Tavola Generale della Provincia dell'Umbria

Riferimento: CO-514
Autore Silvestro Amanzio Maroncelli
Anno: 1712
Zona: Umbria
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 575 x 430 mm
1.000,00 €

Riferimento: CO-514
Autore Silvestro Amanzio Maroncelli
Anno: 1712
Zona: Umbria
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 575 x 430 mm
1.000,00 €

Descrizione

Dettagliata carta geografica dell’Umbria dell’abate Silvestro Amanzio Maroncelli (1652-1719) stampata nel 1712 da Domenico de Rossi e parte del Mercurio Geografico.

La graduazione ai margini, per ogni minuto primo, va da 42° 13' a 43° 9' lat. e da 35° 28' a 37° 14' long. Scala in miglia comuni italiane e francesi.

“L'abate Moroncelli svolse notevole attività cartografica e globografica (cfr. F. Bonasera, Un cartografo italiano del Seicento: Amanzio Moroncelli, "Bollettino dell'AIC", 1978, n. 43, pp. 51-55). A lui si devono due importanti carte del territorio anconetano-fermano e dell'Umbria di cui si conservano esemplari, in scala 1:255.000, nella cartoteca storica dell'I.G.M.I. (Firenze). Di ragguardevoli dimensioni, la carta rappresenta la Provincia dell'Umbria quale entità amministrativa dello Stato Pontificio ma anche la parte settentrionale del Viterbese e della Sabina e lembi dei territori confinanti (Ducato di Urbino, Granducato di Toscana, Marca di Ancona e parte dell'Abruzzo). Come osserva l'Almagià (Documenti Cartografici Stato Pontificio, p. 38, tav. LXIV), che l'apprezza alquanto pur nella sua dichiarata non originalità, fonti iconografiche per la tavola furono le carte regionali inserite nei noti atlanti maginiani e mercatoriani; tuttavia, rispetto ai prototipi l'Autore amplia notevolmente la porzione di territorio considerata unificando i vari dati cartografici e introducendo alcune correzioni.

La tavola si segnala per l'accuratezza formale e per la ricchezza di contenuti, anche se, in uno dei primi commenti espressi nei riguardi di questa carta (R. Riccardi, La Cartografia della Sabina, "Terra rap- Sabina", n. 5, 1925, p. 149), «il rilievo continua ad essere totalmente arbitrario». Ciò ammesso, si deve però riconoscere l'accurata presentazione idrografica. A tal riguardo, non riportato in altre carte, il tratto della Valle del Nera compreso tra Arrone e la Cascata delle Marmore è denominato Val Soppenga: nome dato anticamente alla parte della Valle del Nera, appunto da Arrone in giù, oggi detta della Valnerina (v. L. Fausti, I Castelli e le Ville dell'antico contado e distretto della città di Spoleto, Perugia 1993, pp. 142-143). Le località riportate sono molto numerose cosicché la carta risulterebbe utile per ricerche sulle sedi umane scomparse; nel repertorio delle carte del succitato I.G.M.I. si dice «gli abitati sono rappresentati con torri o case o con circolini e distinti secondo la loro importanza; tracciata la rete stradale» (compare in effetti un disegno piuttosto preciso della principale rete viaria). Al centro della carta, a indicare il bacino di Assisi-Foligno-Spoleto risulta ancora la scritta Valle Spoletana, una denominazione che di rado è dato leggere e che poté affermarsi grazie all'importanza della città che un tempo fu capitale dell'antico Ducato” (cfr. Le antiche terre del Ducato di Spoleto, p. 148).

“In un elegante cartiglio, ornato a volute e festoni di fiori, con al centro uno stemma sormontato da cappello vescovile, il titolo "Tavola Generale della Provincia dell'Umbria Nuovamente Corretta et Ampliata, secondo lo stato presente dal Rev. mo Padre Abb. Moroncelli Monaco Silvestrino da Fabriano, Data in luce da Domenico de Rossi..." segue la dedica a monsignor Scipione de Ricci. Sotto al cartiglio, circondate da un nastro intrecciato, la legenda dei simboli topografici, la scala di 10 miglia comuni d'Italia pari a mm 71, di 4 leghe comuni di Francia pari a mm 76 e la firma dello stampatore "In Roma nella stamperia di Domenico de Rossi erede di Gio. Giacomo alla Pace con privilegio del Som. Pont. e Lic. de Sup. l'anno 1712". Tratta dal "Mercurio Geografico overo guida geografica in tutte le parti del mondo, Conforme le tavole geografiche del Sansone Baudrand e Cantelli..." pubblicato a Roma dalla Stamperia de Rossi in varie edizioni tra il 1680 circa ed il 1739 circa. Margini graduati, carta senza orientazione. La carta del Moroncelli abbraccia un territorio molto vasto che va oltre i confini della provincia dell'Umbria, con parte del viterbese, della Sabina, l'orvietano e lembi dei territori confinanti: Du- cato di Urbino, Marca di Ancona e Gran Ducato di Toscana. Le fonti iconografiche usate per la stesura della tavola sono le carte maginianie (Perugino, Orvietano e Ducato di Spoleto) con modifiche ed aggiunte che la rendono un prezioso aggior- namento per la cartografia dell'epoca. Molto curata la rete idrografica con i fiumi, quasi tutti citati con il proprio nome, indicata la Cascata delle Marmore e il Lago di Norcia (Lago di Pilato) e numerosi sono i ponti riportati. Nell'orografia, raffigurata con i classici mucchi di talpa, vengono posti in evidenza a nord e a sud di Perugia il Monte Tetio (Tezio) e la dorsale chiamata "La Collina", al confine con la Marca di Ancona i "Monti Appennini" dove è anche indicata la "Grotta della Sibilla". Il cartografo riesce ad evidenziare la morfologia caratteristica del territorio: l'alternarsi di dorsali montuose con ampie valli. Molto preciso il disegno della rete viaria, indicata con doppia linea, mentre i confini vengono indicati con linea tratteggiata” (cfr. Alla ricerca dei confini. L’umbira nella cartografia storica dal XVI secolo all’Unità d’Italia, p. 100, tav. 32).

Carta geografica tratta dal Mercurio geografico overo Guida Geografica in tutte le parti del Mondo conforme le Tavole Geografiche del Sansone Baudran de Cantelli Data in luce con direttione, e cura di Gio. Giacomo de Rossi nella sua stamperia raccolta di carte edita a Roma tra il 1660 ed il 1730 dalla tipografia De Rossi - la datazione delle carte va dal 1669 al 1715 - la cui prima stesura si deve a Giovanni Giacomo de Rossi. Nel corso degli anni l’atlante fu arricchito da un numero sempre maggiore di carte nelle successive edizioni curate prima da Domenico de Rossi e poi dal figlio Filippo.

Il Mercurio Geografico è una raccolta che raccoglie lavori di cartografi quali Michele Antonio Baudrand, Nicolas Sanson, Augustin Lubin, Filippo Titi, Giacomo Ameti, Giovanni Antonio Magini e Innocenzo Mattei e che contempla come "corpus" principale la grande produzione del geografo Giacomo Cantelli da Vignola. Le carte sono finemente copiate ed intagliate dai maggiori incisori dell'epoca tra i quali Falda, Widman, Barbey, Widman, Lhuillier, Donia, Mariotti. 

Acquaforte con coloritura coeva dei contorni, diffusa brunitura, aloni di umidità in basso, per il resto in buono stato di conservazione. Carta non comune.

Bibliografia

F. Ronca, A. Sorbini, Le antiche terre del Ducato di Spoleto, p. 148, n. 60.

Silvestro Amanzio Maroncelli (Fabriano, 1652 – Fabriano, 1719)

Silvestro Amanzio Moroncelli è stato un abate e cartografo italiano. Formatosi al monastero al Monastero di Montefano, nei pressi di Fabriano nelle Marche, era forse stato allievo del cartografo e produttore di globi Carlo Benci. Formatosi successivamente nel monastero di Santo Stefano del Cacco a Roma, entrò nella cerchia di artisti e letterati che gravitavano alla corte della regina Cristina di Svezia. Oltre ai due globi della Casanatense, disegnò due globi per la Biblioteca Alessandrina di Roma e due per la Biblioteca di s. Giorgio Maggiore a Venezia.

Silvestro Amanzio Maroncelli (Fabriano, 1652 – Fabriano, 1719)

Silvestro Amanzio Moroncelli è stato un abate e cartografo italiano. Formatosi al monastero al Monastero di Montefano, nei pressi di Fabriano nelle Marche, era forse stato allievo del cartografo e produttore di globi Carlo Benci. Formatosi successivamente nel monastero di Santo Stefano del Cacco a Roma, entrò nella cerchia di artisti e letterati che gravitavano alla corte della regina Cristina di Svezia. Oltre ai due globi della Casanatense, disegnò due globi per la Biblioteca Alessandrina di Roma e due per la Biblioteca di s. Giorgio Maggiore a Venezia.