Cristo nel limbo

Riferimento: S16923
Autore Jan Harmensz MULLER
Anno: 1615 ca.
Misure: - x - mm
275,00 €

Riferimento: S16923
Autore Jan Harmensz MULLER
Anno: 1615 ca.
Misure: - x - mm
275,00 €

Descrizione

Bulino della serie la Passione. Le opere, con il monogramma di Lucas van Leyden, sono fedeli ed ingannevoli copie di quelle del maestro di Leida (1521). Esemplare di primo stato di due. Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva, rifilate alla linea marginale, piccoli restauri perfettamente eseguiti, nel complesso in ottimo stato di conservazione. Dimensioni 74x114.

Bibliografia

Hollstein 54

Jan Harmensz MULLER (Amsterdam 1571 - 1628)

Incisore, disegnatore e pittore olandese, figlio maggiore di Harmen Jansz Muller (1540–1617), editore di Amsterdam, incisore e stampatore. L’attività della famiglia, chiamata De Vergulde Passer (‘Il Compasso Dorato’), si trovava presso Warmoesstraat, e Jan Muller vi lavorò per diversi anni. È probabile che abbia fatto l’apprendistato presso Hendrik Goltzius a Haarlem. Tra il 1594 e il 1602 potrebbe aver viaggiato in Italia, fermandosi a Roma e Napoli. Tramite matrimonio, si imparentò con lo scultore olandese Adriaen de Vries, allievo del Giambologna. Mantenne contatti anche con Bartholomeus Spranger e altri artisti a Praga, città che grazie al mecenatismo dell’Imperatore Rudolf II era divenuta un centro artistico fiorente. Nel 1602 fece un tentativo, non riuscito, di mediare, per conto dell’Imperatore, l’acquisto del Giudizio Universale di Lucas van Leyden. Alla sua morte, lasciò la bottega e le sue lastre al figlio Jan.

Bibliografia

Hollstein 54

Jan Harmensz MULLER (Amsterdam 1571 - 1628)

Incisore, disegnatore e pittore olandese, figlio maggiore di Harmen Jansz Muller (1540–1617), editore di Amsterdam, incisore e stampatore. L’attività della famiglia, chiamata De Vergulde Passer (‘Il Compasso Dorato’), si trovava presso Warmoesstraat, e Jan Muller vi lavorò per diversi anni. È probabile che abbia fatto l’apprendistato presso Hendrik Goltzius a Haarlem. Tra il 1594 e il 1602 potrebbe aver viaggiato in Italia, fermandosi a Roma e Napoli. Tramite matrimonio, si imparentò con lo scultore olandese Adriaen de Vries, allievo del Giambologna. Mantenne contatti anche con Bartholomeus Spranger e altri artisti a Praga, città che grazie al mecenatismo dell’Imperatore Rudolf II era divenuta un centro artistico fiorente. Nel 1602 fece un tentativo, non riuscito, di mediare, per conto dell’Imperatore, l’acquisto del Giudizio Universale di Lucas van Leyden. Alla sua morte, lasciò la bottega e le sue lastre al figlio Jan.