Di Hvngaria et Transilavania

Riferimento: s26294
Autore Giacomo FRANCO
Anno: 1597 ca.
Zona: Ungheria
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 205 x 150 mm
250,00 €

Riferimento: s26294
Autore Giacomo FRANCO
Anno: 1597 ca.
Zona: Ungheria
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 205 x 150 mm
250,00 €

Descrizione

Rara carta geografiche inserita per la prima volta nel Descrittione Geografica Delle Isole, Città, & Fortezze principali, che si trovano in mare nel viaggio da Venetia a Costantinopoli, con molte altre a queste vicine, di nuovo aggiunte stampato a Venezia da Giacomo Franco nel 1597.

La carta deriva da quella di Bernardino Valle.

Giacomo Franco, figlio naturale del pittore e incisore Battista Franco e da tale Francesca da Urbino, nacque a Venezia, o più probabilmente a Urbino, nel 1550. Esercitò, operando sempre a Venezia, il mestiere di incisore, calcografo, editore benché nel suo testamento, rogato il 16 giugno 1620 dal notaio Fausto Doglioni, egli si definisca "desegnador". Il suo nome non ricorre mai negli atti dell'arte dei "libreri, stampatori e ligadori", mentre si trova negli elenchi della corporazione dei pittori, alle date 1606 e 1619, termini che indicano probabilmente l'anno di iscrizione all'arte, e quello di cessazione dell'attività.

La sua attività di illustratore fu vastissima, ma la sua fama è legata sopratutto a due opere sul costume veneziano. Come incisore siglava per solito “Jacobus Francus, Giacomo Franco, Franco fecit”; come editore “Franco Forma”.

Giacomo FRANCO (Venezia o Urbino 1550 - Venezia 1620)

Figlio naturale del pittore e incisore Battista Franco, esercitò, operando sempre a Venezia, il mestiere di incisore, calcografo, editore benché nel suo testamento, rogato il 16 giugno 1620 egli si definisca "desegnador". Il suo nome non ricorre mai negli atti dell'arte dei "libreri, stampatori e ligadori", mentre si trova negli elenchi della corporazione dei pittori, alle date 1606 e 1619, termini che indicano probabilmente l'anno di iscrizione all'arte, e quello di cessazione dell'attività. L'attività del Franco si esplicò, in un primo tempo, nel campo dell'incisione di tavole, a bulino o acquaforte, seguendo forse le orme paterne: Battista Franco aveva infatti realizzato, soprattutto nel soggiorno giovanile a Roma, stampe di traduzione dagli affreschi della cappella Sistina e dalle stanze di Raffaello. Il 16 Nov 1591 ottenne un privilegio per un "Libro delli Habiti alla Venetiana"; un secondo privilegio, il 20 luglio, 1596, per la scrittura di un libro di modelli di cucitura (mostre da cucir), con 16 xilografie e 8 incisioni (Nuova inventione de diverse mostre, Venezia 1596). Infine, un altro privilegio, 15 novembre 1597, per il volume di Giuseppe Rosaccio "Il viaggio da Venezia a Costantinopoli". Come editore,pubblicò, tra le altre, opere di Enea Vico; P. Bertelli; O. Fialetti e Jacopo Palma il Giovane. Si specilalizzò in stampe sui costumi e la vita veneziana (Habiti d'huomeni et donne venetiane con la processione della Ser.ma Signoria ed altri particolari…;La città di Venezia con l'origine e governo di quella e gli Habiti delle donne venetiane). Nel 1611 uscì l'ultima opera stampata per i tipi del F., il De excellentia et nobilitate delineationis libri duo. Il trattato comprende studi anatomici ad acquaforte e a bulino incisi da Jacopo Palma il Giovane, o derivati da suoi disegni e, nel secondo libro, studi di cammei, rilievi, decorazione "all'antica", incisi dal padre del Franco e probabilmente ritoccati dal figlio. Nel suo testamento lasciava i suoi risparmi a F. Bertelli stampatore, e a Tiziano pittore, da identificarsi con Tizianello, figlio di Marco Vecellio; mentre uno stampatore di nome Pietro avrebbe dovuto entrare in possesso di tutti gli altri suoi beni, comprese le stampe.

Giacomo FRANCO (Venezia o Urbino 1550 - Venezia 1620)

Figlio naturale del pittore e incisore Battista Franco, esercitò, operando sempre a Venezia, il mestiere di incisore, calcografo, editore benché nel suo testamento, rogato il 16 giugno 1620 egli si definisca "desegnador". Il suo nome non ricorre mai negli atti dell'arte dei "libreri, stampatori e ligadori", mentre si trova negli elenchi della corporazione dei pittori, alle date 1606 e 1619, termini che indicano probabilmente l'anno di iscrizione all'arte, e quello di cessazione dell'attività. L'attività del Franco si esplicò, in un primo tempo, nel campo dell'incisione di tavole, a bulino o acquaforte, seguendo forse le orme paterne: Battista Franco aveva infatti realizzato, soprattutto nel soggiorno giovanile a Roma, stampe di traduzione dagli affreschi della cappella Sistina e dalle stanze di Raffaello. Il 16 Nov 1591 ottenne un privilegio per un "Libro delli Habiti alla Venetiana"; un secondo privilegio, il 20 luglio, 1596, per la scrittura di un libro di modelli di cucitura (mostre da cucir), con 16 xilografie e 8 incisioni (Nuova inventione de diverse mostre, Venezia 1596). Infine, un altro privilegio, 15 novembre 1597, per il volume di Giuseppe Rosaccio "Il viaggio da Venezia a Costantinopoli". Come editore,pubblicò, tra le altre, opere di Enea Vico; P. Bertelli; O. Fialetti e Jacopo Palma il Giovane. Si specilalizzò in stampe sui costumi e la vita veneziana (Habiti d'huomeni et donne venetiane con la processione della Ser.ma Signoria ed altri particolari…;La città di Venezia con l'origine e governo di quella e gli Habiti delle donne venetiane). Nel 1611 uscì l'ultima opera stampata per i tipi del F., il De excellentia et nobilitate delineationis libri duo. Il trattato comprende studi anatomici ad acquaforte e a bulino incisi da Jacopo Palma il Giovane, o derivati da suoi disegni e, nel secondo libro, studi di cammei, rilievi, decorazione "all'antica", incisi dal padre del Franco e probabilmente ritoccati dal figlio. Nel suo testamento lasciava i suoi risparmi a F. Bertelli stampatore, e a Tiziano pittore, da identificarsi con Tizianello, figlio di Marco Vecellio; mentre uno stampatore di nome Pietro avrebbe dovuto entrare in possesso di tutti gli altri suoi beni, comprese le stampe.