Prospetto interiore del Tempio Vaticano veduto nelle sere di Giovedì, e del Venerdì Santi al chiarore della gran Croce di

Riferimento: S40500
Autore Francesco PIRANESI
Anno: 1787
Zona: San Pietro
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 775 x 510 mm
1.300,00 €

Riferimento: S40500
Autore Francesco PIRANESI
Anno: 1787
Zona: San Pietro
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 775 x 510 mm
1.300,00 €

Descrizione

Prospetto interiore del Tempio Vaticano veduto nelle sere di Giovedi, e del Venerdi Santi al chiarore della gran croce di metallo illuminata sospesa nella nave principale dinnanzi all'altar maggiore quando la Santità Sua si porta alla venerazione del Volto Santo.

Acquaforte e bulino, circa 1783 da un soggetto di Louis Jean Desprez. 

Esemplare di secondo stato, con l’iscrizione Prospetto interiore del Tempio Vaticano ... Dêspres del. Ca. Frañco Piranesi inc. 1787.

Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva, con pieni margini, in ottimo stato di conservazione. 

La rappresentazione di cerimonie religiose all'interno delle più importanti chiese, prima fra tutte San Pietro, era diffusa nel Settecento. Il commercio di vedute legato alla committenza straniera non mancava, infatti, di fornire immagini suggestive di queste liturgie che suscitavano notevole curiosità nei viaggiatori in visita a Roma. Era, infatti, consuetudine diffusa nell'itinerario seguito dai grandtourists in Italia di fare in modo di seguire le funzioni religiose della settimana di Pasqua a Roma. Giá Lalande (cfr. Voyage d'un François en Italie, fait dans les années 1765 et 1766, Venezia e Parigi 1769, V, p. 122) che aveva potuto assistere alla cerimonia della croce durante il suo viaggio nel 1766, racconta, infatti, di «una croce da diciotto a venti piedi di altezza, illuminata la sera con lampade ad olio che offre un colpo d’occhio spettacolare”

La stessa scena è rappresentata anche in una serie di incisioni colorate a mano frutto della collaborazione tra Francesco Piranesi e Louis Jean Desprez. L'inquadratura è pressoche la stessa, in entrambe le vedute la cerimonia è ripresa dal transetto sinistro in modo da inquadrare il baldacchino berniniano illuminato dai riflessi della luce, consentendo di distinguere anche la sagoma del san Longino sul piliere della cupola. Il taglio verticale dell'incisione di Piranesi e Desprez lascia meno spazio ai dettagli architettonici; l'interno di San Pietro con la cerimonia della Croce è riprodotto da Desprez anche in un disegno ora al Louvre ripreso da un punto di vista diverso, in modo tale da riuscire a scorgere solo una piccola parte del baldacchino (cfr. Fabrizia Lucilla Spirito, Vedutismo e Grand Tour: Giovan Battista Lusieri e i suoi contemporanei, Napoli 2006, p. 52).

Bellissimo esemplare.

Bibliografia

Wollin, Nils Gustaf, Desprez en Italie; dessins topographiques et d'architecture (1935), p. 156, n. 1, II/II.

Francesco PIRANESI (Roma 1758 - Parigi 1810)

Figlio di G. B. Piranesi, fu allievo di J. Ph. e J. G. Hackert e di G. Volpato. A Roma collaborò con il padre alla decorazione del Caffè degli Inglesi; dopo la caduta della Repubblica romana si rifugiò a Parigi, dove impiantò con i fratelli Pietro e Laura , anch'essi incisori, la Chalcographie des Piranesi frères e una fabbrica di terrecotte su modelli antichi. L’opera di Francesco Piranesi è inseparabile da quella del padre Giovanni Battista, nella quale si inserisce completandola. Alla morte di quest’ultimo, avvenuta nel 1778, egli ripubblicò le vecchie raccolte con l’aggiunta di nuove tavole, eseguite completando gli schizzi e gli appunti del padre. Tra le opere tratte dai rami incisi dal padre, notevole Les antiquités de la Grande Grèce (1804-07). Una delle opere più rappresentative di Francesco è la Raccolta de’ Tempi Antichi che vede, accanto alle vedute propriamente dette, alcune tavole di particolari a carattere documentario “…al fine di formare un corpo di studio completo per gli architetti”. Alcune opere di questa serie sono conservate presso lo Smith College Museum of Art di Notrhampton, Massachussetts.

Francesco PIRANESI (Roma 1758 - Parigi 1810)

Figlio di G. B. Piranesi, fu allievo di J. Ph. e J. G. Hackert e di G. Volpato. A Roma collaborò con il padre alla decorazione del Caffè degli Inglesi; dopo la caduta della Repubblica romana si rifugiò a Parigi, dove impiantò con i fratelli Pietro e Laura , anch'essi incisori, la Chalcographie des Piranesi frères e una fabbrica di terrecotte su modelli antichi. L’opera di Francesco Piranesi è inseparabile da quella del padre Giovanni Battista, nella quale si inserisce completandola. Alla morte di quest’ultimo, avvenuta nel 1778, egli ripubblicò le vecchie raccolte con l’aggiunta di nuove tavole, eseguite completando gli schizzi e gli appunti del padre. Tra le opere tratte dai rami incisi dal padre, notevole Les antiquités de la Grande Grèce (1804-07). Una delle opere più rappresentative di Francesco è la Raccolta de’ Tempi Antichi che vede, accanto alle vedute propriamente dette, alcune tavole di particolari a carattere documentario “…al fine di formare un corpo di studio completo per gli architetti”. Alcune opere di questa serie sono conservate presso lo Smith College Museum of Art di Notrhampton, Massachussetts.