Ulisse e i suoi compagni accecano Polifemo

Riferimento: S35328
Autore Theodoor van Thulden
Anno: 1633
Misure: 258 x 195 mm
Non Disponibile

Riferimento: S35328
Autore Theodoor van Thulden
Anno: 1633
Misure: 258 x 195 mm
Non Disponibile

Descrizione

Acquaforte, 1633, da un soggetto di Primaticcio e Niccolò dell'Abbate. 

Esemplare del primo stato di due, prima dell'indirizzo di François Langlois.

Bella impressione, stampata su carta vergata coeva, in ottime condizioni.

Questa tavola appartiene a Les travaux d'Ulysse, una serie di cinquantotto tavole che rappresentano le gesta di Ulisse, secondo gli affreschi disegnati dal Primaticcio e dipinti da Niccolò dell'Abate per le pareti della Galleria di Ulisse, a Fontainebleau (1555-1560 circa). La serie fu pubblicata per la prima volta nel 1633; un'edizione successiva, pubblicata nel 1640 con l'indirizzo A Paris chez François Langlois, dit Chartres, rüe sainct Jacques, aux colonnes d'Hercules, proche le Lyon d'argent.

I disegni preparatori sono oggi conservati all'Albertina di Vienna. Questi disegni, le tavole e alcune descrizioni letterarie sono le principali fonti di informazione che abbiamo sulla Galerie d'Ulysse, ormai distrutta.

Riferimenti bibliografici

Sylvie Béguin e altri, "La Galerie d'Ulysse à Fontainebleau", Parigi, 1985, in particolare pp.78-80; Hollstein / Dutch and Flemish etchings, engravings and woodcuts c.1450-1700 (48).

Theodoor van Thulden (Bois-Le-Duc, 1606 - 1669)

Theodoor van Thulden ('s-Hertogenbosch, 9 agosto 1606 – 's-Hertogenbosch, 12 luglio 1669) è stato un pittore, disegnatore e incisore. Apparteneva ad una famiglia borghese cattolica di Oirschot presso 's-Hertogenbosch; fu apprendista di Abraham van Blijenberch e nel 1626 fu iscritto come maestro ad Anversa. Si formò forse presso Rubens, dal cui stile era già fortemente influenzato quando dipinse a Parigi per i Trinitari le Scene della vita di san Giovanni di Matha, lavori eseguiti tra il 1632 e il 1634 ed oggi perduti. Sempre a Parigi pubblicò due raccolte di incisioni dagli affreschi di Primaticcio a Fontainbleau. Tornato ad Anversa, nel 1635 lavorò con Rubens nella decorazione cittadina per l'ingresso del cardinal infante, di cui eseguì anche le incisioni. Successivamente nel 1636 lavorò alla decorazione della Torre de la Parada. Colpito da dissesti familiari ed economici, lasciò Anversa nel 1643 per stabilirsi a Oirschot e poi a 's-Hertogenbosch, dove restò fino alla morte nel 1669. Qui realizzò, tra il 1648 ed il 1651, le sue grandi composizioni per la Huis ten Bosch all'Aia, nonché, nel 1656, i cartoni delle vetrate per la Cattedrale di Santa Gudula a Bruxelles. Dipinse varie scene religiose, tra cui si ricordano il Cristo alla Colonna e le Province fiamminghe onorano la Vergine Maria del 1654, ora a Vienna; dipinse inoltre numerose scene allegoriche e mitologiche, una quarantina delle quali firmate e datate, come Perseo libera Andromeda del 1664, ora al Museo di Belle Arti di Nancy, la Musica e l'Amore ai Musei reali dell'arte e della storia di Bruxelles, dove tenta con qualche impaccio di imitare Antoon van Dyck. Come disegnatore, dimostra di essere attratto soprattutto dal manierismo della prima scuola di Fontainebleau. La sua raffinata produzione, principalmente ispirata a Pietro Paolo Rubens, ma nel contempo ben bilanciata con la sua conoscenza dei modelli italiani, tizianeschi in particolare.

Theodoor van Thulden (Bois-Le-Duc, 1606 - 1669)

Theodoor van Thulden ('s-Hertogenbosch, 9 agosto 1606 – 's-Hertogenbosch, 12 luglio 1669) è stato un pittore, disegnatore e incisore. Apparteneva ad una famiglia borghese cattolica di Oirschot presso 's-Hertogenbosch; fu apprendista di Abraham van Blijenberch e nel 1626 fu iscritto come maestro ad Anversa. Si formò forse presso Rubens, dal cui stile era già fortemente influenzato quando dipinse a Parigi per i Trinitari le Scene della vita di san Giovanni di Matha, lavori eseguiti tra il 1632 e il 1634 ed oggi perduti. Sempre a Parigi pubblicò due raccolte di incisioni dagli affreschi di Primaticcio a Fontainbleau. Tornato ad Anversa, nel 1635 lavorò con Rubens nella decorazione cittadina per l'ingresso del cardinal infante, di cui eseguì anche le incisioni. Successivamente nel 1636 lavorò alla decorazione della Torre de la Parada. Colpito da dissesti familiari ed economici, lasciò Anversa nel 1643 per stabilirsi a Oirschot e poi a 's-Hertogenbosch, dove restò fino alla morte nel 1669. Qui realizzò, tra il 1648 ed il 1651, le sue grandi composizioni per la Huis ten Bosch all'Aia, nonché, nel 1656, i cartoni delle vetrate per la Cattedrale di Santa Gudula a Bruxelles. Dipinse varie scene religiose, tra cui si ricordano il Cristo alla Colonna e le Province fiamminghe onorano la Vergine Maria del 1654, ora a Vienna; dipinse inoltre numerose scene allegoriche e mitologiche, una quarantina delle quali firmate e datate, come Perseo libera Andromeda del 1664, ora al Museo di Belle Arti di Nancy, la Musica e l'Amore ai Musei reali dell'arte e della storia di Bruxelles, dove tenta con qualche impaccio di imitare Antoon van Dyck. Come disegnatore, dimostra di essere attratto soprattutto dal manierismo della prima scuola di Fontainebleau. La sua raffinata produzione, principalmente ispirata a Pietro Paolo Rubens, ma nel contempo ben bilanciata con la sua conoscenza dei modelli italiani, tizianeschi in particolare.