Figura femminile in piedi che cammina a sinistra tenendo una lampada

Riferimento: S42142
Autore Francesco ZUCCARELLI
Anno: 1728
Misure: 122 x 172 mm
350,00 €

Riferimento: S42142
Autore Francesco ZUCCARELLI
Anno: 1728
Misure: 122 x 172 mm
350,00 €

Descrizione

Acquaforte, firmata e datata nel margine inferiore: Fran Zuccherelli Pitilianen incid. Flo. 1728.

Da un disegno di Giovanni Manozzi.

La stampa mostra una figura femminile in piedi che cammina verso sinistra tenendo una lampada, indicando con la mano destra.

Bell’esemplare, stampato su carta vergata coeva, rifilato in prossimità della linea marginale, privo del testo contenuto nel margine inferiore.

Francesco Zuccarelli studiò a Firenze nella bottega di Paolo Anesi ed in seguito si trasferì a Roma presso i pittori Giovanni Maria Morandi e Pietro Nelli. Fu inizialmente un pittore di soggetti storici ispirato dalla conoscenza della pittura di Claude Lorrain, pittore francese del Seicento vissuto a Roma che fu maestro di questo genere insieme al connazionale, ma più scenografico, Nicolas Poussin.

Trasferitosi a Venezia, Zuccarelli, si rivolse alla pittura di soggetto arcadico, che coltivò in concorrenza col bellunese Giuseppe Zais. Come successe ad altri pittori veneti suoi contemporanei, quali Canaletto e Bernardo Bellotto, la sua pittura fu molto apprezzata all'estero dove fu chiamato a dipingere per ricchi mecenati come ad esempio il celebre Console Joseph Smith. Zuccarelli lavorò molto in Inghilterra dove influenzò importanti pittori locali in maniera particolare il suo stile fu ripreso dal grande Joshua Reynolds. Dopo cinque anni di permanenza a Londra, Zuccarelli ritornò a Venezia. Di nuovo a Londra nel 1765, fu uno dei fondatori della Royal Academy of Arts nel 1768.

Bibliografia

Massar - The prints of Francesco Zuccarelli (3.I) in Print Quarterly (XV) (3) (pp. 247-263).

Francesco ZUCCARELLI (Pitigliano 1702 - Firenze 1788)

Pittore e disegnatore italiano attivo in Inghilterra. La formazione di Zuccarelli iniziò a Firenze, dove incise gli affreschi di Andrea del Sarto della SS Annunziata. Studiò poi a Roma, con Paolo Anesi e imparò il disegno anatomico da Giovanni Maria Morandi (1622–1717), sebbene non eccelse mai in quest’ultimo. I suoi primi dipinti documentati sono una Maria Maddalena e un S. Girolamo (entrambi perduti), che egli espose all’esibizione per la festa di S. Luca a Firenze nel 1729. Dipinse anche ritratti. Intorno al 1730 si trasferì a Venezia e si dedicò esclusivamente al paesaggio. Il suo interesse in questo campo potrebbe avergli fatto conoscere il paesaggista Gallese Richard Wilson nel 1750-51. Wilson dipinse un vivace ritratto di Zuccarelli (1751; Londra, Tate) in cambio di uno dei suoi paesaggi. Zuccarelli evitò sia la tipologia di vedute topografiche venete, sviluppata dal Canaletto, sia i paesaggi tempestosi di Marco Ricci, adottando uno stile decorativo dell’idealizzata campagna italiana. L’argomento da lui scelto era spesso generico, piuttosto che storico, biblico o mitologico.

Bibliografia

Massar - The prints of Francesco Zuccarelli (3.I) in Print Quarterly (XV) (3) (pp. 247-263).

Francesco ZUCCARELLI (Pitigliano 1702 - Firenze 1788)

Pittore e disegnatore italiano attivo in Inghilterra. La formazione di Zuccarelli iniziò a Firenze, dove incise gli affreschi di Andrea del Sarto della SS Annunziata. Studiò poi a Roma, con Paolo Anesi e imparò il disegno anatomico da Giovanni Maria Morandi (1622–1717), sebbene non eccelse mai in quest’ultimo. I suoi primi dipinti documentati sono una Maria Maddalena e un S. Girolamo (entrambi perduti), che egli espose all’esibizione per la festa di S. Luca a Firenze nel 1729. Dipinse anche ritratti. Intorno al 1730 si trasferì a Venezia e si dedicò esclusivamente al paesaggio. Il suo interesse in questo campo potrebbe avergli fatto conoscere il paesaggista Gallese Richard Wilson nel 1750-51. Wilson dipinse un vivace ritratto di Zuccarelli (1751; Londra, Tate) in cambio di uno dei suoi paesaggi. Zuccarelli evitò sia la tipologia di vedute topografiche venete, sviluppata dal Canaletto, sia i paesaggi tempestosi di Marco Ricci, adottando uno stile decorativo dell’idealizzata campagna italiana. L’argomento da lui scelto era spesso generico, piuttosto che storico, biblico o mitologico.