- New

Riferimento: | S27087 |
Autore | Paolo FORLANI |
Anno: | 1566 |
Zona: | Terra Santa |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 345 x 270 mm |
Riferimento: | S27087 |
Autore | Paolo FORLANI |
Anno: | 1566 |
Zona: | Terra Santa |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 345 x 270 mm |
Carta geografica della Terra Santa e dell’isola di Cipro, incisa e pubblicata da Paolo Forlani.
In basso a destra, in un cartiglio, troviamo il titolo e i dettagli editoriali: LA NUOVA ET ESATTA DESCRITTIONE DELLA SORIA, E DELLA TERRA SANTA. Da Paolo Furlani Veronese co[n] diligenza intagliata in Venetia l’Anno MDLXVI. Orientazione con una rosa a sedici venti nel mare; sono indicati con la lettera iniziale i quattro venti principali e i quattro mezzi venti, il nord è in alto. Carta priva di scala grafica. Graduazione ai margini, di 10’ in 10’, da 31° a 37° di latitudine e da 65° 3’ a 75° di longitudine.
La fonte cartografica di questa mappa è sicuramente la tavola di Martin Waldseemuller del 1513, con tutte le sue derivazioni successive nelle varie edizioni della Geographia di Tolomeo. Nel 1561, a Venezia, Giordano Ziletti pubblica la sua Geographia, con il commento del Ruscelli e le mappe incise da Giulio Sanuto. La carta del Forlani è un aggiornamento ed ingrandimento di quest’ultima, rispetto alla quale vengono aggiunti anche due importanti elementi decorativi quali il cartiglio con il titolo e la rosa dei venti, nel mare.
L’aspetto veramente insolito di questo lavoro è costituito dal fatto che esiste una variante della mappa, pressoché identica per dimensioni ed aspetto, incisa utilizzando una lastra differente e nello stesso anno sempre da Paolo Forlani, 1566. L’unica differenza, a prima vista, è che il nostro esemplare reca la data in numeri romani, mentre l’altra in numeri arabi. Un’analisi più approfondita rileva che, invece il rame è invece diverso e che ci sono differenze anche nei toponimi, seppur minime. David Woodward, il maggiore studioso del Forlani, le assegna entrambe al veronese; non è tuttavia dato di sapere quale sia stata edita prima né il misterioso motivo che abbia indotto il Forlani ad incidere due lastre. La presenza di un secondo stato dell’altra lastra, successivamente edito da Donato Bertelli, mi lascia supporre che il nostro esemplare sia la prima lastra del Forlani, poi andata distrutta per qualche motivo, inducendo l’editore ad incidere nuovamente il soggetto.
Paolo Forlani, nativo di Verona, nel 1560 aprì una propria bottega calcografica a Venezia, Al segno del pozzo, come risulta da alcune sue opere. Dal 1566 è attivo a Merzaria al segno della colonna e dal 1569 a Merzaria al segno della nave. Forlani ebbe rapporti commerciali con i maggiori editori di materiale cartografico del tempo, tra questi Antonio Lafreri, la famiglia Bertelli ed altri. Oltre ad essere un talentuoso incisore, era altresì rapido nell’esecuzione, qualità che gli consentì di lavorare contemporaneamente per editori diversi, e di eseguire una gran quantità di lavori. Woodward attribuisce a Forlani circa cento opere, di cui la maggior parte però non sono firmate. Tra il 1560 e il 1567, Forlani collaborò con Ferrando Bertelli, per cui incise una decina di rami, con Camocio, Bolognino Zaltieri e con Claudio Duchetti, per il quale incise alcune mappe. Per la sua attività professionale fu però molto importante e preziosa la collaborazione con Giacomo Gastaldi per il quale incise tredici carte. Nel 1567 Forlani pubblicava e commerciava la sua opera Il primo libro delle città et fortezze principali del mondo, i cui rami passarono poi a Bolognino Zaltieri. È probabile che il Forlani sia morto durante la peste che si diffuse a Venezia dal 1575.
Acquaforte e bulino, 1566, firmata e datata in lastra nel cartiglio. Magnifica prova, ricca di toni, impressa su carta vergata coeva con filigrana “sirena nel cerchio con stella”, con margini, in eccellente stato di conservazione.
Magnifico esemplare di questa rara mappa.
Bibliografia
Bifolco-Ronca, Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo, p. 604, tav. 190; Borroni Salvadori (1980): n. 133; Shirley (2004): I, n. 135; Tooley (1939): n. 436; Zacharakis (2009): n. 1536; Woodward (1990): n. 56; Woodward (1992): n. 39.
Paolo FORLANI (Attivo a Venezia seconda metà del XVI secolo)
Paolo Forlani (o Furlani) fu attivo a Venezia tra il 1560 e il 1574 come mercante di stampe e incisioni, in particolare di carte geografiche, vedute e piante. Le sue incisioni, in gran parte di soggetto geografico, risultano pubblicate dai principali editori e stampatori veneziani. Importante per il Forlani è la collaborazione con Giacomo Gastaldi del quale incise ben 13 carte. Le prime opere note risalgono al 1560 circa , e tra queste: un Globo (10 cm di diametro) in cui Forlani ricorda “Giacomo gastaldo cosmografo raro” che “ questi mesi addietro me ha dato un disegno, o descrittone universale di tutta la terra”; la carta della Germania, tratta dal Gastaldi, una carta dell’ Oceano Atlantico di Niccolò de Nicolai. Esclusa la carta della Germania, nelle altre il nome di Forlani è associato con quello di Giovanni Francesco Camocio che si firma proprietario dei rami “aereis formis” . Dotato di una considerevole capacità tecnica e di una velocità nella realizzazione delle incisioni, collaborò nello stesso momento con altri tipografi e stampatori veneziani: Ferrando Bertelli, uca Bertelli, Bolognino Zaltieri per il quale incise “Il Gran Consiglio”, una delle rare immagini figurative dell’incisore nella quale viene rappresentata la riunione del gran consiglio della Repubblica di Venezia, svoltasi nel palazzo Ducale l’8 luglio 1566. Tra gli autori da cui trasse le sue incisioni è da ricordare l’olandese Jacob van Deventer (Olanda 1566)e Girolamo Bellarmato (Toscana 1563).
Il Forlani intreccia una relazione commerciala anche con Claudio Duchetti, editore romano, per il quale incide alcune carte tra cui l’Europa con il Mediterraneo, un planisfero, l’isola di Creta, la Morea e Rodi. Attraverso le dediche riportate sulle sue stampe è stato possibile avere delle interessanti informazioni circa la sua attività commerciale e appurare l’esistenza di una sua bottega per lo smercio delle stampe. L’opera più importante dell’incisore è la prima raccolta organica di cartografia urbana stampata in Italia, con incisioni datate 1566 e 1567 dal titolo Il primo delle città, et fortezze principali del mondo, pubblicata nel 1567 e venduta nella bottega “ al segno della colonna”. Opera dedicata ad Alfonso dal Corno, funzionario del duca di Ferrara. L’unica raccolta completa di tale volume è conservata nella Osterreichische Nationalbibliothek e consta di 32 vedute e piante urbane (21x29cm). Forlani non pubblicò mai la seconda parte in quanto egli consegnò i rami che furono utilizzati, nello stesso anno, da Domenico Zenoi in una raccolta senza titolo di immagini urbane , e da Bolognino Zaltieri, nel 1569, nel volume De’ disegni delle più illustri città, et fortezze del mondo, curato da Giulio Ballino. Dopo il 1574 si perdono le notizie di Paolo Forlani, il planisfero del 1581, la Germania del 1583 ed il Golfo di Venezia del 1585 sono tarde edizioni stampate da successivi proprietari dei rami. Molto probabilmente egli morì durante la pestilenza che afflisse Venezia tra il 1575 ed il 1576.
|
Paolo FORLANI (Attivo a Venezia seconda metà del XVI secolo)
Paolo Forlani (o Furlani) fu attivo a Venezia tra il 1560 e il 1574 come mercante di stampe e incisioni, in particolare di carte geografiche, vedute e piante. Le sue incisioni, in gran parte di soggetto geografico, risultano pubblicate dai principali editori e stampatori veneziani. Importante per il Forlani è la collaborazione con Giacomo Gastaldi del quale incise ben 13 carte. Le prime opere note risalgono al 1560 circa , e tra queste: un Globo (10 cm di diametro) in cui Forlani ricorda “Giacomo gastaldo cosmografo raro” che “ questi mesi addietro me ha dato un disegno, o descrittone universale di tutta la terra”; la carta della Germania, tratta dal Gastaldi, una carta dell’ Oceano Atlantico di Niccolò de Nicolai. Esclusa la carta della Germania, nelle altre il nome di Forlani è associato con quello di Giovanni Francesco Camocio che si firma proprietario dei rami “aereis formis” . Dotato di una considerevole capacità tecnica e di una velocità nella realizzazione delle incisioni, collaborò nello stesso momento con altri tipografi e stampatori veneziani: Ferrando Bertelli, uca Bertelli, Bolognino Zaltieri per il quale incise “Il Gran Consiglio”, una delle rare immagini figurative dell’incisore nella quale viene rappresentata la riunione del gran consiglio della Repubblica di Venezia, svoltasi nel palazzo Ducale l’8 luglio 1566. Tra gli autori da cui trasse le sue incisioni è da ricordare l’olandese Jacob van Deventer (Olanda 1566)e Girolamo Bellarmato (Toscana 1563).
Il Forlani intreccia una relazione commerciala anche con Claudio Duchetti, editore romano, per il quale incide alcune carte tra cui l’Europa con il Mediterraneo, un planisfero, l’isola di Creta, la Morea e Rodi. Attraverso le dediche riportate sulle sue stampe è stato possibile avere delle interessanti informazioni circa la sua attività commerciale e appurare l’esistenza di una sua bottega per lo smercio delle stampe. L’opera più importante dell’incisore è la prima raccolta organica di cartografia urbana stampata in Italia, con incisioni datate 1566 e 1567 dal titolo Il primo delle città, et fortezze principali del mondo, pubblicata nel 1567 e venduta nella bottega “ al segno della colonna”. Opera dedicata ad Alfonso dal Corno, funzionario del duca di Ferrara. L’unica raccolta completa di tale volume è conservata nella Osterreichische Nationalbibliothek e consta di 32 vedute e piante urbane (21x29cm). Forlani non pubblicò mai la seconda parte in quanto egli consegnò i rami che furono utilizzati, nello stesso anno, da Domenico Zenoi in una raccolta senza titolo di immagini urbane , e da Bolognino Zaltieri, nel 1569, nel volume De’ disegni delle più illustri città, et fortezze del mondo, curato da Giulio Ballino. Dopo il 1574 si perdono le notizie di Paolo Forlani, il planisfero del 1581, la Germania del 1583 ed il Golfo di Venezia del 1585 sono tarde edizioni stampate da successivi proprietari dei rami. Molto probabilmente egli morì durante la pestilenza che afflisse Venezia tra il 1575 ed il 1576.
|