Santa Margherita da Cortona

Riferimento: S38353
Autore Giandomenico TIEPOLO
Anno: 1750 ca.
Misure: 94 x 256 mm
1.250,00 €

Riferimento: S38353
Autore Giandomenico TIEPOLO
Anno: 1750 ca.
Misure: 94 x 256 mm
1.250,00 €

Descrizione

Acquaforte e bulino, 1750 circa, nel margine inferiore “Joannes Dominicus Tiepolo/ invenit pinxit et delineavit”. Esemplare nel primo stato di due, avanti il numero.

Bellissima prova, impressa su carta vergata coeva, con margini su tre lati e rifilata al rame nel lato destro, in ottimo stato di conservazione.

Da un dipinto, oggi perduto, eseguito da Giandomenico per la chiesa di S. Polo databile, al pari dell’incisione, al 1749.

Nelle tirature pre-editoriali la stampa, in primo stato, venne impressa su un unico foglio insieme al “San Giuseppe di Calasanza”, ragione per la quale il margine destro del nostro esemplare è rifilato al rame.
Nelle prime tre edizioni del “Catalogo” la stampa figura nella serie 7, n. 1, con il titolo “S. Margarita da Cortona”; nella quarta edizione, invece, sotto il n. 4.

Il rame originale è al Museo Correr (Tonini, “I Tiepolo…”, n. 13).

La stampa fu inviata a Mariette insieme al “San Giuseppe di Calasanza” con la fattura del 29 dicembre 1575 e l’indicazione “due Santi per bislungo”.

Bibliografia

Succi, p. 523 n. 26; Knox 088, i/ii Rizzi 63, i/ii; de Vesme 68, i/ii.

Giandomenico TIEPOLO (Venezia 1727 - 1804)

Il più grande dei figli di Giambattista sopravvissuti, entrò nello studio del padre all’inizio degli anni '40 del 1700, dove studiò l’arte paterna copiando disegni e acqueforti del maestro. Nel 1747, all’età di 20 anni, Giandomenico dipinse un ciclo di 14 tele, la Via Crucis per l’Oratorio del Crocifisso a S. Polo a Venezia (in situ). Evitò qualsiasi accenno alla magniloquenza di Giambattista e creò delicate scene che ritraevano la sofferenza del Cristo, il dolore dei suoi seguaci e la freddezza degli spettatori casuali in uno stile molto schietto. Dal 1750 al 1770 Giandomenico fu sia assistente e associato del padre, sia artista indipendente, sebbene a volte i ruoli non fossero del tutto chiari. Dal 1750 al 1753 prepararono ed eseguirono gli affreschi decorativi nella Würzburg Residenz, ma Giandomenico stava anche realizzando un certo numero di lavori individuali, come la Istituzione dell’Eucaristia (1753; Copenhagen, Stat. Mus. Kst). Quest’opera è dipinta con stile semplice e diretto, tipico della sua arte, sia dal punto di vista del soggetto (si veda ad esempio il Minuetto, 1755; Barcellona, Mus. A. Catalunya) e quello della composizione (ad esempio I Quattro Santi Camaldolesi, 1756; Verona, Castelvecchio, in cui le figure sono raggruppate insieme).

Bibliografia

Succi, p. 523 n. 26; Knox 088, i/ii Rizzi 63, i/ii; de Vesme 68, i/ii.

Giandomenico TIEPOLO (Venezia 1727 - 1804)

Il più grande dei figli di Giambattista sopravvissuti, entrò nello studio del padre all’inizio degli anni '40 del 1700, dove studiò l’arte paterna copiando disegni e acqueforti del maestro. Nel 1747, all’età di 20 anni, Giandomenico dipinse un ciclo di 14 tele, la Via Crucis per l’Oratorio del Crocifisso a S. Polo a Venezia (in situ). Evitò qualsiasi accenno alla magniloquenza di Giambattista e creò delicate scene che ritraevano la sofferenza del Cristo, il dolore dei suoi seguaci e la freddezza degli spettatori casuali in uno stile molto schietto. Dal 1750 al 1770 Giandomenico fu sia assistente e associato del padre, sia artista indipendente, sebbene a volte i ruoli non fossero del tutto chiari. Dal 1750 al 1753 prepararono ed eseguirono gli affreschi decorativi nella Würzburg Residenz, ma Giandomenico stava anche realizzando un certo numero di lavori individuali, come la Istituzione dell’Eucaristia (1753; Copenhagen, Stat. Mus. Kst). Quest’opera è dipinta con stile semplice e diretto, tipico della sua arte, sia dal punto di vista del soggetto (si veda ad esempio il Minuetto, 1755; Barcellona, Mus. A. Catalunya) e quello della composizione (ad esempio I Quattro Santi Camaldolesi, 1756; Verona, Castelvecchio, in cui le figure sono raggruppate insieme).