Satiro toglie la spina dal piede di un fauno

Riferimento: S40806
Autore Jan Harmensz MULLER
Anno: 1590 ca.
Misure: 207 x 267 mm
Non Disponibile

Riferimento: S40806
Autore Jan Harmensz MULLER
Anno: 1590 ca.
Misure: 207 x 267 mm
Non Disponibile

Descrizione

Bulino, 1590 circa, firmato in lastra, nell’angolo sinistro dell’immagine “B. / Sprangers Ant.[us] inven. / Joan. Muller sculp:". Nel margine inferiore, l’iscrizione latina "Sympathos haud iuvat, ast Miserans Misero auxiliatur." Esemplare nel quarto stato, di otto, secondo Filedt Kok.

Da un disegno di Bartholomäus Spranger, datato 1590, conservato a Bruxelles (Koninklijk Museum voor Schone Kunster, inv. 3434; Oberhuber, Z. 18)

Splendido esemplare, stampato su carta vergata coeva, con filigrana “scudo con giglio di Strasburgo (The New Hollstein, II, p. 312, 2a), rifilato alla linea marginale, in ottimo stato di conservazione.

Bibliografia

The New Hollstein, The Muller Dinasty II, 71.IV; Bartsch III.287.71; J.P. Filedt Kok, ‘Jan Harmensz. Muller as Printmaker — I’, Print Quarterly 11/3 (1994), p. 233.

Jan Harmensz MULLER (Amsterdam 1571 - 1628)

Incisore, disegnatore e pittore olandese, figlio maggiore di Harmen Jansz Muller (1540–1617), editore di Amsterdam, incisore e stampatore. L’attività della famiglia, chiamata De Vergulde Passer (‘Il Compasso Dorato’), si trovava presso Warmoesstraat, e Jan Muller vi lavorò per diversi anni. È probabile che abbia fatto l’apprendistato presso Hendrik Goltzius a Haarlem. Tra il 1594 e il 1602 potrebbe aver viaggiato in Italia, fermandosi a Roma e Napoli. Tramite matrimonio, si imparentò con lo scultore olandese Adriaen de Vries, allievo del Giambologna. Mantenne contatti anche con Bartholomeus Spranger e altri artisti a Praga, città che grazie al mecenatismo dell’Imperatore Rudolf II era divenuta un centro artistico fiorente. Nel 1602 fece un tentativo, non riuscito, di mediare, per conto dell’Imperatore, l’acquisto del Giudizio Universale di Lucas van Leyden. Alla sua morte, lasciò la bottega e le sue lastre al figlio Jan.

Jan Harmensz MULLER (Amsterdam 1571 - 1628)

Incisore, disegnatore e pittore olandese, figlio maggiore di Harmen Jansz Muller (1540–1617), editore di Amsterdam, incisore e stampatore. L’attività della famiglia, chiamata De Vergulde Passer (‘Il Compasso Dorato’), si trovava presso Warmoesstraat, e Jan Muller vi lavorò per diversi anni. È probabile che abbia fatto l’apprendistato presso Hendrik Goltzius a Haarlem. Tra il 1594 e il 1602 potrebbe aver viaggiato in Italia, fermandosi a Roma e Napoli. Tramite matrimonio, si imparentò con lo scultore olandese Adriaen de Vries, allievo del Giambologna. Mantenne contatti anche con Bartholomeus Spranger e altri artisti a Praga, città che grazie al mecenatismo dell’Imperatore Rudolf II era divenuta un centro artistico fiorente. Nel 1602 fece un tentativo, non riuscito, di mediare, per conto dell’Imperatore, l’acquisto del Giudizio Universale di Lucas van Leyden. Alla sua morte, lasciò la bottega e le sue lastre al figlio Jan.