Anna in posa

Riferimento: S45968
Autore Luigi Bartolini
Anno: 1933
Misure: 225 x 285 mm
Non Disponibile

Riferimento: S45968
Autore Luigi Bartolini
Anno: 1933
Misure: 225 x 285 mm
Non Disponibile

Descrizione

Acquaforte, 286x225 mm, firmata e datata in lastra L. Bartolini 1933. Firmata e numerata a matita in basso Bartolini 1/3.

Esemplare di primo stato, ante il taglio della lastra.

Magnifica prova, ricca di toni, su sottile carta avorio, con piccoli margini, in perfetto stato di conservazione. Al verso della stampa, Ex libris di Luigi Bartolini e etichetta di vendita dell'atelier dell’autore “Acquaforte di Luigi Bartolini” con titolo manoscritto e siglato a penna “Anna in posa (prima versione) lastra distrutta LB” e “Esemplare n. uno della serie di tre”.

Dunque, il titolo Anna in posa è autografo dello stesso Bartolini, mentre l’esemplare della stampa riprodotto nel catalogo Luigi Bartolini alla Calcografia (Mostra di Urbino, 1997) reca il titolo di “modella”, sempre autografo, a matita in basso, accanto alla firma.  

La scheda del catalogo recita: “Secondo stato; la lastra, tagliata sui lati superiore, inferiore e laterale destro della stampa, con l’aggiunta di ombre a bordare il limite destro della stampa, rilavorata nella testa, sostituita con un nuovo profilo e capigliatura, fino all’attaccatura del collo, eliminando le prime ombre alla clavicola, con le nuove misure 238x187, è stata riedita nel 1943 in “Sante e Cavalle” come prima di 13 soggetti. Esistono altri stati con ulteriori modifiche nella zona della testa e del volto. Altri titoli: Modella in posa; Modella in posa con busto e mutande ai piedi, testa abbassata”.

Rispetto all’esemplare pubblicato nel catalogo, questo ha delle modifiche nel volto della modella e mostra con chiarezza la parte incisa nella zona bianca sulla destra. Si tratta, dunque, di una tiratura antecedente all’esemplare esposto alla mostra di Urbino. Lo confermerebbe anche quel "prima versione" apposto nell'etichetta al verso dell'acquaforte.

Non trova riscontro, la scritta “lastra distrutta” apposta dall’autore al verso dell’opera.

Luigi Bartolini è considerato uno dei maggiori incisori italiani del Novecento, insieme a Giorgio Morandi e Giuseppe Viviani. Oltre ad essere un prolifico incisore (al suo attivo oltre mille acqueforti), fu anche pittore e scrittore. Partecipò sia come pittore che come incisore a diverse edizioni della Biennale di Venezia dal 1928 al 1962. Presente a varie manifestazioni artistiche, sviluppò diverse maniere definite: ‘maniera bionda’, ‘lineare’ e ‘nera’. Ricordiamo soprattutto le acqueforti della serie Marche e della serie Sicilia.  Iniziò la sua produzione grafica nel 1914 e il suo stile si rifà alla tradizione naturalistica dell’Ottocento. Molte sue incisioni si possono ricollegare ad alcune opere del Goya, di Telemaco Signorini e di Giovanni Fattori. Eccellente nella rappresentazione della natura morta e del paesaggio, spesso il Bartolini rappresentò dolcemente le cose e gli oggetti più umili, i soggetti di natura più dimessi. In essi ritroviamo il sentimento che diviene immagine e la forma che si sviluppa in espressione. Con Bartolini l’incisione torna ad essere un mezzo di espressione poetica libera dal simbolismo e dal vedutismo allora in voga presso le accademie. Nelle sue acqueforti prevale ora un tratteggio leggero (genere biondo), ora una ricerca del chiaroscuro alla Rembrandt (genere nero).

Magnifica prova di questo importante e raro lavoro di Bartolini.

Bibliografia

Luigi Bartolini alla Calcografia, Urbino, 1997, p. 208, n. 112.

Luigi Bartolini (Cupramontana 1892 – Roma 1963)

Pittore, scrittore, sceneggiatore ed incisore italiano. Dopo gli studi tecnici, compiuti a Jesi, si trasferisce nel 1907 a Siena, dove si iscrive all’Istituto di Belle Arti. Nel 1909 lo troviamo a Roma, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti e le lezioni di anatomia, storia dell’arte e letteratura all’Università; all’Accademia di Spagna, a San Pietro in Montorio, segue i corsi di disegno e studia le incisioni di Goya. Fra il 1913 e il 1914 è a Firenze, dove segue lezioni di architettura e anatomia e la scuola di nudo annessa all’Accademia; resta colpito dalle incisioni di Giovanni Fattori e, agli Uffizi, studia le collezioni di antichi disegni e le acqueforti di Rembrandt e Callot. La sua produzione come poeta, critico d’arte e scrittore è notevole: oltre 70 libri pubblicati con le più importanti case editrici quali Arnoldo Mondadori Editore, e Longanesi. Collaborò anche con le principali testale giornalistiche quali Il Borghese e il Corriere della Sera. L'artista si spegne il 16 maggio 1963 a Roma; alcuni giorni prima aveva fatto biffare più di 1200 lastre, la prima delle quali venne incisa nel 1909.

Luigi Bartolini (Cupramontana 1892 – Roma 1963)

Pittore, scrittore, sceneggiatore ed incisore italiano. Dopo gli studi tecnici, compiuti a Jesi, si trasferisce nel 1907 a Siena, dove si iscrive all’Istituto di Belle Arti. Nel 1909 lo troviamo a Roma, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti e le lezioni di anatomia, storia dell’arte e letteratura all’Università; all’Accademia di Spagna, a San Pietro in Montorio, segue i corsi di disegno e studia le incisioni di Goya. Fra il 1913 e il 1914 è a Firenze, dove segue lezioni di architettura e anatomia e la scuola di nudo annessa all’Accademia; resta colpito dalle incisioni di Giovanni Fattori e, agli Uffizi, studia le collezioni di antichi disegni e le acqueforti di Rembrandt e Callot. La sua produzione come poeta, critico d’arte e scrittore è notevole: oltre 70 libri pubblicati con le più importanti case editrici quali Arnoldo Mondadori Editore, e Longanesi. Collaborò anche con le principali testale giornalistiche quali Il Borghese e il Corriere della Sera. L'artista si spegne il 16 maggio 1963 a Roma; alcuni giorni prima aveva fatto biffare più di 1200 lastre, la prima delle quali venne incisa nel 1909.