane , e da Bolognino Zaltieri, nel 1569, nel volume De’ disegni delle più illustri città, et fortezze del mondo, curato da Giulio Ballino. Dopo il 1574 si perdono le notizie di Paolo Forlani, il planisfero del 1581, la Germania del 1583 ed il Golfo di Venezia del 1585 sono tarde edizioni stampate da successivi proprietari dei rami. Molto probabilmente egli morì durante la pestilenza che afflisse Venezia tra il 1575 ed il 1576.

Paolo FORLANI (Attivo a Venezia seconda metà del XVI secolo)

Paolo Forlani (o Furlani) fu attivo a Venezia tra il 1560 e il 1574 come mercante di stampe e incisioni, in particolare di carte geografiche, vedute e piante. Le sue incisioni, in gran parte di soggetto geografico, risultano pubblicate dai principali editori e stampatori veneziani. Importante per il Forlani è la collaborazione con Giacomo Gastaldi del quale incise ben 13 carte. Le prime opere note risalgono al 1560 circa , e tra queste: un Globo (10 cm di diametro) in cui Forlani ricorda “Giacomo gastaldo cosmografo raro” che “ questi mesi addietro me ha dato un disegno, o descrittone universale di tutta la terra”; la carta della Germania, tratta dal Gastaldi, una carta dell’ Oceano Atlantico di Niccolò de Nicolai. Esclusa la carta della Germania, nelle altre il nome di Forlani è associato con quello di Giovanni Francesco Camocio che si firma proprietario dei rami “aereis formis” . Dotato di una considerevole capacità tecnica e di una velocità nella realizzazione delle incisioni, collaborò nello stesso momento con altri tipografi e stampatori veneziani: Ferrando Bertelli, uca Bertelli, Bolognino Zaltieri per il quale incise “Il Gran Consiglio”, una delle rare immagini figurative dell’incisore nella quale viene rappresentata la riunione del gran consiglio della Repubblica di Venezia, svoltasi nel palazzo Ducale l’8 luglio 1566. Tra gli autori da cui trasse le sue incisioni è da ricordare l’olandese Jacob van Deventer (Olanda 1566)e Girolamo Bellarmato (Toscana 1563). Il Forlani intreccia una relazione commerciala anche con Claudio Duchetti, editore romano, per il quale incide alcune carte tra cui l’Europa con il Mediterraneo, un planisfero, l’isola di Creta, la Morea e Rodi. Attraverso le dediche riportate sulle sue stampe è stato possibile avere delle interessanti informazioni circa la sua attività commerciale e appurare l’esistenza di una sua bottega per lo smercio delle stampe. L’opera più importante dell’incisore è la prima raccolta organica di cartografia urbana stampata in Italia, con incisioni datate 1566 e 1567 dal titolo Il primo delle città, et fortezze principali del mondo, pubblicata nel 1567 e venduta nella bottega “ al segno della colonna”. Opera dedicata ad Alfonso dal Corno, funzionario del duca di Ferrara. L’unica raccolta completa di tale volume è conservata nella Osterreichische Nationalbibliothek e consta di 32 vedute e piante urbane (21x29cm). Forlani non pubblicò mai la seconda parte in quanto egli consegnò i rami che furono utilizzati, nello stesso anno, da Domenico Zenoi in una raccolta senza titolo di immagini urbane , e da Bolognino Zaltieri, nel 1569, nel volume De’ disegni delle più illustri città, et fortezze del mondo, curato da Giulio Ballino. Dopo il 1574 si perdono le notizie di Paolo Forlani, il planisfero del 1581, la Germania del 1583 ed il Golfo di Venezia del 1585 sono tarde edizioni stampate da successivi proprietari dei rami. Molto probabilmente egli morì durante la pestilenza che afflisse Venezia tra il 1575 ed il 1576.