La Penitenza di San Girolamo

Riferimento: S41737
Autore Lucas CRANACH "Il vecchio"
Anno: 1509
Misure: 230 x 348 mm
Non Disponibile

Riferimento: S41737
Autore Lucas CRANACH "Il vecchio"
Anno: 1509
Misure: 230 x 348 mm
Non Disponibile

Descrizione

Xilografia, 1509, datata e monogrammata in tavola in basso a sinistra.

Bellissima prova, impressa con tono su carta vergata coeva con filigrana “lettere VV in un cerchio”, con minimi margini oltre la linea marginale, lievissima piega di carta all’angolo superiore sinistro, per il resto in ottimo stato di conservazione. 

Stilisticamente l’opera denota l’influenza della pittura italiana; il gruppo di figure in primo piano è fortemente inserito nel lussureggiante paesaggio naturale, nel quale quasi ci si perde. Si può quasi parlare di vero e proprio quadro di paesaggio, rispecchiando la reale intenzione del Cranach, in questa che rappresenta una delle sue opere migliori.

Heusebius Hieronymus Sophronius (342 – 420), poi divenuto San Girolamo, nacque a Stridone nella Dalmazia. Uomo di notevole vigore intellettuale, viaggiò molto da giovane e si recò in pellegrinaggio in Terra Santa. Si ritirò poi per quattro anni nel deserto siriano a vivere da eremita, dedicandosi allo studio. Come scrive lui stesso nelle sue lettere, il rigoroso ascetismo della vita quotidiana lo portò a subire le più forti tentazioni della carne, inducendolo a percuotersi il petto con una pietra. Nell’iconografia della penitenza è solitamente raffigurato come un vecchio con barba e capelli bianchi; vestito parzialmente di cenci o pelli è inginocchiato davanti al crocifisso in un paesaggio desertico, reggendo una pietra e spesso con accanto un teschio ed una clessidra. La scena ideata dal Cranach rappresenta un insieme di momenti dell’iconografia classica. Lo descrive nell’atto della penitenza, un libro nella mano ed una pietra nell’altra, con accanto un leone.  Il libro rappresenta uno dei suoi attributi più comuni, in quanto studioso erudito, come dimostra l’altra iconografia classica che lo ritrae nello studio intento a scrivere e leggere.  Altro elemento che lo caratterizza è il leone poiché, come narra un racconto popolare, Girolamo estraendo una spina dalla zampa di quella bestia se ne guadagnò l’amicizia.

Bell’esemplare.

Bibliografia

Hollstein 84, II/II; Bartsch 63; Dodgson II.295.60.

Lucas CRANACH "Il vecchio" (Kronach 1472 - Weimar 1553)

Pittore tedesco originario di Kronach, nella Franconia superiore. Aveva appreso l’arte di dipingere dal padre. Non è stato possibile, ad oggi, tracciare il suo albero genealogico. Non si conosce nemmeno la scuola presso la quale venne educato, per cui possiamo solo ipotizzare che fu allievo dei maestri tedeschi meridionali, presso i quali studiò anche Matthias Grunewald. Ma Grunewald aveva esercitato la professione a Bamberg e Aschaffenburg, e Bamberg è la capitale della diocesi in cui si trova anche Kronach. Secondo Gunderam, il tutore dei figli di Cranach, Cranach si distingueva come pittore già prima della fine del XV secolo. Successivamente, guadagnò l’attenzione e la stima dell’Elettore di Sassonia, che lo prese sotto la sua ala nel 1504, anno in cui realizzò la prima vera opera in cui dava prova del suo talento. Fu attivo in tutti i rami della sua professione, dall’improvvisarsi imbianchino alla realizzazione di ritratti e pale d’altare, da intagliatore a incisore di lastre di rame e progettista per le matrici della zecca elettorale. Nei primissimi tempi della sua attività ufficiale presso l’Elettore di Sassonia, stupì i cortigiani a causa del realismo con cui dipingeva la natura morta, la cacciagione e animali con grandi palchi di corna sulle mura delle residenze di campagna a Coburg e Locha; le sue immagini dei cervi e dei cinghiali erano considerate impressionanti e il duca nutriva la stessa passione di Cranach per questa forma d’arte, portandolo con sè nelle battute di caccia, durante le quali egli disegnava “Sua Grazia” che rincorreva il cervo maschio o il Duca Giovanni che uccideva un cinghiale. Prima del 1508 aveva già dipinto diverse pale d’altare per Schlosskirche a Wittenberg, in competizione con Dürer, Hans Burgkaim e altri; il Duca e suo fratello Giovanni sono raffigurati in molti dipinti, così come in molte silografie e incisioni in rame. Il punto più alto della sua carriera lo raggiunse nel 1509, quando si recò nei Paesi Bassi ed ottenne udienza dall’Imperatore Massimiliano e dal giovane che poi sarebbe divenuto Carlo V. Fino al 1508 Cranach aveva firmato le sue opere con le sue iniziali. Da quella data in poi, poiché l’Elettore glielo aveva assegnato come simbolo, il serpente alato prese il posto delle sue iniziali in tutta la sua produzione (Klenoid). Lo stile di Cranach, agli albori, fu influenzato da eventi che, se in Italia non avevano avuto ripercussioni, furono di fondamentale importanza nei Paesi Bassi e in Germania. Il commercio dei librai, che vendevano silografie e incisioni alle fiere e nei mercati di Germania, soddisfaceva in maniera naturale la domanda generata dalla scarsità di chiese ed edifici secolari da affrescare. La realizzazione di disegni per silografie e incisioni in rame divenne principale occupazione per gli artisti più importanti e, mentre in Italia gli artisti più talentuosi si dedicavano alla pittura, qui si assisteva al monopolio dell’incisione. In questo modo, si spiega la scarsa produzione di dipinti da parte di artisti come Dürer e Holbein e allo stesso tempo il calo qualitativo nelle ultime opere di Cranach; alnalogamente, ci spieghiamo la tendenza improvvisa di Cranach di non curare con la stessa dedizione di prima l’efficacia del colore e i contrasti di luci ed ombre. L’attenzione costante al mero contorno e al bianco e nero sembra aver influenzato fortemente il suo punto di vista.

Lucas CRANACH "Il vecchio" (Kronach 1472 - Weimar 1553)

Pittore tedesco originario di Kronach, nella Franconia superiore. Aveva appreso l’arte di dipingere dal padre. Non è stato possibile, ad oggi, tracciare il suo albero genealogico. Non si conosce nemmeno la scuola presso la quale venne educato, per cui possiamo solo ipotizzare che fu allievo dei maestri tedeschi meridionali, presso i quali studiò anche Matthias Grunewald. Ma Grunewald aveva esercitato la professione a Bamberg e Aschaffenburg, e Bamberg è la capitale della diocesi in cui si trova anche Kronach. Secondo Gunderam, il tutore dei figli di Cranach, Cranach si distingueva come pittore già prima della fine del XV secolo. Successivamente, guadagnò l’attenzione e la stima dell’Elettore di Sassonia, che lo prese sotto la sua ala nel 1504, anno in cui realizzò la prima vera opera in cui dava prova del suo talento. Fu attivo in tutti i rami della sua professione, dall’improvvisarsi imbianchino alla realizzazione di ritratti e pale d’altare, da intagliatore a incisore di lastre di rame e progettista per le matrici della zecca elettorale. Nei primissimi tempi della sua attività ufficiale presso l’Elettore di Sassonia, stupì i cortigiani a causa del realismo con cui dipingeva la natura morta, la cacciagione e animali con grandi palchi di corna sulle mura delle residenze di campagna a Coburg e Locha; le sue immagini dei cervi e dei cinghiali erano considerate impressionanti e il duca nutriva la stessa passione di Cranach per questa forma d’arte, portandolo con sè nelle battute di caccia, durante le quali egli disegnava “Sua Grazia” che rincorreva il cervo maschio o il Duca Giovanni che uccideva un cinghiale. Prima del 1508 aveva già dipinto diverse pale d’altare per Schlosskirche a Wittenberg, in competizione con Dürer, Hans Burgkaim e altri; il Duca e suo fratello Giovanni sono raffigurati in molti dipinti, così come in molte silografie e incisioni in rame. Il punto più alto della sua carriera lo raggiunse nel 1509, quando si recò nei Paesi Bassi ed ottenne udienza dall’Imperatore Massimiliano e dal giovane che poi sarebbe divenuto Carlo V. Fino al 1508 Cranach aveva firmato le sue opere con le sue iniziali. Da quella data in poi, poiché l’Elettore glielo aveva assegnato come simbolo, il serpente alato prese il posto delle sue iniziali in tutta la sua produzione (Klenoid). Lo stile di Cranach, agli albori, fu influenzato da eventi che, se in Italia non avevano avuto ripercussioni, furono di fondamentale importanza nei Paesi Bassi e in Germania. Il commercio dei librai, che vendevano silografie e incisioni alle fiere e nei mercati di Germania, soddisfaceva in maniera naturale la domanda generata dalla scarsità di chiese ed edifici secolari da affrescare. La realizzazione di disegni per silografie e incisioni in rame divenne principale occupazione per gli artisti più importanti e, mentre in Italia gli artisti più talentuosi si dedicavano alla pittura, qui si assisteva al monopolio dell’incisione. In questo modo, si spiega la scarsa produzione di dipinti da parte di artisti come Dürer e Holbein e allo stesso tempo il calo qualitativo nelle ultime opere di Cranach; alnalogamente, ci spieghiamo la tendenza improvvisa di Cranach di non curare con la stessa dedizione di prima l’efficacia del colore e i contrasti di luci ed ombre. L’attenzione costante al mero contorno e al bianco e nero sembra aver influenzato fortemente il suo punto di vista.