Frontespizo con San Girolamo

Riferimento: S37092
Autore Giovan Battista PIRANESI
Anno: 1764 ca.
Misure: 362 x 484 mm
1.500,00 €

Riferimento: S37092
Autore Giovan Battista PIRANESI
Anno: 1764 ca.
Misure: 362 x 484 mm
1.500,00 €

Descrizione

Acquaforte e bulino, 1764, stampato in inchiostro nero e rosso bruno, sotto la vignetta “Ex collectione Bartholomoei Cavaceppi Statuarii Romani”; il titolo più in basso “RACCOLTA DI ALCUNI. DISEGNI DEL BARBERI DA CENTO DETTO IL GUERCINO Incisi in rame, e presentati al. singolar merito del Sig. Tommaso Jankins Pittore, ed Accademico di S. Luca, in. atto di rispetto, e d'amicizia dall' Architetto, e suo Coaccademico Gio.. Battista Piranesi. Si vendono presso il medesimo Piranesi nel Palazzo del sigr.. Conte Tomati, a Strada Felice vicino alla Trinita de' Monti”.

Magnifico esemplare, impresso su carta vergata coeva, completo dei margini bianchi, in eccellente stato di conservazione.

Frontespizio della serie “Raccolta di alcuni disegni del Barberi da Cento detto il Guercino…”.

Il frontespizio è dedicato dal Piranesi a Thomas Jenkins, un commerciante inglese membro dell’Accademia, include la riproduzione di un disegno del Guercino raffigurante San Girolamo, già della collezione del restauratore Bartolomeo Cavaceppi.

Questa insolita serie di incisioni da disegni del Guercino, Pier Leone Ghezzi ed altri, rappresenta il frutto di un’iniziativa editoriale del Piranesi. L’idea del volume deve essere nata dall’acquisto di un gruppo di rami che il Bartolozzi aveva eseguito in collezioni veneziane e bolognesi prima di lasciare l’Italia e partire per Londra.

Il Piranesi, allargando il progetto, fece aggiungere altri rami, commissionandoli a incisori come Giovanni Ottaviani e Jacques Nevay. L’opera viene composta a Roma incidendo disegni originali appartenenti a membri dell’Accademia di San Luca. Probabilmente poi le singole incisioni venivano assemblate su richiesta del committente, come dimostra il fatto che ogni raccolta risulta essere diversa dall’altra per numero di lastre. Il corpus grafico è costituito dalle incisioni di Bartolozzi, che riproducono disegni originali della collezione di Joseph Smith, Giovan Battista Tiepolo e del Conte Antonio Maria Zanetti.

Bibliografia

A. Bettagno, Piranesi, pp. 53-55; Wilton Ely p. 1108, n. 1015.

Giovan Battista PIRANESI (Mogliano Veneto 1720 - Roma 1778)

Acquafortista, incisore, progettista, architetto e teorico italiano, considerato uno dei supremi esponenti dell’incisione topografica, sebbene il maggiore interesse egli lo mostrasse per l’architettura. Anche se solo pochi disegni architettonici sono stati realizzati, egli ebbe comunque una grande influenza, nel Neo-Classicismo europeo, attraverso contatti personali con architetti, mecenati e artisti in visita a Roma nel corso di quattro decadi. La sua prolifica produzione di lastre di acqueforti, che combinava una straordinaria immaginazione con una conoscenza delle tecniche dell’antica Roma estremamente pragmatica, diede avvio ad una nuova e duratura percezione dell’antichità. Era anche disegnatore di strutture e palchi per le feste, decoratore di interni e di mobili, così come restauratore. L’interazione di questa straordinaria combinazione di attività lo portò ad un concetto alto del disegno, sostenuto da saggi scritti. L’eredità che lasciò, relativamente alla sua visione unica della civiltà romana, fu una interpretazione immaginativa e una ri-creazione del passato che ispirarono scrittori e poeti così come artisti ed altri disegnatori.

Giovan Battista PIRANESI (Mogliano Veneto 1720 - Roma 1778)

Acquafortista, incisore, progettista, architetto e teorico italiano, considerato uno dei supremi esponenti dell’incisione topografica, sebbene il maggiore interesse egli lo mostrasse per l’architettura. Anche se solo pochi disegni architettonici sono stati realizzati, egli ebbe comunque una grande influenza, nel Neo-Classicismo europeo, attraverso contatti personali con architetti, mecenati e artisti in visita a Roma nel corso di quattro decadi. La sua prolifica produzione di lastre di acqueforti, che combinava una straordinaria immaginazione con una conoscenza delle tecniche dell’antica Roma estremamente pragmatica, diede avvio ad una nuova e duratura percezione dell’antichità. Era anche disegnatore di strutture e palchi per le feste, decoratore di interni e di mobili, così come restauratore. L’interazione di questa straordinaria combinazione di attività lo portò ad un concetto alto del disegno, sostenuto da saggi scritti. L’eredità che lasciò, relativamente alla sua visione unica della civiltà romana, fu una interpretazione immaginativa e una ri-creazione del passato che ispirarono scrittori e poeti così come artisti ed altri disegnatori.