Fonte San Gennaro

Riferimento: S43581
Autore Luigi Bartolini
Anno: 1931 ca.
Misure: 350 x 250 mm
Non Disponibile

Riferimento: S43581
Autore Luigi Bartolini
Anno: 1931 ca.
Misure: 350 x 250 mm
Non Disponibile

Descrizione

Acquaforte, 1931/32, firmata e datata in lastra Luigi Bartolini 1932. Titolata, firmata e numerata a matita in basso. Esemplare 10/50.

“Firma e data incise in lastra. Firma a matita in basso a destra Luigi Bartolini. Altri titoli: Fonte S. Gennaro grande; Ricordo di una passeggiata in campagna; Quattro lavandaie a Fonte S. Gennaro; Fonte S. Gennaro, detta anche Ricordo di una passeggiata; Ricordo di una passeggiata; Fonte S. Gennaro (Ricordo di una passeggiata); Fonte San Zennaro; Figure; Fonte San Gennaro con più ragazze (grande). Nel 1932, alla Mostra per il Bianco e Nero alla Galleria degli Uffizi di Firenze, Bartolini ottiene con questa acquaforte il Primo Premio ex-aequo con Giorgio Morandi e Umberto Boccioni (alla memoria).

Questa è una delle rare acqueforti nate “in studio”, come la maggior parte delle altre, anche se "generata" all'aperto. La genesi di questa lastra viene raccontata dallo stesso Bartolini nella prefazione de “Le carte parlanti” , da cui nasce anche la controversia sulla datazione dell’opera: tutti i repertori riportano il 1932 ma la cartella che contiene - con altre nove - l’acquaforte, venne pubblicata dai Fratelli Buratti a Torino già nel 1931” (cfr. https://www.luigibartolini.com/fonte-san-gennaro.html)

Luigi Bartolini è considerato uno dei maggiori incisori italiani del Novecento, insieme a Giorgio Morandi e Giuseppe Viviani. Oltre ad essere un prolifico incisore (al suo attivo oltre mille acqueforti), fu anche pittore e scrittore. Partecipò sia come pittore che come incisore a diverse edizioni della Biennale di Venezia dal 1928 al 1962. Presente a varie manifestazioni artistiche, sviluppò diverse maniere definite: ‘maniera bionda’, ‘lineare’ e ‘nera’. Ricordiamo soprattutto le acqueforti della serie Marche e della serie Sicilia.  Iniziò la sua produzione grafica nel 1914 e il suo stile si rifà alla tradizione naturalistica dell’Ottocento. Molte sue incisioni si possono ricollegare ad alcune opere del Goya, di Telemaco Signorini e di Giovanni Fattori. Eccellente nella rappresentazione della natura morta e del paesaggio, spesso il Bartolini rappresentò dolcemente le cose e gli oggetti più umili, i soggetti di natura più dimessi. In essi ritroviamo il sentimento che diviene immagine e la forma che si sviluppa in espressione. Con Bartolini l’incisione torna ad essere un mezzo di espressione poetica libera dal simbolismo e dal vedutismo allora in voga presso le accademie. Nelle sue acqueforti prevale ora un tratteggio leggero (genere biondo), ora una ricerca del chiaroscuro alla Rembrandt (genere nero).

Magnifica prova, con margini, in ottime condizioni.

Bibliografia

1936 G. Marchiori, Luigi Bartolini - Edizioni Hoepli Milano Tav. XVII; 1941 M. Venturoli, Le acqueforti di Luigi Bartolini, Tip. Ferri Roma; 1944 N. Bertocchi - C.A. Petrucci, Bartolini, Edizioni Chiantore Torino Tav. XII; 1951 C.A. Petrucci, Le incisioni di Luigi Bartolini, Calcografia Nazionale Roma n. 338 (30 es.); 1952 L. Bartolini, Gli esemplari unici o rari, Editore Gherardo Casini Roma pag. 97; 1959 M. Severini, La Collezione Sebastiano Timpanaro nel Gabinetto Disegni e Stampe dell’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università di Pisa, Neri Pozza, Venezia n. 517; 1962 G. Ronci, Le incisioni di Luigi Bartolini, Calcografia Nazionale Roma n. 338 (30 es.); 1967 G. Marchiori, Storia di una vita nelle incisioni di Luigi Bartolini, Gradisca d’Isonzo Tav. XI; 1972 C. Barsanti, Catalogo ragionato dell’opera grafica di Luigi Bartolini, Galleria Marino Roma n. 382 (30 es.)  (riprodotta a pag. 10 n. 9); 1980 E. Bartocci, Luigi Bartolini L’emozione oltre la regola, Jesi pag. 87;  1983 Luigi Bartolini incisore all’acquaforte, L’attico-EsseArte Roma n. 43; 1989 G. Appella, Luigi Bartolini 1892-1963  L’uomo L’artista Lo scrittore, Catalogo Mostra Macerata Palazzo Ricci, De Luca Editore  n. 169;   1998 Bartolini, Le incisioni della Collezione Timpanaro, Olschki Firenze n. 38; 1990 F. Porzio, Luigi Bartolini Opera grafica, Barolo, Lubrina editore; 2003 Luigi Bartolini Incisioni uniche o rare 1923-1943, Catalogo Galleria Marca d’Acqua Milano n. 7;  2020 G. Appella, Luigi Bartolini. Linee di libertà, De Luca Editore pag. 30.

 

Luigi Bartolini (Cupramontana 1892 – Roma 1963)

Pittore, scrittore, sceneggiatore ed incisore italiano. Dopo gli studi tecnici, compiuti a Jesi, si trasferisce nel 1907 a Siena, dove si iscrive all’Istituto di Belle Arti. Nel 1909 lo troviamo a Roma, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti e le lezioni di anatomia, storia dell’arte e letteratura all’Università; all’Accademia di Spagna, a San Pietro in Montorio, segue i corsi di disegno e studia le incisioni di Goya. Fra il 1913 e il 1914 è a Firenze, dove segue lezioni di architettura e anatomia e la scuola di nudo annessa all’Accademia; resta colpito dalle incisioni di Giovanni Fattori e, agli Uffizi, studia le collezioni di antichi disegni e le acqueforti di Rembrandt e Callot. La sua produzione come poeta, critico d’arte e scrittore è notevole: oltre 70 libri pubblicati con le più importanti case editrici quali Arnoldo Mondadori Editore, e Longanesi. Collaborò anche con le principali testale giornalistiche quali Il Borghese e il Corriere della Sera. L'artista si spegne il 16 maggio 1963 a Roma; alcuni giorni prima aveva fatto biffare più di 1200 lastre, la prima delle quali venne incisa nel 1909.

Luigi Bartolini (Cupramontana 1892 – Roma 1963)

Pittore, scrittore, sceneggiatore ed incisore italiano. Dopo gli studi tecnici, compiuti a Jesi, si trasferisce nel 1907 a Siena, dove si iscrive all’Istituto di Belle Arti. Nel 1909 lo troviamo a Roma, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti e le lezioni di anatomia, storia dell’arte e letteratura all’Università; all’Accademia di Spagna, a San Pietro in Montorio, segue i corsi di disegno e studia le incisioni di Goya. Fra il 1913 e il 1914 è a Firenze, dove segue lezioni di architettura e anatomia e la scuola di nudo annessa all’Accademia; resta colpito dalle incisioni di Giovanni Fattori e, agli Uffizi, studia le collezioni di antichi disegni e le acqueforti di Rembrandt e Callot. La sua produzione come poeta, critico d’arte e scrittore è notevole: oltre 70 libri pubblicati con le più importanti case editrici quali Arnoldo Mondadori Editore, e Longanesi. Collaborò anche con le principali testale giornalistiche quali Il Borghese e il Corriere della Sera. L'artista si spegne il 16 maggio 1963 a Roma; alcuni giorni prima aveva fatto biffare più di 1200 lastre, la prima delle quali venne incisa nel 1909.