- New

Riferimento: | S47162 |
Autore | Giulio CARPIONI |
Anno: | 1640 ca. |
Misure: | 217 x 320 mm |
Riferimento: | S47162 |
Autore | Giulio CARPIONI |
Anno: | 1640 ca. |
Misure: | 217 x 320 mm |
La Sacra Famiglia con la Vergine che sorregge Cristo sulla culla; sopra angeli e Dio Padre.
Acquaforte, 1640/50 circa, firmata sulla lastra in basso a destra “Giulio Carpioni Ven”.
Esemplare nel secondo stato, con l'indirizzo dell'editore Matteo Cadorin “Matio Cadorin detto Bolzetta forma” aggiunto sul gradino.
Ottima impressione, stampata su carta vergata coeva, rifilata all’impronta del rame, restauri al centro, in corrispondenza in una piega orizzontale centrale , alcune macchie di colla visibili al verso, altrimenti in buono stato.
Giulio Carpioni (1613-1679) fu seguace del Parmigianino e poi del veronese Ottino del quale subì influenze di eco caravaggesca, il Carpioni è uno dei più interessanti interpreti del classicismo neo venezianeggiante del Seicento in Italia settentrionale. Unendo esperienze più varie, che vanno dal realismo lombardo al classicismo bolognese e soprattutto poussiniano, conosciuto forse tramite le stampe di Pietro Testa, l’artista raggiunge un linguaggio figurativo personalissimo, tra i più interessanti della contemporanea pittura veneta, legati soprattutto alle sue celebri raffigurazioni di baccanali e scene pastorali popolate di ninfe e satiri. Questi temi sono svolti dal Carpioni anche in qualche acquaforte, tecnica che interessò l’artista limitatamente a pochi pezzi realizzati, assai rari e tutti pervasi di quello spirito di classicismo affine alle opere realizzate da Poussin nel suo primo periodo romano, alla produzione giovanile di Pietro Testa e di Giovanni B. Castiglione. Notissimo per la sua attività pittorica, si dedicò all’incisione nel periodo iniziale della sua carriera, quasi in fase sperimentale, utilizzando il mezzo incisorio come ricerca espressiva e di forma.
Bibliografia
Bartsch / Le Peintre graveur (XX.183.8); Calabi 1921 / The etchings of Giulio Carpione (1.II); Mazzoli 2008 / Giulio Carpioni incisore tra classicismo e barocco (8).
Giulio CARPIONI (Vicenza 1613 – 1679)
Seguace del Parmigianino e poi del veronese Ottino del quale subì influenze di eco caravaggesca, il Carpioni è uno dei più interessanti interpreti del classicismo neo venezianeggiante del Seicento in Italia settentrionale. Unendo esperienze più varie, che vanno dal realismo lombardo al classicismo bolognese e soprattutto poussiniano, conosciuto forse tramite le stampe di Pietro Testa, l’artista raggiunge un linguaggio figurativo personalissimo, tra i più interessanti della contemporanea pittura veneta, legati soprattutto alle sue celebri raffigurazioni di baccanali e scene pastorali popolate di ninfe e satiri. Questi temi sono svolti dal Carpioni anche in qualche acquaforte, tecnica che interessò l’artista limitatamente a pochi pezzi realizzati, assai rari e tutti pervasi di quello spirito di classicismo affine alle opere realizzate da Poussin nel suo primo periodo romano, alla produzione giovanile di Pietro Testa e di Giovanni B.Castiglione. Notissimo per la sua attività pittorica, si dedicò all’incisione nel periodo iniziale della sua carriera, quasi in fase sperimentale, utilizzando il mezzo incisorio come ricerca espressiva e di forma.
|
Giulio CARPIONI (Vicenza 1613 – 1679)
Seguace del Parmigianino e poi del veronese Ottino del quale subì influenze di eco caravaggesca, il Carpioni è uno dei più interessanti interpreti del classicismo neo venezianeggiante del Seicento in Italia settentrionale. Unendo esperienze più varie, che vanno dal realismo lombardo al classicismo bolognese e soprattutto poussiniano, conosciuto forse tramite le stampe di Pietro Testa, l’artista raggiunge un linguaggio figurativo personalissimo, tra i più interessanti della contemporanea pittura veneta, legati soprattutto alle sue celebri raffigurazioni di baccanali e scene pastorali popolate di ninfe e satiri. Questi temi sono svolti dal Carpioni anche in qualche acquaforte, tecnica che interessò l’artista limitatamente a pochi pezzi realizzati, assai rari e tutti pervasi di quello spirito di classicismo affine alle opere realizzate da Poussin nel suo primo periodo romano, alla produzione giovanile di Pietro Testa e di Giovanni B.Castiglione. Notissimo per la sua attività pittorica, si dedicò all’incisione nel periodo iniziale della sua carriera, quasi in fase sperimentale, utilizzando il mezzo incisorio come ricerca espressiva e di forma.
|