Descritione del Polesene con Suoi Confini

Riferimento: S38720
Autore Stefano SCOLARI
Anno: 1650 ca.
Zona: Rovigo
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 680 x 405 mm
Non Disponibile

Riferimento: S38720
Autore Stefano SCOLARI
Anno: 1650 ca.
Zona: Rovigo
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 680 x 405 mm
Non Disponibile

Descrizione

In alto al centro in un cartiglio il titolo DESCRITIONE DEL POLESENE, CON SUOI CONFINI. In basso a destra in un nastro intrecciato SCALA DE MIGLIA DIECI ITALIANI (10 miglia pari a mm 73) e l’imprint editoriale In Venetia apreso Stefano Scolari alla Insegna delle Tre Virtù a San Giuliano. Orientazione con una rosa dei venti, con il nord, nord-est in alto.

Rarissima ed importante rappresentazione del Polesine, regione storica che oggi s’identifica con la provincia di Rovigo, mentre dal punto di vista della geografia fisica viene definito come tale il territorio situato tra il basso corso dei fiumi Adige e Po fino al Mare Adriatico. 

Esemplare nel primo stato di due con l’indirizzo di Stefano Mozzi Scolari; una seconda edizione verrà stampata con imprint In Venetia per Dom.o Lovisa a Rialto.

Acquaforte e bulino, due fogli su tre (mm 695x410) raffiguranti la parte orientale del Polesine, stampati su carta vergata coeva e finemente colorati a mano in epoca, con margini, in ottimo stato di conservazione. La carta completa misura mm 410x1050. 

“Nato in territorio bresciano attorno al 1612, Stefano Mozzi Scolari fu attivo a Venezia tra il 1644 e il 1687 in qualità di stampatore. Fu tra i primi a dedicarsi esclusivamente all’editoria illustrata, e la sua attività si ripartì in tre filoni: la riproduzione di rami già appartenuti ad altri, soprattutto di carattere geografico; editore o stampatore di immagini da lui commissionate, in collaborazione con Giacomo Piccini e Giovanni Merlo; stampatore di immagini da lui stesso realizzate.

L’attività di Scolari, dunque, ebbe due connotati distintivi quali la riproduzione dell’esistente – più remunerativa per la sua stamperia – e la produzione di immagini legate alla vita cittadina e alla cronaca contemporanea. La sua carriera si svolse nei pressi della parrocchia di San Zulian, zona in cui è probabile che vivesse fin dal 1642. Fu membro attivo della corporazione dei Pittori tra il 1660 e il 1683 ed assiduo frequentatore dei Capitoli della Scuola del Santissimo Sacramento in San Zulian tra il 1660 e il 1691. L’analisi dei tre testamenti ci riconsegna molte notizie sulla sua famiglia e le sue frequentazioni professionali, quali il nome di sua moglie, la bolognese Laura Bittelli; quello di suo fratello Giuseppe e infine quello di Daniel Baselli, di cui si forniscono ulteriori notizie. La condizione personale dello Scolari risulta quella di un artigiano agiato, padrone di una stamperia ma non di altri beni immobili. Muore nel 1691. Tre anni prima della sua morte redasse, in collaborazione con Francesco Busetto e Giacomo Zini, l’inventario della libreria di Giovanni Battista Scalvinoni. Ulteriori evidenze archivistiche testimoniano la presenza di suo nipote, l’omonimo Stefano, sempre nel territorio della parrocchia di San Zulian, in qualità di commerciante di incisioni” (cfr. Alessia Giachery, Stefano Mozzi Scolari «stampadore e miniatore di stampe di rame» nella Venezia del Seicento: vita, attività, eredi, in Bibliothecae.It, 1(1-2), 2012, pp. 93–120).

Bibliografia

Marinelli (1881): n. 943.

Stefano SCOLARI (Attivo a Venezia tra il 1644 ed il 1687)

Disegnatore, incisore ed editore bresciano, attivo a Venezia dal 1644 al 1687. La sua bottega era una delle migliori calcografie veneziane del '600. Esercitò l'arte delle stampe e del commercio di carte geografiche a S. Zulian "all'insegna delle Tre Virtù". Si servì dei rami di Bertelli, Valegio e van Aelst. Curò anche la riedizioni di importantissime carte come la Lombardia del Gastaldi, l'Italia del Greuter e quella del Magini. Bibliografia: Valerio, Cartografi Veneti, p. 205.

Stefano SCOLARI (Attivo a Venezia tra il 1644 ed il 1687)

Disegnatore, incisore ed editore bresciano, attivo a Venezia dal 1644 al 1687. La sua bottega era una delle migliori calcografie veneziane del '600. Esercitò l'arte delle stampe e del commercio di carte geografiche a S. Zulian "all'insegna delle Tre Virtù". Si servì dei rami di Bertelli, Valegio e van Aelst. Curò anche la riedizioni di importantissime carte come la Lombardia del Gastaldi, l'Italia del Greuter e quella del Magini. Bibliografia: Valerio, Cartografi Veneti, p. 205.