Sacra Famiglia con S. Giovannino
Riferimento: | S40811 |
Autore | Lucas KILIAN |
Anno: | 1605 |
Misure: | 327 x 290 mm |
Riferimento: | S40811 |
Autore | Lucas KILIAN |
Anno: | 1605 |
Misure: | 327 x 290 mm |
Descrizione
Bulino, 1605, firmato in lastra lungo il margine inferiore 'S.C.M. Pictor. B: Spranger pinxit. Lucas Kilian. Aug. incidit.' Iscrizioni nel margine inferiore: 'HOMO. Quid tibi ... est utruisque Deus.'; dedica di Dominicus Custos a Jacob Arrhaeus 'ADM. REVERENDO. DOMINO. ... DOMINICUS CUSTOS EICONOGR. ET BIBLIOPOLA AUG. VIND. D.D.D.’.
Da un soggetto di Bartholomeus Spranger
Magnifica prova, ricca di toni, impressa su carta vergata coeva, rifilata al rame, traccia di piega di stampa verticale, per il resto in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia
Hollstein XVII.19.45; Wurzbach II.650.
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Lucas KILIAN (Augsburg, 1579 - Augsburg, 1637)
Apprendista del suo stesso patrigno, Dominicus Custos, un incisore di Anversa. La sua prima opera indipendente mostra l’influenza dei Paesi Bassi, destinata a durare per tutta la sua vita artistica: è una grande veduta della Fontana di Augusto ad Augusta (1599), tratta da un disegno di Frans Aspruck, in cui è evidente un certo stile nella presentazione del lavoro importata ad Augusta da artisti olandesi con una formazione artistica di tipo italiano. Nel 1601 Kilian stesso effettuò un viaggio in Italia. Visitò varie città, realizzando riproduzioni incise. A Venezia (1602–3) copiò lavori di Tiziano, Veronese, Tintoretto e Palma Vecchio; alcune di queste stampe sono l’unica traccia che rimane di dipinti perduti. Dopo questa esperienze, egli sviluppò una “maniera pittorica” (Wengenmayr), raggiungendo raffinate gradazioni di luci ed ombre con un uso variegato del bulino.
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Bibliografia
Hollstein XVII.19.45; Wurzbach II.650.
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Lucas KILIAN (Augsburg, 1579 - Augsburg, 1637)
Apprendista del suo stesso patrigno, Dominicus Custos, un incisore di Anversa. La sua prima opera indipendente mostra l’influenza dei Paesi Bassi, destinata a durare per tutta la sua vita artistica: è una grande veduta della Fontana di Augusto ad Augusta (1599), tratta da un disegno di Frans Aspruck, in cui è evidente un certo stile nella presentazione del lavoro importata ad Augusta da artisti olandesi con una formazione artistica di tipo italiano. Nel 1601 Kilian stesso effettuò un viaggio in Italia. Visitò varie città, realizzando riproduzioni incise. A Venezia (1602–3) copiò lavori di Tiziano, Veronese, Tintoretto e Palma Vecchio; alcune di queste stampe sono l’unica traccia che rimane di dipinti perduti. Dopo questa esperienze, egli sviluppò una “maniera pittorica” (Wengenmayr), raggiungendo raffinate gradazioni di luci ed ombre con un uso variegato del bulino.
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