Iere Vüe des Ruines du Pont d'Auguste sur la Nera a Narni / IIeme Vüe des Ruines du Pont d'Auguste sur la Nera a Narni

Riferimento: S38292
Autore Jacob Philip HACKERT
Anno: 1795
Zona: Narni
Luogo di Stampa: Napoli
Misure: - x - mm
1.100,00 €

Riferimento: S38292
Autore Jacob Philip HACKERT
Anno: 1795
Zona: Narni
Luogo di Stampa: Napoli
Misure: - x - mm
1.100,00 €

Descrizione

Due belle vedute della località umbra con pittoresca riproduzione delle rovine del Ponte di Augusto, intagliate da George Hackert su dipinto dell’autore.

Philipp Jakob Hackert (1737-1807), di nazionalità tedesca, compì fin da giovanissimo numerosi viaggi in Italia e si stabilì definitivamente a Roma nel 1768. Divenne pittore di corte del re di Napoli, e nel 1780 realizzò il famoso ciclo di dipinti Dieci vedute della casa di campagna di Orazio. Celebri le pitture raffiguranti Caserta e la sua reggia.

I dipinti di Hackert riscossero un successo clamoroso e furono riprodotti a stampa con delle incisioni realizzate dal fratello George Hackert, che ne curò anche la realizzazione, e da altri artisti.

 

Acquaforte e bulino, con margini, in perfetto stato di conservazione.

 

Dimensioni 570x425 mm cad.

Jacob Philip HACKERT (Prenzlau 1737 - 1807)

Destinato inizialmente, almeno nelle intenzioni dei suoi, alla vita ecclesiastica, ben presto si distinse per le sue qualità artistiche, tanto che il padre, il noto ritrattista Jan Philip, asseconda le inclinazioni del figlio. Sul finire del 1768 si trasferisce a Roma, ove conosce il consigliere imperiale di Russia, J. Friedrich Reiffenstein, che svolgerà un ruolo centrale nell’introdurre l’artista alla più prestigiosa committenza; entra altresì in contatto con l’Accademia di Francia e si dedica alla pittura di paesaggio e delle rovine dal vero, dando per la prima volta una nuova dignità al disegno puro e semplice; esso, nel suo caso, non rappresenterà più un mero appunto ma un’opera compiuta. In questa sua attività egli ha come guida ideale Claude Lorrain; Hackert ha, infatti, come riferimento costante, lo studio quotidiano che nel Lorenese aveva prodotto schizzi a non finire, centinaia e centinaia di disegni ripresi dal vero e poi trasformati in diverse importanti tele.

Jacob Philip HACKERT (Prenzlau 1737 - 1807)

Destinato inizialmente, almeno nelle intenzioni dei suoi, alla vita ecclesiastica, ben presto si distinse per le sue qualità artistiche, tanto che il padre, il noto ritrattista Jan Philip, asseconda le inclinazioni del figlio. Sul finire del 1768 si trasferisce a Roma, ove conosce il consigliere imperiale di Russia, J. Friedrich Reiffenstein, che svolgerà un ruolo centrale nell’introdurre l’artista alla più prestigiosa committenza; entra altresì in contatto con l’Accademia di Francia e si dedica alla pittura di paesaggio e delle rovine dal vero, dando per la prima volta una nuova dignità al disegno puro e semplice; esso, nel suo caso, non rappresenterà più un mero appunto ma un’opera compiuta. In questa sua attività egli ha come guida ideale Claude Lorrain; Hackert ha, infatti, come riferimento costante, lo studio quotidiano che nel Lorenese aveva prodotto schizzi a non finire, centinaia e centinaia di disegni ripresi dal vero e poi trasformati in diverse importanti tele.