Arco di Giano e San Giorgio al Velabro

Riferimento: S4116
Autore Giambattista BRUSTOLON
Anno: 1770 ca.
Misure: 385 x 285 mm
500,00 €

Riferimento: S4116
Autore Giambattista BRUSTOLON
Anno: 1770 ca.
Misure: 385 x 285 mm
500,00 €

Descrizione

Acquaforte e bulino, firmata in lastra in basso a destra.

Da un disegno del Canaletto.

Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva con filigrana “tre mezze lune”, con ampi margini, in perfetto stato di conservazione.

Il Museo Correr possiede una raccolta di quindici fogli raffiguranti vedute di Roma incise da Brustolon su disegno del Canaletto; il frontespizio, manoscritto, reca l’iscrizione Vari Prospetti di Roma Antica e Moderna.

Il catalogo della tipografia Remondini del 1817 elenca sempre 15 soggetti “romani”. Tuttavia secondo il Moschini le vedute di Roma del Brustolon sarebbero addirittura venticinque.

Rarissima.

Bibliografia

Succi pagina 82.

Giambattista BRUSTOLON (Venezia 1716 – 1796)

Incisore e stampatore italiano. La sua famiglia era originaria di Belluno. Studiò con Josef Wagner (1706–80). Abile autore di incisioni-riproduzioni, Brustolon utilizzò principalmente una tecnica che combinava l’acquaforte e il bulino e le sue opere vennero pubblicate dai migliori editori di Venezia. È famoso principalmente per aver riprodotto a stampa i dipinti del Canaletto. Nel 1763, per l’editore Ludovico Furlanetto, Brustolon realizzò una serie intitolata Prospectuum aedium, viarumque insigniorum urbis Venetiarum, dedicata al Doge Marco Foscarini e inizialmente composta da 12 vedute di Venezia copiate dal Canaletto. Venne successivamente completata con altre 10 lastre, copie di artisti quali Michele Giovanni Marieschi e Giambattista Moretti, e altre di Canaletto. La seria più famosa di Brustolon, pubblicate anche da Furlanetto, fu Feste dogali, composta da 12 grandi incisioni con rappresentazioni di cerimonie e festival a cui il Doge prendeva parte. Intorno al 1779 Brustolon iniziò a lavorare su una serie di 24 capricci architettonici ispirati al Canaletto, mai completata. Il 29 Settembre 1780 chiese l’esclusiva per rappresentare una serie di 22 stampe di vedute di Roma, i cui disegni originali gli erano stati consegnati dagli eredi del Canaletto. La serie più completa è nella libreria del Museo Correr, a Venezia intitolata Varii prospetti di Roma antica e moderna. Al di la delle stampe riproduttive, Brustolon realizzò anche illustrazioni di libri, ad esempio le lastre per la Dactyliotheca Smithiana (Venezia, 1767) di Antonio Francesco Gori, un catalogo in due volumi di una collezione di gemme di Joseph Smith, pubblicata da Giambattista Pasquali.

Bibliografia

Succi pagina 82.

Giambattista BRUSTOLON (Venezia 1716 – 1796)

Incisore e stampatore italiano. La sua famiglia era originaria di Belluno. Studiò con Josef Wagner (1706–80). Abile autore di incisioni-riproduzioni, Brustolon utilizzò principalmente una tecnica che combinava l’acquaforte e il bulino e le sue opere vennero pubblicate dai migliori editori di Venezia. È famoso principalmente per aver riprodotto a stampa i dipinti del Canaletto. Nel 1763, per l’editore Ludovico Furlanetto, Brustolon realizzò una serie intitolata Prospectuum aedium, viarumque insigniorum urbis Venetiarum, dedicata al Doge Marco Foscarini e inizialmente composta da 12 vedute di Venezia copiate dal Canaletto. Venne successivamente completata con altre 10 lastre, copie di artisti quali Michele Giovanni Marieschi e Giambattista Moretti, e altre di Canaletto. La seria più famosa di Brustolon, pubblicate anche da Furlanetto, fu Feste dogali, composta da 12 grandi incisioni con rappresentazioni di cerimonie e festival a cui il Doge prendeva parte. Intorno al 1779 Brustolon iniziò a lavorare su una serie di 24 capricci architettonici ispirati al Canaletto, mai completata. Il 29 Settembre 1780 chiese l’esclusiva per rappresentare una serie di 22 stampe di vedute di Roma, i cui disegni originali gli erano stati consegnati dagli eredi del Canaletto. La serie più completa è nella libreria del Museo Correr, a Venezia intitolata Varii prospetti di Roma antica e moderna. Al di la delle stampe riproduttive, Brustolon realizzò anche illustrazioni di libri, ad esempio le lastre per la Dactyliotheca Smithiana (Venezia, 1767) di Antonio Francesco Gori, un catalogo in due volumi di una collezione di gemme di Joseph Smith, pubblicata da Giambattista Pasquali.