Les anges gardiens de la vallée

Riferimento: S44736
Autore Salvator DALÌ
Anno: 1960 ca.
Misure: 215 x 290 mm
Non Disponibile

Riferimento: S44736
Autore Salvator DALÌ
Anno: 1960 ca.
Misure: 215 x 290 mm
Non Disponibile

Descrizione

Angeli della Valle - Divina Commedia

Xilografia a colori, 1960, firmata in tavola in basso al cento, firmata a matita in basso a destra.

Prova d’artista, con la firma a matita, stampata su carta “Japon”.

Nel 1950, preparandosi a commemorare il settecentesimo anniversario della nascita di Dante Alighieri, il Governo italiano commissiona al grande pittore surrealista catalano Salvador Dalí le illustrazioni dei cento canti della Divina Commedia. L’artista inizia subito a lavorare alla realizzazione di centodue acquarelli destinati ad essere pubblicati dall’Istituto Poligrafico dello Stato: le illustrazioni vengono presentate il 14 maggio 1954 a Palazzo Pallavicini Rospigliosi a Roma, nell’ambito della prima retrospettiva di Salvador Dalí in Italia. La pubblicazione italiana degli acquarelli avverrà solo nel dicembre 1963: presso la Scuola Grande di San Teodoro di Venezia le case editrici Adriano Salani di Firenze e Arti e Scienze di Roma organizzano una Mostra Internazionale del Libro d’Arte nella quale viene presentata l’edizione italiana della Divina Commedia illustrata da Salvador Dalí.

Ogni canto è corredato da un acquarello a piena pagina. Furono necessari cinque anni di lavoro, dal ’59 al ’63 per incidere i 3500 legni ed imprimere in progressiva i 35 colori di ogni tavola; l’opera di incisione delle lastre in legno è stata realizzata dal Maestro Raymond Jacquet sotto la diretta supervisione dell’autore. Le tavole sono prive di titolo e di citazioni; i riferimenti ai canti sono presenti ne “Le tavole dell’Inferno”, “Le tavole del Purgatorio” e “Le tavole del Paradiso” poste al termine dei volumi.

A giudizio della critica, Dalì illustra il viaggio di Dante attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso reinterpretando il percorso dantesco in un’ottica psicoanalitica, ponendo al centro di ogni tavola un personaggio o un evento particolarmente significativo del canto. La rappresentazione è onirica e dissacrante: Inferno, Purgatorio e Paradiso emergono sospesi fra sogno e realtà, in un unico capolavoro, in cui all’eleganza del segno si coniuga un uso magistrale del colore. La figurazione è ironica, grottesca ed immaginifica nelle rappresentazioni dell’Inferno e del Purgatorio, mentre delicatissime e celestiali sono le rappresentazioni di Beatrice, come in un immaginario viaggio dell’artista dentro di sé. Il viaggio nell’oltre mondo dantesco è quindi interpretato in chiave metafisica e psicologica, mescolando in maniera magistrale il senso più profondo della Commedia con il senso artistico di Salvador Dalì, che mantiene la sognante atmosfera dantesca aggiungendo ad essa il suo inconfondibile tocco surrealista con le celebri figure molli, le stampelle, i corni di rinoceronte e le ossa volanti.

Magnifica prova, in perfetto stato di conservazione.

Bibliografia

Ilaria Schiaffini, La Divina Commedia di Salvador Dalí. Una storia italiana,  in “Critica del testo” XIV/2, 2011, pp. 643-674; Albert Field,  The official catalog of the graphic works of Salvador Dali, p. 189-200; Michler & Lopsinger #1039-1138.

Salvator DALÌ (Figueres, 11 maggio 1904 – Figueres, 23 gennaio 1989)

Salvador Dalí, Marchese di Pùbol, all'anagrafe Salvador Domingo Felipe Jacinto Dalí i Domènech, è stato un pittore, scultore, scrittore, fotografo, cineasta, designer, sceneggiatore e mistico spagnolo. Abile pittore e virtuosissimo disegnatore, è celebre principalmente per le immagini suggestive e bizzarre delle sue opere surrealiste e dadaiste. Il suo peculiare tocco fu attribuito all'influenza che ebbero su di lui i maestri del Rinascimento. Il suo talento artistico trovò espressione in svariati ambiti, tra cui il cinema, la scultura e la fotografia, portandolo a collaborare con artisti di ogni settore; egli stesso faceva risalire il suo amore "per tutto ciò che è dorato ed eccessivo, la mia passione per il lusso e la mia predilezione per gli abiti orientali"[4] ad un'auto-attribuita discendenza araba, sostenendo che i suoi antenati discendessero dai Mori. Dotato di grande immaginazione e con il vezzo di assumere atteggiamenti stravaganti, irritò coloro che hanno amato la sua arte e infastidì i suoi detrattori, dal momento che i suoi modi eccentrici hanno in alcuni casi catturato l'attenzione più delle sue opere.

Salvator DALÌ (Figueres, 11 maggio 1904 – Figueres, 23 gennaio 1989)

Salvador Dalí, Marchese di Pùbol, all'anagrafe Salvador Domingo Felipe Jacinto Dalí i Domènech, è stato un pittore, scultore, scrittore, fotografo, cineasta, designer, sceneggiatore e mistico spagnolo. Abile pittore e virtuosissimo disegnatore, è celebre principalmente per le immagini suggestive e bizzarre delle sue opere surrealiste e dadaiste. Il suo peculiare tocco fu attribuito all'influenza che ebbero su di lui i maestri del Rinascimento. Il suo talento artistico trovò espressione in svariati ambiti, tra cui il cinema, la scultura e la fotografia, portandolo a collaborare con artisti di ogni settore; egli stesso faceva risalire il suo amore "per tutto ciò che è dorato ed eccessivo, la mia passione per il lusso e la mia predilezione per gli abiti orientali"[4] ad un'auto-attribuita discendenza araba, sostenendo che i suoi antenati discendessero dai Mori. Dotato di grande immaginazione e con il vezzo di assumere atteggiamenti stravaganti, irritò coloro che hanno amato la sua arte e infastidì i suoi detrattori, dal momento che i suoi modi eccentrici hanno in alcuni casi catturato l'attenzione più delle sue opere.