Disegno della Pianta di Venetia con tutti i Canalli, Rij, Chiese, Ponti, Isolette, division de Sestieri

Riferimento: S41918
Autore Alessandro BADOER
Anno: 1627
Zona: Venezia
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 507 x 355 mm
Non Disponibile

Riferimento: S41918
Autore Alessandro BADOER
Anno: 1627
Zona: Venezia
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 507 x 355 mm
Non Disponibile

Descrizione

RARISSIMO ESEMPLARE DI PRIMO STATO

In alto lungo il bordo il titolo: DISEGNODELLA PIANTA DI VENETIA CON tutti i Canali, Rij, Chiese, Ponti, Isolette, division de Sestieri. Opera nova et non più stampata. 1627. A destra nel riquadro AL SER.MO PRENCIPE ZUANE CORNER DUCE DI VENETIA Due sono le cagioni che mi à mosso ad inviargli la presente Pianta della Eccelsa Città di Venetia da me con semplice pratica ridotta à quella perfetione che nel presente Disegno si mira l’una è gl’infiniti suoi meriti, l’altra per l’interna divotione et reverentia che gli porto degnesi dunque gradire questa mia dedicatione et me tenire nel numero dei suoi fedelissimi servitori che l’inmenso Dio longo tempo V.S.ta  conservi. Di V.Ser.ta Divot.mo et affet.mo Ser.re Alessandro Badoer fu de fr.co. Nel riquadro a sinistra NOMI D’I RII PIÙ PRINCIPALI. Seguono contrassegnati da numeri romani (I-XXXV) i nomi. Orientazione nei quattro lati al centro con il nome dei venti TRAMONTANA, OSTRO, LEVANTE, PONENTE, il nord è in alto.

Acquaforte e bulino, 1627, con magnifica coloritura coeva. 

Esemplare del primo stato di quattro, stampato su carta vergata coeva, con margini, in eccellente stato di conservazione.

La cosiddetta pianta di Venezia "Badoer-Scolari" è la prima delle quattro forme di pianta di base per Venezia, che avrebbe influenzato i successivi cartografi per molti anni. La mappa fu pubblicata per la prima volta nel 1627 con una dedica al doge Giovanni Cornaro (1625-1629).

Costituisce la prima pianta di Venezia disegnata scientificamente; gli edifici e le strutture importanti sono rappresentati usando uno stile prospettico, con molti nomi di luoghi inclusi. La pianta di Badoer-Scolari è anche la prima a includere l'isola di San Giorgio Maggiore e include molti dettagli aggiornati. Nel corso del secolo l’editore Stefano Mozzi Scolari – che evidentemente acquistò il rame dal Badoer – ristampò la tavola più volte. La prima versione di Scolari, senza la data di stampa, vede aggiunto in basso a destra l’indirizzo Stefano Scolari forma in Venetia a S. Zulian. Ci sono delle modifiche all’interno della pianta, dove sono aggiunti dei monumenti e i relativi toponimi: La Salute, Li Carmelitani Scalci, S. Teresia, Le CapucineSempre a firma Scolari sono note ulteriori due edizioni in cui la data è corretta in 1667 prima e 1677 poi.

La prima edizione della mappa, curata da Alessandro Badoer e avanti l’indirizzo di Scolari è di estrema rarità. Marinelli (1881) conosce l’esemplare in una collezione privata veneziana. Giocondo Cassini, descrivendo l’edizione del 1677, scrive: “Rappresenta il primo esempio di carta topografica sufficientemente esatta, che non dovette essere ignota al Coronelli. […] Sul rame sono evidenti delle aggiunte apportate nella bottega dello Scolari di chiese edificate negli ultimi decenni del secolo quali la Salute, Santa Teresa, Santa Maria del Pianto. Perciò pensiamo che il presente sia uno stato successivo all’originale, del quale purtroppo non siamo riusciti a reperire alcun esemplare” (cfr. G. Cassini, Piante e vedute prospettiche di Venezia, 1971, p. 76).

La prima edizione è sconosciuta pure a Romanelli Biadene (1982) e al Moretto (2001) che ricordano l’esemplare descritto da Marinelli.

Evidentemente però non avevano avuto modo di consultare J. Schultz (1970), che elenca i 4 esemplari conosciuti della prima edizione della pianta (Leida, Biblioteca Universitaria; Parigi, Bibliothèque nationale de France; Stoccolma, Royal Library; Venezia, Querini Stampalia). In ogni caso possiamo definire la prima edizione dell’opera di estrema rarità.

 

Bibliografia

Cartografia Rara (1986): p. 156, n. 146; Cassini (1971): p. 76, n. 39; Marinelli (1881): n. 821; Moretto (2001): pp. 150-151, n. 67; Romanelli-Biadene (1982): p. 49, n. 44; Schulz (1970): p. 79, nn. 107-109.

Alessandro BADOER

Alessandro BADOER